8 MARZO - GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA
Il mio pensiero alla mia compagna di vita, alle donne tutte e, in particolare, a quelle di San Quirico, Legnaia, il Ronco, le Torri, quartieri di Firenze, dove ho vissuto la mia prima e più importante esperienza politica, quella di militante comunista e, poi, di segretario della sezione e delle sue cellule che animavano le rispettive Case del Popolo. Le donne e le compagne di San Quirico-Legnaia che porto, da sempre, nel mio cuore.
La "Giornata", allora, e non la "Festa" balorda così come trasformata dal consumismo.
La "Giornata" della memoria di quel 29 febbraio del 1909 in America e della grande manifestazione delle donne in favore del diritto di voto anche per le donne, e, anche, di altri diritti, come il salario, le condizioni di lavoro in fabbrica, l'orario di lavoro.
La memoria di quel 25 Marzo del 1911 con l'incendio della fabbrica "Triangle" di NY 146 donne, la gran parte immigrate, morte carbonizzate. La data dell'8 Marzo del 1917 ricorda la scesa in piazza delle donne di San Pietroburgo, in Russia, contro la guerra e per la pace.
Saranno le donne comuniste a scegliere questa data come "La Giornata Internazionale dell'Operaia", che l'ONU farà propria, nel 1975, come "La Giornata Internazionale della Donna".
Per me è - come prima dicevo - la "Giornata della Donna" che, per anni, ho vissuto con le compagne e le donne dell'Udi (Unione delle donne italiane) dei quartieri della campagna fiorentina tra via di Soffiano, via Pisana, e San Bartolo a Cintoia.
Ed è l'Udi che, nel 1945, riprende la celebrazione di questa giornata (la prima e la sola, poi il fascismo) che c'è stata nel 1922 e la rilanciò in tutti i territori già liberati dall'occupazione nazi fascista.
Una giornata particolare che iniziava la mattina alle nove quando nella Casa del popolo di San Quirico, deve c'era la sede della sezione, le compagne tiravano fuori la Bandiera della pace, cucita a mano subito dopo la fine della guerra, la dispiegavano con grande attenzione e, poi, la innalzavano con tante emozioni. Una giornata che continuava con incontri, riflessioni, e, alla sera, la festa con la musica e il ballo. Una giornata di riflessione e di occasione per stare tutti insieme pensando al domani, non di puro consumismo che, nel momento in cui ha cancellato i valori e il significato di una giornata speciale, ha trasformato la "Giornata della donna" in una giornata banale . Per me, grazie alle compagne e alle donne dell'Udi, resta, tanto più oggi, una giornata particolare.
pasqualedilena@gmail.com
La "Giornata", allora, e non la "Festa" balorda così come trasformata dal consumismo.
La "Giornata" della memoria di quel 29 febbraio del 1909 in America e della grande manifestazione delle donne in favore del diritto di voto anche per le donne, e, anche, di altri diritti, come il salario, le condizioni di lavoro in fabbrica, l'orario di lavoro.
La memoria di quel 25 Marzo del 1911 con l'incendio della fabbrica "Triangle" di NY 146 donne, la gran parte immigrate, morte carbonizzate. La data dell'8 Marzo del 1917 ricorda la scesa in piazza delle donne di San Pietroburgo, in Russia, contro la guerra e per la pace.
Saranno le donne comuniste a scegliere questa data come "La Giornata Internazionale dell'Operaia", che l'ONU farà propria, nel 1975, come "La Giornata Internazionale della Donna".
Per me è - come prima dicevo - la "Giornata della Donna" che, per anni, ho vissuto con le compagne e le donne dell'Udi (Unione delle donne italiane) dei quartieri della campagna fiorentina tra via di Soffiano, via Pisana, e San Bartolo a Cintoia.
Ed è l'Udi che, nel 1945, riprende la celebrazione di questa giornata (la prima e la sola, poi il fascismo) che c'è stata nel 1922 e la rilanciò in tutti i territori già liberati dall'occupazione nazi fascista.
Una giornata particolare che iniziava la mattina alle nove quando nella Casa del popolo di San Quirico, deve c'era la sede della sezione, le compagne tiravano fuori la Bandiera della pace, cucita a mano subito dopo la fine della guerra, la dispiegavano con grande attenzione e, poi, la innalzavano con tante emozioni. Una giornata che continuava con incontri, riflessioni, e, alla sera, la festa con la musica e il ballo. Una giornata di riflessione e di occasione per stare tutti insieme pensando al domani, non di puro consumismo che, nel momento in cui ha cancellato i valori e il significato di una giornata speciale, ha trasformato la "Giornata della donna" in una giornata banale . Per me, grazie alle compagne e alle donne dell'Udi, resta, tanto più oggi, una giornata particolare.
pasqualedilena@gmail.com
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