Bollettino della neve e dei disagi
di
Umberto Berardo
La
perturbazione era abbondantemente annunciata dai meteorologi ed i megafoni
delle province di Campobasso ed Isernia tranquillizzavano i cittadini su un
piano neve definito assolutamente efficiente.
Sta
nevicando da due giorni e la neve venuta giù in tutto il Molise è davvero
tanta, ma questo non giustifica in alcun modo quanto sta avvenendo sulla rete
stradale regionale ed all'interno di moltissimi Comuni che da due giorni sono
letteralmente isolati.
Nella
provincia di Campobasso Futuro Molise fa l'elenco delle nove arterie
provinciali chiuse ieri, Rai regione documenta che sulla S.S. Trignina sono
rimasti bloccati al solito molti autotreni; L'Eco dell'Alto Molise informa che
un'ambulanza è stata impossibilitata a partire da Castiglione Messer Marino per
Agnone con conseguenti disagi per dializzati; Teleregione rende noto che il
Poliambulatorio di Frosolone ieri è rimasto bloccato per ore senza che le
ambulanze potessero uscire.
Le
strade interne dei Paesi colpiti dalla perturbazione sono ricoperte da una
coltre di neve molto alta e ad oggi nulla si è mosso almeno nell'apertura di
varchi per garantire non diciamo l'uso dell'automobile, ma almeno il
raggiungimento di punti di approvvigionamento di generi di prima necessità.
Questo
non è un bollettino della neve, ma di disagi gravi cui sono sottoposte le
popolazioni soprattutto del Medio ed Alto Molise.
In
una situazione del genere proviamo ad immaginare cosa possa accadere ad una
persona che abbia un grave problema di salute, soprattutto in comunità nelle
quali non esiste neppure la guardia medica.
L'analisi
della grave situazione che stiamo delineando sia chiaro che non ha alcuna vena
polemica, ma l'unico scopo di garantire una riflessione su quello che gli
amministratori locali hanno il dovere di immaginare per la sicurezza ai
cittadini.
Siamo
sicuri che il primo appunto di chi legge è la costatazione dei magri bilanci
degli enti locali che non consentono l'utilizzo di mezzi più efficaci di quelli
a disposizione.
Al
riguardo noi pensiamo che occorre rimodulare i bilanci in maniera da dare
prevalenza alle esigenze più urgenti per le popolazioni.
Sappiamo
tutti che talora si sperperano fondi ad esempio per feste e sagre nel corso
dell'estate.
Non
è il momento di lasciare tali sostegni al contributo volontario di quanti sono
iscritti alle Pro Loco o ad altre associazioni?
Le
difficoltà di questi giorni devono farci riflettere anche sulla
riorganizzazione della sanità in regione.
La
rete ospedaliera può essere anche razionalizzata dove è possibile, ma occorre
garantire servizi essenziali di pronto soccorso e per le necessità immediate in
aree disagiate come quelle montane interne.
Questo
significa non solo mantenere nella piena efficienza ospedali interni come
quello di Agnone, evitando, come ci pare stia avvenendo, di ridurlo unicamente
ad una larva, ma organizzare una sanità territoriale capace di rafforzare il servizio di pronto
intervento, di urgenza e di emergenza, immaginando diagnosi e cura sul territorio
per i problemi meno gravi e per quelli cronici.
È
chiaro a tutti, speriamo, che al di là di quanto previsto nel POS predisposto
dal Commissario ad Acta, occorre dotare tutti i Paesi di una guardia medica
efficiente e far nascere sul territorio strutture innovative come i Presidi
Territoriali di Assistenza che non possono essere solamente i cosiddetti
ospedali di comunità.
Ovviamente
per questo noi pensiamo, come abbiamo scritto già più volte con chiarezza, a
servizi coperti dalla sanità pubblica.
I
disagi di questi giorni dovrebbero aiutarci ad immaginare una diversa
organizzazione di tutti i servizi capaci di garantire sicurezza ai cittadini.
Ovviamente
ci auguriamo che questo avvenga in maniera autonoma negli organismi di
rappresentanza locali, ma la popolazione deve rendersi cosciente dei pericoli
cui si può essere sottoposti dalle intemperie e spingere gli amministratori
verso un miglioramento non più dilazionabile della qualità della vita che da
noi ha ancora tante carenze.
Commenti
Posta un commento