BUON COMPLEANNO CITTA' DELL'OLIO
Era un mattino freddo quel 17 dicembre del 1994 a Larino, quando nella sala conferenze del Palazzo ducale, l'allora sindaco della città frentana, Alberto Malorni, salutava i sindaci che via via arrivavano da Venafro, Montenero di Bisaccia, Poggio Sannita, Lucito, Colletorto, Termoli, Rotello, Bonefro,, Roccavivara, Montorio, Montelongo, Santa Croce di Magliano, Guglionesi, Petacciato, Portocannone, Ururi e altri comuni del Molise o dalle Camere di commercio e amministrazioni provinciali di Campobasso e Isernia; da Massalubrense e San Lorenzello in Campania o da Imperia in Liguria, dalla Toscana, dalle Marche, dalla vicina Puglia, e, perfino da Seneghe nel Montiferru in Sardegna.
E, poi, dall'Umbria guidati dal sindaco di Trevi, Carlo Antonini, che, poche ore dopo verrà applaudito Presidente dell'Associazione Nazionale Città dell'Olio.
Un applauso caloroso davanti a testimoni d'eccezione, l'allora parlamentare molisano, il giornalista Federico Orlando, per lungo tempo vice di Indro Montanelli e Ro Marcenaro, il grande disegnatore che, all'Associazione, ha dedicato il logo, la famosa olivina che ancora l'accompagna, riportata sulla bandiera e, soprattutto, per segnalare una città dell'olio sulla tabella di entrata di uno dei trecento e più paesi che sono il cuore e l'anima dell'ANCO.
Fuori freddo, ma dentro la sala dell'antico Palazzo, tanto calore e tanta emozione per la nuova "creatura" che non poteva nascere che a Larino, l'antica capitale dei Frentani e da sempre capitale dell'olio, con le sue tre varietà autoctone, prima fra tutte la "Gentile di Larino", che rappresenta 1/3 dell'olivicoltura molisana.
Una scelta, Larino, concordata e sostenuta dall'Enoteca Italiana, che, grazie al Presidente Riccardo Margheriti, aveva dato vita, nel 1987, alla prima delle Associazioni caratterizzata da una identità enogastronomica, le Città del Vino, nata da un'idea di Elio Archimede di Asti, ideatore e promotore di iniziative importanti nel campo del vino e fondatore di quella stupenda rivista Barolo&Co. che ha, poi, diretto per trent'anni.
Sono passati già 22 anni da quel lontano 17 dicembre e le Città dell'Olio, nelle mani del Presidente Lupi, sono cresciute di numero ed hanno inciso con le tante iniziative sulla diffusione della Cultura e dell'immagine dell'olio e non poche scelte, anche politiche, soprattutto riferite al paesaggio e all'ambiente segnati dall'olivo e alla qualità dell'extravergine italiano.
Una stupenda avventura che ha dato non poco, anche attraverso la sua iniziativa di dar vita a un'Associazione dei paesi dell'olio del Mediterraneo, all'immagine che vive oggi l'olio sul mercato globale e alle sue potenziali fortune, solo se i governi e, per quanto riguarda l'Italia, anche le Regioni, e il mondo della professionalità agricola, lavorano per tenere uniti gli olivicoltori e dare ad essi pari dignità e possibilità di rapporti con gli altri soggetti della filiera. Solo se si dà all'olivicoltura una programmazione capace di aiutare questo fondamentale comparto a sfruttare le straordinarie potenzialità e, non ultima, una strategia di marketing fondamentale se si vogliono dare risposte di reddito e di condizioni di vita ai bravi olivicoltori e non rischiare di perdere definitivamente un patrimonio di professionalità e di valori fortemente legati alla tradizione che, scelte all'insegna della presunta modernità, possono solo imbrattare ma non sostituire.
Lunga vita a te Associazione Nazionale Città dell'Olio con tutta la mia gratitudine al già presidente Antonini, a chi ora la presiede e la dirige, Lupi e Balenzano e tutti i componenti della Presidenza e del Consiglio direttivo, alle brave collaboratrici, ai coordinatori regionali, ai soci tutti, con un pensiero all'olivo e all'olio e alle tante virtù che coltura e cultura continuano ad esprimere, sapendo che rappresentano benessere per l'umanità, come pure per l'ambiente, il paesaggio, il territorio nel suo insieme, un bene comune
che ha bisogno di amici veri per essere difeso dall'assalto di chi lo vuole solo rubare e distruggere.
Pasquale Di Lena - ideatore e promotore delle città dell'olio - Presidente onorario dell'Associazione
E, poi, dall'Umbria guidati dal sindaco di Trevi, Carlo Antonini, che, poche ore dopo verrà applaudito Presidente dell'Associazione Nazionale Città dell'Olio.
Un applauso caloroso davanti a testimoni d'eccezione, l'allora parlamentare molisano, il giornalista Federico Orlando, per lungo tempo vice di Indro Montanelli e Ro Marcenaro, il grande disegnatore che, all'Associazione, ha dedicato il logo, la famosa olivina che ancora l'accompagna, riportata sulla bandiera e, soprattutto, per segnalare una città dell'olio sulla tabella di entrata di uno dei trecento e più paesi che sono il cuore e l'anima dell'ANCO.
Fuori freddo, ma dentro la sala dell'antico Palazzo, tanto calore e tanta emozione per la nuova "creatura" che non poteva nascere che a Larino, l'antica capitale dei Frentani e da sempre capitale dell'olio, con le sue tre varietà autoctone, prima fra tutte la "Gentile di Larino", che rappresenta 1/3 dell'olivicoltura molisana.
Una scelta, Larino, concordata e sostenuta dall'Enoteca Italiana, che, grazie al Presidente Riccardo Margheriti, aveva dato vita, nel 1987, alla prima delle Associazioni caratterizzata da una identità enogastronomica, le Città del Vino, nata da un'idea di Elio Archimede di Asti, ideatore e promotore di iniziative importanti nel campo del vino e fondatore di quella stupenda rivista Barolo&Co. che ha, poi, diretto per trent'anni.
Sono passati già 22 anni da quel lontano 17 dicembre e le Città dell'Olio, nelle mani del Presidente Lupi, sono cresciute di numero ed hanno inciso con le tante iniziative sulla diffusione della Cultura e dell'immagine dell'olio e non poche scelte, anche politiche, soprattutto riferite al paesaggio e all'ambiente segnati dall'olivo e alla qualità dell'extravergine italiano.
Una stupenda avventura che ha dato non poco, anche attraverso la sua iniziativa di dar vita a un'Associazione dei paesi dell'olio del Mediterraneo, all'immagine che vive oggi l'olio sul mercato globale e alle sue potenziali fortune, solo se i governi e, per quanto riguarda l'Italia, anche le Regioni, e il mondo della professionalità agricola, lavorano per tenere uniti gli olivicoltori e dare ad essi pari dignità e possibilità di rapporti con gli altri soggetti della filiera. Solo se si dà all'olivicoltura una programmazione capace di aiutare questo fondamentale comparto a sfruttare le straordinarie potenzialità e, non ultima, una strategia di marketing fondamentale se si vogliono dare risposte di reddito e di condizioni di vita ai bravi olivicoltori e non rischiare di perdere definitivamente un patrimonio di professionalità e di valori fortemente legati alla tradizione che, scelte all'insegna della presunta modernità, possono solo imbrattare ma non sostituire.
Lunga vita a te Associazione Nazionale Città dell'Olio con tutta la mia gratitudine al già presidente Antonini, a chi ora la presiede e la dirige, Lupi e Balenzano e tutti i componenti della Presidenza e del Consiglio direttivo, alle brave collaboratrici, ai coordinatori regionali, ai soci tutti, con un pensiero all'olivo e all'olio e alle tante virtù che coltura e cultura continuano ad esprimere, sapendo che rappresentano benessere per l'umanità, come pure per l'ambiente, il paesaggio, il territorio nel suo insieme, un bene comune
che ha bisogno di amici veri per essere difeso dall'assalto di chi lo vuole solo rubare e distruggere.
Pasquale Di Lena - ideatore e promotore delle città dell'olio - Presidente onorario dell'Associazione
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