IL GIORNO DELLO SOVRASFRUTTAMENTO DELLA TERRA
Quest’anno, come
sottolinea Luca Aterini con un
bellissimo articolo pubblicato da Greenreport.it, è arrivato con cinque giorni di anticipo (8
Agosto) di fronte al 13 Agosto dello scorso anno. Il consumo delle risorse
naturali messe a disposizione dalla Terra è di 1,7 volte di quelle a sua
disposizione, con i paesi ricchi che consuma ben 10 volte in più di quelli
poveri. L’Italia è i Paese che consuma 4,3 volte le sue risorse naturali e,
sembra, che questo dato non preoccupi nessuno, meno che mai il governo impegnato
com’è a chiedere il Si al referendum, cioè a rendere complici gli italiani
della rottamazione della Costituzione.
Non abbiamo bisogno delle tante proclamate “riforme” e, meno
che mai, del tanto reclamizzato “cambiamento” che, con la “rottamazione”, non
cambia proprio niente ma peggiora quel poco di buono che ancora è rimasto.
Abbiamo bisogno – come scrive Luca Aterini su Greenreport.it – di un nuovo modo
di vita se vogliamo davvero salvare la natura e con essa i territori tutti che
la esprimono.
E un nuovo modo di vita lo può realizzare solo una “volontà
politica”, che, a mio parere, è tanto più forte ed incisiva, efficace, se è
sostenuta dalla cultura e dal sogno, la voglia di volare e andare lontano.
Ci stiamo mangiando il pianeta sporcando la sacralità della
terra con ognuno dei Paesei che partecipa a questo pasto in modo diverso, a
seconda delle risorse naturali a disposizione o meno.
Oggi, a dieci giorni dall’8 Agosto, che segna la fine della
disponibilità, per il 2016, delle risorse naturali, c’è bisogno di 1,7 pianeta per saldare il
debito ecologico, soprattutto nei Paesi ricchi dove il consumo è dieci volte in
più di quello dei Paesi poveri, con uno squilibrio non più sostenibile. Una sproporzione
che spiega meglio di ogni altra cosa le ragioni dell’esodo di milioni di uomini
dal Sud verso Nord, in cerca di cibo e di vita.
La verità è che se quel processo di arretramento della data
dal 31 Dicembre (una data ancora valida, pensate, fino agli inizi degli anni ’70)
continua e il “Giorno del Sovra sfruttamento della Terra” diventa il 30 Giugno,
c’è bisogno di un altro pianeta per soddisfare i bisogni di risorse naturali da
parte degli esseri viventi.
Siamo in debito ecologico e nessuno si preoccupa e se ne
occupa, meno che mai i governi dei 200 Paesi che, lo scorso dicembre, alla
Conferenza Parigi, hanno sottoscritto, un documento di abbassamento delle cause
che hanno già fatto impazzire il clima. Il
nostro Paese soprattutto, che ha pensato bene di distrarre gli italiani con la
legge che straccia la Costituzione e di portarci al Referendum. Uno spreco di
tempo e di denaro e, anche, di tensione nel momento in cui c’è da pensare a
come essere uniti e tutt’insieme lavorare per il futuro del pianeta dal quale
dipenda anche il futuro dell’Italia. Il
Pese, per chi non lo sa, che consuma 4,3 volte le sue risorse naturali
disegnando, così, un percorso che porta
sì alla “crescita”, quella, però, della crisi e dei guai che, non risolti, si aggravano
ogni giorno e sempre più.
In questo momento particolare e difficile, proprio quando c’è
da pensare a come mettere in campo le innovazioni disponibili e utili a calmare
la rabbia del clima per scelte sbagliate come l’uso e abuso di energie fossili.
Per cambiare c’è davvero bisogno, perché non rimanga una
parola vuota che serve solo a incantare i fedeli, di un nuovo modo di vita che
solo una nuova volontà politica può determinare.
pasqualedilena@gmail.com
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