NON CI RESTA CHE LA LUNA
Ci rubano il pane e il territorio e, in simile maniera, decretano la fine dell'agricoltura molisana e meridionale. La necessità e l'urgenza di una sempre più forte alleanza tra produttori e consumatori italiani per difendere il solo bene che abbiamo, il territorio. E' nel territorio la qualità dei nostri grani.
di Giorgio Scarlato
di Giorgio Scarlato
La manifestazione tenutasi il 9 u.s. al porto di Bari di centinaia e centinaia di agricoltori, promossa dalla Coldiretti della Puglia e della Basilicata, in difesa del grano duro prodotto dai coltivatori italiani e del Meridione in particolare porta a fare, a pochi giorni dall'evento, qualche riflessione.
Sembra aver avuto inizio la guerra
del grano, quel "Granaio Italia" del Meridione che sta rischiando, in modo
miserevole, di scomparire visti gli ingenti quantitativi di prodotto straniero
importato, a volte triangolato da vari porti europei.
In simile maniera si vuol "decretare"
la fine dell'agricoltura meridionale?
In
soli 6 mesi (luglio 2015 - gennaio 2016) sono state scaricate al porto di Bari
ben 891.000 tonnellate di grano.
Sono
ben 2,3 milioni di tonnellate di frumento duro che arrivano dall'estero (fonte
"La Stampa" del 10 -02- 2016).
Una
cosa è certa: è la solita routine speculativa che, come quest'anno, si ripete.
Dai 34-36 euro/quintale dell'anno scorso agli attuali € 21-24 (crollo del prezzo
di oltre il 35%).
Abbassamenti
di prezzo inspiegabili per il nostro grano che ai costi attuali è da dumping, da
sottocosto; lontanamente dai limiti dei costi sostenuti per produrlo.
Si
è parlato anche dei danni incalcolabili in termini di impatto ambientale.
Una
nave di 20.000 tonnellate (occorrono ben 750 autotreni per scaricarla) per
compiere la tratta Canada - porto di Bari impiega circa 40 giorni. Considerando
l'andata ed il ritorno, si stima una immissione di oltre 15.000 tonnellate di
anidride carbonica (CO2). Altro che Km/O!!!
Si
può immaginare "la sofferenza" che subisce il carico durante questo lungo
tragitto: scarsa areazione della derrata, la fermentazione che la stessa subisce
e le muffe conseguenti che si sviluppano nel tempo per le escursioni termiche
che a loro volta generano micotossine (funghi tossici) che inevitabilmente
entreranno nell'alimentazione della catena umana. Sul fondo della nave è normale
che si svilupperanno dei grumi di grano, ovvero degli strati compatti, causati
dall'amalgama con l'umidità.
Del
grano canadese - Nord Usa "seccato" in pre raccolto col glifosato.
La
salute ringrazia.
E' indispensabile ripristinare e
mantenere la fiducia dei consumatori incoraggiando il loro coinvolgimento nella
politica di sicurezza alimentare, garantendo il monitoraggio e la trasparenza in
tutta la filiera alimentare ed il maggior grado possibile di riconoscibilità
delle caratteristiche essenziali dei prodotti, al fine di consentire loro di
effettuare delle scelte d'acquisto pienamente consapevoli basate su una completa
informazione in merito alle caratteristiche dei prodotti.
Devono diventare consumat(t)ori. A loro la scelta
di decidere. A loro la scelta
dell'acquisto in modo consapevole.
Di contro, devono essere tutelati da un'adeguata
normativa. Visto che pagano, devono pretendere di sapere ciò che acquistano.
Anche a Km/O.
Il
Comitato spontaneo agricolo "Uniti per non morire" era presente, non certo per
le bandiere gialle, verdi o rosse ma per una sola bandiera, l'unica: quella
della terra, quella a tutela del territorio, a difesa dei nostri prodotti e
delle nostre aziende agricole.
Bisogna
rimarcare una cosa e si chiede scusa in anticipo se ci sono state delle
sviste.
Non
si sono notati alla manifestazione delegati molisani dell' organizzazione
agricola promotrice dell'iniziativa, politici o coltivatori regionali.
Per
caso l'agricoltura molisana non soffre di questi problemi? Per caso
l'agricoltore molisano spunta prezzi superiori per il "suo" grano? Sicuramente
no, visti i prezzi che offrono i commercianti regionali. E allora se è così
perché questo disinteressamento?
In
Molise si è saputo...nulla. Nessuno ne ha parlato, nessuno ha scritto. Silenzio
tombale.
La
notizia dell'evento, però, è stata diffusa sia su tv nazionali quale "il TG
serale di "Canale 5" sia su testate giornalistiche quali "La Stampa", "Rai
News", "Il Quotidiano del Nord","La Repubblica", "Abruzzo TV", "La Gazzetta del
Mezzogiorno" e poi dalle tante testate giornalistiche pugliesi e lucane.
Presente
era pure il Governatore della Puglia, che merita attenzione per ciò che ha
detto: "Dalle nostre parti c'è un proverbio che recita: chi vuole va e chi non vuole manda. Io cerco di
esserci sempre, innanzitutto per farvi capire cosa ho nella testa e nel cuore, e
poi, perché da voi, dal mondo agricolo, ho ancora un sacco di cose da
imparare.
Ancora:
Non contestiamo l'economia globale, dobbiamo cercare di starci dentro e
combattere contro quelle regole che riteniamo inique.
Ha
concluso dicendo che bisogna difendere il nostro grano: chi vuole la pasta
italiana deve sapere che compra merce controllata, che ha particolare qualità e
che è stata prodotta da persone perbene".
Conclusione.
Non
è più possibile sostenere socialmente e politicamente tale situazione di
sottomissione che da svariati anni si sta protraendo. Bisogna fare in modo che
il Governo nazionale si attivi per far scattare quelle misure di salvaguardia
atte a riequilibrare tali meccanismi che svantaggiano il mondo agricolo
meridionale. Caso contrario, è la fine.
L'AGRICOLTURA
NON PUO' ESSERE PIU' VIOLENTATA O SVENDUTA.
E'
tempo che ci si attivi per tutelarla. Nell'interesse di noi tutti.
Termoli, 15 febbraio
2016
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