BUONE NOTIZIE PER L’AGRICOLTURA ITALIANA E I CONSUMATORI
Il Governo italiano ha presentato ieri la richiesta all’Unione
europea di vietare su tutto il territorio nazionale la coltivazione di
Organismi Geneticamente Modificati (OGM). Ha anticipato di due giorni la
scadenza di domani 3 Ottobre, facendo tirare un sospiro di sollievo agli 8
italiani su 10 che hanno dichiarato il proprio all’OGM. E, non solo, anche alla
biodiversità che, insieme al territorio, è tanta parte dell’origine della
qualità del nostro cibo. Un NO secco ai processi di omologazione e un SI chiaro
e forte alla diversità, che, per le multinazionali, rappresenta un veleno che
uccide i loro sporchi affari; al rispetto dell’ambiente che, oggi più che mai,
ha bisogno di amici capaci di difenderlo e di azioni adeguate a far nascere un’inversione
di tendenza.
Dentro questa buona notizia c’è un’altra, altrettanto
interessante, sempre riguardo agli OGM, ed è quella che la superficie destinata
a queste coltura in Europa registra un calo del 3%. Speriamo sia l’inizio di un
calo crescente, anche se non sono da sottovalutare le potenti azioni di lobby e,
cioè di persuasione, che, grazie all’enorme quantità di denaro, sono in grado
di mettere in campo.
Pensiamo ai consumatori ed ai vantaggi che ognuno di noi può
ricavare da cibo sano, il solo che riesce ad assicurare un’alimentazione
salutare.
Una seconda buona notizia riguarda l’export di vino italiano,
con una crescita consistente del giro d’affari nel primo semestre del 2015 pari
a un +6.4% pari a un aumento di fronte allo stesso periodo del 2014 di ben 155
milioni di euro (da 2387 a 2542 milioni di euro, grazie al balzo del prezzo
unitario da 2,40 euro litro a 2,60). Ben 855 milioni di euro di vino esportato
vanno al Veneto, che continua a
vivere il successo strepitoso del suo Prosecco,
attestandosi al primo posto nella classifica delle regioni italiane
riferite all’esportazione. A seguire il Piemonte
con 436,3 milioni di ettolitri e, subito dopo, la Toscana con 427,5 milioni di ettolitri ma con il balzo in avanti
più consistente (+25,8%).
Per chiudere questa breve nota scritta con l’aiuto di
Agrinotizie, diciamo che Usa, Germania e
Regno Unito restano i tre principali mercati di sbocco del nostro vino e sono quelli dove bisogna concentrare
di più le nostre attenzioni ed azioni, senza, però, perdere di vista altri
mercati (Asia centrale) che segnano
una forte crescita di consumi che andranno sempre più a aumentare.
pasqualedilena@gmail.com
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