Con la prima tappa a Matera Girolio d'Italia scopre la Basilicata
È partito da Matera, venerdì u.s., Girolio d’Italia 2015, il più grande evento di comunicazione
dell’immagine dell’olio e dei territori di origine della qualità. Quest’anno l’Associazione Nazionale delle Città
dell’Olio, l’ha voluto colorare di Expo, portando con sé LA CARTA DI MILANO, il documento che
è per l’agricoltura sostenibile, promuove stili di vita sana ed è contro lo
spreco di cibo, la prima fondamentale energia di cui ha bisogno l’uomo. Un
documento che Girolio porrà all’attenzione e alla firma del numeroso pubblico
che sarà il protagonista delle prossime tappe in programma nelle rimanenti
diciassette Regioni olivicole italiane.
Non casuale la scelta di Matera quale luogo di partenza del grande evento, ma la risposta,
ancor prima della notizia della sua elezione, nel 2019, a capitale europea della cultura, a una città straordinariamente
bella e significativa con la sua storia e la sua cultura, il suo patrimonio
dell’umanità, “i Sassi”, il suo pane Igp impastato con sola farina di grano
duro di varietà antiche. Non solo, anche la risposta all’entusiasmo degli
amministratori delle Città dell’Olio di una Regione, la Basilicata, terra di
ulivi (ben 22 le varietà autoctone) e di oli di grande pregio, forte di profumi
e di sapori, bella, con le sue montagne (i massicci del Pollino e del Sirino hanno
punte superiori ai duemila metri) e il suo vulcano spento, Il Vulture, terra di Aglianico, uno dei vitigni più generosi di bontà al mondo; le dolci
colline ventilate, soprattutto per asciugare i suoi grani duri e gli altri
seminativi; la piccola fertile pianura del metapontino e i suoi mari, il Tirreno e lo Ionico. Una
regione dove il bosco rappresenta una fondamentale ricchezza con oltre 500 mila
ettari di superficie.
Una terra tutta da gustare con il suo ricco patrimonio di
salumi, formaggi, ortaggi e di altri prodotti tradizionali, alcuni dei quali
(il già citato “Pane di Matera” Igp;
i formaggi: “Canestrato di Moliterno”
Igp, “Pecorino di Filiano” e “Caciocavallo Silano” entrambi Dop; gli
ortaggi: “Fagioli bianchi di Rotonda”
e “Melanzana rossa di Rotonda” Dop, “Fagiolo di Sarconi” e “Peperone di Senise” Igp; “Olio extravergine di oliva Vulture” Dop, oltre ai vini ”Aglianico del Vulture Superiore” Docg, “Matera” e “Terre dell’Alta Val d’Agri” Doc. Prodotti eletti dall’Unione
europea a essere parte del più grande paniere di eccellenze agroalimentare,
quello italiano, che l’Europa è in grado di mostrare e offrire al mondo intero.
Una terra dalla forte ruralità e dalla estesa agricoltura,
risorse e valori di grande attualità rappresentativi di un patrimonio ricco di
qualità e, soprattutto, di diversità. Qualità e diversità, non a caso i due
elementi più citati dai bravi relatori che hanno preso parte ai due incontri
che hanno animato Girolio, il primo moderato da Michele Mirabella, il noto
conduttore della popolare trasmissione televisiva, Elisir, e il secondo da Filippo Rodogna del Dipartimento Politiche
Agricole e Forestali, Regione Basilicata.
Carlo Cambi |
Dentro questa splendida cornice di ruralità e agricoltura,
che hanno fatto sentire a quelli come me, dopo decenni di attesa, il ritorno
alla centralità del territorio e dell’agricoltura, il quadro splendido dell’olivicoltura che ha
impegnato tutti gli intervenuti, con Carlo Cambi, il bravo giornalista e
scrittore esperto di enogastronomia, che ha sviluppato il tema del territorio
olivicolo e del paesaggio con il respiro di chi ha già memorizzato i colori
dell’olivicoltura di cui ha bisogno il Paese e i profumi dell’olio extravergine
di oliva, quelli che più servono a legare il consumatore del mondo.
Un discorso, quello dell’olivo e dell’olio, che ha impegnato
i rappresentanti istituzionali, dal Sindaco di Matera, Raffaele De Ruggeri, al
presidente delle Città dell’Olio, Enrico Lupi; dal Presidente della Camera di
Commercio di Matera nonché coordinatore delle Città dell’Olio della Basilicata,
Angelo Tortorelli, all’On. Maria Antezza, membro della Commissione Agricoltura
della Camera, che ha dato un sostanziale contributo alle novità legislative
riferite all’olivo e all’olio. Le conclusioni affidate al vice Ministro, Andrea
Olivero, che ha parlato della Carta di Milano e dell’impegno del Parlamento e
del governo per l’agricoltura in generale e l’olivicoltura in particolare.
Un’attenzione che –ci ha tenuto a rilevarlo - non trova riscontro nel passato e
di cui bisogna approfittare per superare i tanti limiti ancora presenti, in
particolare lo spreco del suolo.
On. Maria Antezza, il presidente dell'Anco, Enrico Lupi e il Viceministro Andrea Olivero |
Un incontro che, con la presentazione dei droni e l’illustrazione
delle mille potenzialità che questi strumenti, ancora per il grande pubblico tutti
da scoprire, sono in grado di esprimere al servizio di una moderna agricoltura,
ha portato la mente al domani dell’olivicoltura e della sua agricoltura,
all’insegna della sostenibilità e di un nuovo rapporto città-campagna con i
produttori padroni del proprio reddito e non vittime dell’abbandono per colpa
di politiche non più riproponibili.
Un aspetto ripreso e sottolineato dall’assessore regionale
dell’agricoltura, Luca Braia, quando ha fatto riferimento alle risorse messe a
disposizione del Psr 2014 - 2020 che, per non essere disperse e sprecate,
devono essere indirizzate alle innovazioni, l’aggregazione dei produttori e
alle strategie di marketing. Questo per migliorare le condizioni di vita e di
lavoro dei produttori; dare più forza all’offerta delle nostre produzioni, così
legate all’origine e, quindi, più immagine ai nostri territori e, infine,
conquistare i mercati e vincere la concorrenza per avere quel valore aggiunto
necessario per fare investimenti e vivere dignitosamente.
Quello che, però, ha più impressionato dell’assessore Braia è
l’entusiasmo suo e dei suoi collaboratori, in primo luogo del Dott. Giovanni
Oliva, Dirigente generale del Dipartimento Politiche Agricole e Forestali.
Una squadra affiatata
che ha mostrato, con l’entusiasmo, la passione per la propria terra e la voglia
di raccontarla al mondo, come a rilevare il forte senso d’identità e di
appartenenza, fondamentali oggi per fare scelte che guardano al futuro e non
sperperare il bene più prezioso, il territorio.
E se il futuro prossimo per Matera è il suo ruolo di
capitale europea della cultura che, da quello che abbiamo avuto modo di vedere,
svolgerà pienamente, per la Basilicata questo importantissimo evento può
diventare la grande opportunità di valorizzazione dei suoi territori, con tutte
le sue risorse e i suoi valori.
Ed ecco che Girolio d’Italia, con questa sua prima tappa
segnata da un grande successo, dà all’Associazione Nazionale Città dell’Olio, guidata
da Enrico Lupi, il compito di guidare la rinascita dell’olivicoltura italiana
dopo la terribile annata del 2014, che ha fatto rischiare il futuro del suo
olio. Come dire la scommessa, fatta nel Molise, ventuno anni, si rinnova.
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