ALLA RICERCA DEL GUSTO PERDUTO DI OBIETTIVI IN ROSA

foto di gruppo alla fine della proiezione del documentario
Aperto ieri il 3° Concorso Fotografico “obiettivi in rosa”, promosso e organizzato dalla Fidapa di Larino. Un’intera giornata dedicata ai profumi e al gusto dei piatti che accompagnano e rallegrano la Festa di San Pardo; ai colori dei fiori di carta che esprimono l’allegoria di questa festa che può fare impazzire anche la più attrezzata macchina fotografica. Alla fine della giornata, “dulcis in fundo”, la proiezione del documentario “Alla ricerca del gusto perduto, molto bello che, se diffuso, può diventare un validissimo strumento di promozione del Molise e dei suoi prodotti legati alla buona cucina.
l'ideatore e regista del film
William Mussini


Ho partecipato alla proiezione di questo Docufiction, l’evento di chiusura di una giornata intensa di iniziative e molto partecipata, un filmato ideato e diretto da William Mussini e realizzato per la INCAS film, con quattro bravi attori, tutti molisani, scelti dal regista ed una protagonista, Maria Assunta, trovata nella sua casa di Pescolanciano in provincia di Isernia.
Giacinta Gasdia,
vicepresidentte della Fidapa
Una stupenda presentazione del Molise, che non solo c’è, ma è anche capace di prenderti per gola; di quel patrimonio di cultura materiale di cui il Molise è straricco. Un patrimonio che fino a ieri rappresentava l’arretratezza e che, oggi, mostra tutta la sua attualità con un interesse che va oltre i confini regionali e nazionali.
Il Molise dell’acqua cristallina con mille sorgenti, dei paesaggi unici, ricco di un verde particolare, pieno di paesi come Pescolanciano che ha il suo castello, lungo uno dei tanti tratturi, il Celano – Foggia, dove ancora è possibile vivere l’Arcadia. Il Molise ospitale con la Casa di Maria Assunta aperta e la sua stanza della cucina che si trasforma in un’aula scolastica dove la padrona di casa fa vedere e racconta la preparazione di una serie di piatti di un normale giorno, che possiamo dire, dal sugo e dalla carne al forno, di festa. Svolge con grande disinvoltura questo suo ruolo insolito facendosi largo tra gli ospiti da poco arrivati con il suo andare e tornare dalla cucina a gas al tavolo di preparazione delle diverse pietanze.
Il clima sì, è proprio quello della festa, con l’’allegria che accompagna la curiosità degli attori protagonisti, Daniela Terreri, Marco Caldoro, Teresa Musacchio e Francesco Vitale, il solo presente ieri, nella sala al 4° piano del Palazzo ducale di Larino,insieme con il regista William Mussini.
Tanta cultura in quel percorso che dall’orto dietro casa porta alla cucina e poi a tavola. Una bella e piacevole lezione quella di Maria Assunta, ben sostenuta dalle domande e dall’animazione del cast del film.
Grande l’interesse a vedere come si versa la farina di granoturco, quando e come si gira per fare una polenta al sugo squisita; partecipare alla preparazione delle pallotte cac’è ove così importanti da promuovere un’interessante Sagra a Castel del Giudice, il paese ripopolato da un meleto biologico; capire il significato di “arracanate”, osservando attentamente la preparazione di un coniglio (non di un baccalà) al forno, con l’origano grande protagonista insieme con le il pane raffermo sbriciolato; sedersi a tavola e vivere il piacere del convivio nel momento in cui il modello di società prova a renderci sempre più soli, divisi e rassegnati.
Una stupenda giornata tra i fornelli e la tavola chiusa con la visita all’orto coltivato dal marito di Maria Assunta e, poi, la musica di un gruppo folcloristico per il ballo finale e i saluti.
Francesco Vitale, attore protagonista, e il regista
 Walter Mussini con me a parlare di cibo
Un importante documento promozionale che racconta, in un modo molto coinvolgente, il bello e il buono del piccolo grande Molise. Un documento che avrebbe bisogno dell’attenzione delle istituzioni, in primo luogo della Regione, per una sua ampia diffusione in modo da far conoscere un territorio con i suoi valori, le sue risorse, in particolare il cibo e l’ospitalità e far dire anche, a chi è convinto che “il Molise non esiste” che, invece, c’è e merita di essere vissuto.
Pensavo, mentre guardavo il documentario, al turismo, o meglio ai turismi possibili e le normi potenzialità solo se le sappiamo sfruttare.

pasualedilena@gmail.com


 



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