Uniti per vincere la sfida del domani
foto di Livio Nibaldi |
Nella Sala consiliare
del Comune di Termoli c’era il vicesindaco Maria Chimisso, preside
dell’Istituto alberghiero, che ha portato il saluto del sindaco Angelo Scrocca
e della città, entrando nel merito del tema in discussione con le competenze di
una persona di cultura dirigente di una scuola che mostra sempre più la sua
centralità nel campo del turismo. Lo fa con la formazione degli operatori di
un’attività che, se organizzata, programmata e integrata con le altre
importanti risorse che caratterizzano il Molise, in particolare la ruralità
quale impronta del suo territorio, può dare risposte sicure alle tante domande
che si pongono i giovani che vogliono diventare gli artefici del loro domani.
C’era anche il Lions,
con i suoi club prestigiosi del Molise e dell’Abruzzo, che ha voluto
patrocinare l’iniziativa e raccontare, con Stefano Maggioni e Demetrio Di
Fonzo, l’impegno del sodalizio, che ha una presenza in ogni angolo del pianeta,
su elementi importanti come il cibo, il territorio, la biodiversità, il
paesaggio. Tutto questo lungo il percorso che porta al grande appuntamento
dell’anno prossimo di Milano, l’Expo 2015, che pensa a come “nutrire il
pianeta”, cioè alla Terra che, come pochi ancora sanno, è sempre più sofferente
di sicurezza alimentare nella prospettiva non lontana di oltre 9 miliardi di
abitanti nel 2050.
Ad aprire il discorso
dell’“Unità nella diversità” ci ha pensato Sebastiano Di Maria, l’ideatore e
organizzatore de “La Scuola del gusto”, comunicatore del vino, che ha spiegato il
modo in cui viene percepito il Molise dalle guide, in particolare dall’ultima
firmata da Cernilli o, come a lui piace definirsi "Doctor wine", che, con superficialità e inadeguatezza
ha maltrattato il Molise e la sua vitivinicoltura, dimostrando di non
conoscere né l’uno né l’altra.
La reazione dei tanti protagonisti del mondo del vino e l’orgoglio mostrato con i tanti commenti a un articolo di Di Maria, postato su facebook , hanno fatto capire che è finito il tempo di stare a incassare schiaffi, ma di contrattaccare per smentire i Doctor Wine e quanti il Molise non lo conoscono. Da qui l’applauso alla pronta iniziativa promossa e organizzata da DiVinOlio, la bella manifestazione di Rudy Rinaldi giunta alla terza edizione con Termoli protagonista.
La reazione dei tanti protagonisti del mondo del vino e l’orgoglio mostrato con i tanti commenti a un articolo di Di Maria, postato su facebook , hanno fatto capire che è finito il tempo di stare a incassare schiaffi, ma di contrattaccare per smentire i Doctor Wine e quanti il Molise non lo conoscono. Da qui l’applauso alla pronta iniziativa promossa e organizzata da DiVinOlio, la bella manifestazione di Rudy Rinaldi giunta alla terza edizione con Termoli protagonista.
A raccontare il mondo
del vino, dell’olio e degli altri prodotti tipici ci hanno pensato i presidenti
delle tre associazioni che operano nell’ambito della promozione culturale del
vino, i sommelier e i degustatori dell’Ais, dell’Onav e dell’Aspi. Tre donne alla
guida delle tre associazioni prima citate, Giovanna Di Pietro, Carolina Iorio e
Celeste Di Lizio, che hanno saputo evidenziare, con la forza della delicatezza,
la ricchezza dell’enogastronomia molisana, la capacità dei trenta produttori,
la gran parte dei quali giovani e donne. In pratica, i protagonisti di questi
prodotti che pagano a caro prezzo i limiti di attenzione della politica e delle
istituzioni.
Non si può governare senza la bussola della programmazione e senza la consapevolezza del valore del territorio e, con esso, della sua agricoltura e del turismo, che hanno bisogno di piani e, soprattutto, di una strategia di marketing dotata di strumenti (ente di promozione) e di strutture (enoteca regionale quale casa del gusto molisano).
Non si può governare senza la ricerca e la sperimentazione e la diffusione dei risultati che esse produono; la partecipazione dei protagonisti di mondi complessi e variegati che, però, possono dare risposte importanti al Molise, soprattutto in fatto di nuove professionalità, nuova occupazione. Solo così il Molise è in grado di esprimere la sua immagine di città regione con un territorio ricco di peculiarità, sia riferiti ai valori che alle risorse.
Non si può governare senza la bussola della programmazione e senza la consapevolezza del valore del territorio e, con esso, della sua agricoltura e del turismo, che hanno bisogno di piani e, soprattutto, di una strategia di marketing dotata di strumenti (ente di promozione) e di strutture (enoteca regionale quale casa del gusto molisano).
Non si può governare senza la ricerca e la sperimentazione e la diffusione dei risultati che esse produono; la partecipazione dei protagonisti di mondi complessi e variegati che, però, possono dare risposte importanti al Molise, soprattutto in fatto di nuove professionalità, nuova occupazione. Solo così il Molise è in grado di esprimere la sua immagine di città regione con un territorio ricco di peculiarità, sia riferiti ai valori che alle risorse.
Sono stati ricordati
i 63 anni appena festeggiati dell’Onav ed è stata annunciata l’uscita, nei
prossimi giorni, della nuova guida dell’Ais, Vitae, che ha dalla sua il merito
di essere frutto di uno stretto rapporto dei soci Ais con le aziende e il
territorio.
A seguire, l’intervento di tre produttori (Angelo D’Uva,
vignaiuolo i Larino; Antonio Valerio, produttore di olio e di vino in quel di
Monteroduni e Alfredo Palladino di Terresacre di Montenro di Bisaccia, l’azienda
vitivinicola inserita, in una guida legata al Corriere della Sera, tra le
duecento considerate). Tutt’e tre hanno raccontato una realtà che li vede
attori di processi molto impegnativi per affermare i loro vini ed i loro oli,
soprattutto di andare avanti da soli, ognuno per proprio conto alla conquista
del mercato globale penalizzati dalla mancanza di iniziative collettive nel
campo della promozione.
Certo, hanno parlato anche del Vinitaly dove il Molise, con i suoi vini, svolge davvero il ruolo di cenerentola con un’immagine più di una media azienda che di una Regione. Un vestito corto per le aziende che si sono date da fare e si son fatte conoscere che spiega la fuga dallo stand allestito dall’Unioncamere del Molise.
Certo, hanno parlato anche del Vinitaly dove il Molise, con i suoi vini, svolge davvero il ruolo di cenerentola con un’immagine più di una media azienda che di una Regione. Un vestito corto per le aziende che si sono date da fare e si son fatte conoscere che spiega la fuga dallo stand allestito dall’Unioncamere del Molise.
Il Vinitaly e, così,
le altre poche iniziative nazionali e internazionali alle quali il Molise
partecipa, che possono dare una risposta ai prodotti e al territorio molisano,
solo se organizzate secondo i bisogno e le esigenze dei produttori (tutti e non
solo cinque fortunati come nel caso della recente edizione del Salone del Gusto
– Terra madre di Torino).
foto di Livio Nibaldi |
Fra le esigenze
urgenti quella di dar vita a un consorzio di tutela della Doc “Tintilia del
Molise” e di rilanciare il consorzio
esistente per le rimanenti tre doc “Biferno”, “Pentro” e “Molise”.
Alla fine della discussione
tutti i protagonisti dell’incontro dibattito hanno dato il loro pieno consenso
a mettere in campo l’esperienza maturata in questi anni e viverla insieme con
tutti gli altri attori al fine di stimolare le politiche che servono davvero all’enogastronomia
molisana, alle aziende ed al complesso e variegato mondo del vino, dell’olio e
degli altri prodotti testimoni del territorio molisano.
pasqualedilena@gmail.com
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