IL MOLISE E LE 8 GUIDE ENOLOGICHE 2015
(prima parte)
Con la consegna, ieri a Merano, delle due “Corone” delle 419 assegnate dalla Guida Vini Buoni d’Italia 2015 del
Touring club italiano, a due “Tintilia
del Molise” Doc, la Sator riserva
2010 dell’Azienda di Vincenzo Cianfagna
di Acquaviva Collecroci e quella, annata 2011, di Terresacre di Montenero di Bisaccia nelle abili mani di Alfredo Palladino.
C’è da dire, in premessa, che non è dato sapere quante
aziende molisane hanno partecipato con quanti e quali vini, ciò che fa capire
che i vini non inviati non possono essere stati oggetto di giudizio e, come
tali, non presi in considerazione dalle guide.
In pratica, sono uscite tutt’e otto le guide enologiche che
assegnano stelle, bicchieri, bittiglie, corone ai migliori vini, quelli
eccellenti e che guidano (non tutti sono d’accordo) le scelte del consumatore
italiano e straniero. Se devo tener
conto della mia esperienza di titolare dell’azienda “La Casa del Vento” in
Larino che produce L’Olio di Flora,
posso dire che le tante citazioni nelle guide non hanno portato ad avere nessuna
domanda di acquisto, però - ne sono più che certo - sono servite a stimolare l’orgoglio
mio e di Flora e dell’affezionata clientela. Ciò che fa dire che servono.
Tornando al vino e alle otto guide 2015, il Molise è riportato
a fianco dell’Abruzzo in due guide (L’Espresso e Slow wine) con neanche un vino premiato.
Bisogna dire grazie a queste guide che , anche se fanno tornare indietro la
storia, si sono ricordate, però, che il Molise esiste.
Nelle altre sei è da registrare il riconoscimento che - a
mio parere - ha un suo particolare
valore, l’inserimento della “Tintilia
del Molise”, Embratur riserva
2007, della Cantina Valtappino, tra i 25 “testimoni” , il
riconoscimento massimo assegnato a 439 “vini che si pongono quali modelli di
riferimento di indiscusso valore nelle rispettive zone” da Vitae 2015, la guida dell’Associazione
italiana dei sommelier che rappresenta la grande novità.
La guida Gambero
Rosso ha dato i suoi Tre bicchieri a due note aziende di
Campomarino, la Borgo di Colloredo grazie
alla bontà dell’Aglianico 2010 Molise Doc e l’azienda Di Majo Norante con il suo
prezioso Don Luigi riserva 2011 Molise
rosso doc.
Sempre alla Di Majo Norante di Campomarino e al suo vino Don Luigi riserva 2011 della Doc Molise rosso il solo riconoscimento dei 5 grappoli sui 499
assegnati dalla Guida Bibenda.
E la
stessa cosa ha fatto la Guida Veronelli
che ha riconosciuto a questa azienda, nelle mani di Alessio Di Majo le Super
tre stelle al vino della Doc Aglianico
del Molise Contado 2012 dell’omonima
Azienda.
Resta la Guida Essenziale
di Cernilli, che, non solo non riporta nemmeno un vino molisano, ma nella
scheda di presentazione del Molise (ha stuzzicato l’orgoglio dei molisani
grazie a un articolo di Sebastiano Di Maria) maltratta la vitivinicoltura
molisana dimostrando di saperne poco e solo per sentito dire e di non conoscere
il Molise, diversamente dalla Guida Gambero
rosso, che descrive un Molise vitivinicolo più vicino al vero quando dice “
Molto lentamente, ma anche l'enologia
molisana sta cambiando, registrando finalmente qualche timida evoluzione che dà
conto di un territorio con una grande vocazione alla viticultura sino a ora
mortificato da interpretazioni tutte potenza e internazionalità, o marcate da
ingenuità, spinte rustiche o un debole troppo dichiarato per l'enologia
moderna. Ma qualcosa sta cambiando, dicevamo. E il territorio inizia a
diventare protagonista”.
Come si può vedere ho fermato questa mia prima riflessione
solo ai vini che hanno avuto il riconoscimento più alto, quello dato da ogni
guida. Dedicherò la seconda parte della mia riflessione ai vini e alle aziende
che hanno ricevuto altri riconoscimenti non meno importanti per l’immagine
della vitivinicoltura regionale come i due bicchieri o le golden star e altri
premi ancora.
Un quadro, quello sopra descritto, che vede l’affermazione (ben
tre) del testimone primo del territorio viticolo molisano, la Tintilia del Molise doc , seguito da
altre due doc l’ “Aglianico del Molise” e dal “Molise
rosso o Rosso del Molise”.
pasqualedilena@gmail.com
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