Nostalgie
Le mie erano radici senza terra
in quella terra d’incanto che è la Toscana
Nostalgie,
vuoti
surrogati di parole e di sapori.
Così sono tornato
in questa mia terra antica
che non si vergogna dei suoi silenzi
e continua a dimenticare.
Non ha voce
solo sospiri che il tempo
nasconde nel ceppo dell’olivo.
Sentieri di verde sfumati da ombre
di mandrie e greggi
al suono della zampogna
di un’andata e di un ritorno
quando il cielo si incontra con il mare.
Passi lenti come echi
delle piccole valli
che non riescono a nascondere la luna
Nelle notti di maestrale senti
il minuto mare urlare e non lontano
il Matese respirare il profumo del faggio
secolare.
Sei tu, ora, la sola
che manchi alla mia serenità
Larino, 07.12.08
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