Il viavai delle nullità
Chi governa ha la responsabilità della situazione e non può
(non deve) scaricare sugli altri le sue titubanze, incertezze o incapacità di
saper gestire la situazione.
Tra un commissario che viene e uno che va o, meglio, tra un
Iorio che viene cacciato e un Iorio meno esperto che viene eletto, la Sanità,
in primo luogo quella pubblica ma anche la privata, rischia di essere
cancellata nel Molise, con i molisani a sperare di non ammalarsi.
Tutti corrono al capezzale del moribondo per farsi credere solidali
con la vittima e i familiari, liberi dalle colpe che hanno portato alla situazione
attuale.
Tutti, in particolare quelli che hanno sfruttato gli
ospedali per la loro carriera politica e professionale; hanno creduto nella
filiera di Iorio, ieri, e di Di Laura Frattura, oggi; si sono lasciati
incantare dalla demagogia e dall’ipocrisia; hanno dato spazio ai campanilismi sterili
non avendo alcun idea da dare alla sanità del domani, che è poi quella di oggi,
non a caso un contenitore vuoto in mano a una classe politica e dirigente che ha
solo aggravato la situazione.
I partiti, sia quelli di un collettivo che di un padrone privato, come
pure le organizzazioni imprenditoriali, professionali e sindacali, applicano la
tecnica del silenzio non sapendo cosa dire e, soprattutto, cosa fare.
Vive solo la propaganda e, intanto, la sanità muore e, con
essa, rischia di morire quel Molise che, proprio l’altro giorno, Papa Francesco
ha applaudito e ringraziato.
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