FIORI E NON STERPAGLIE

Tante e belle le parole di ieri del Papa in occasione della sua visita in Molise. Rivolte ai molisani, e, anche, al mondo intero perché, come sempre, precise e puntuali, dirette all'uomo che ha perso il senso della ragione per colpa del profitto, del dio unico, il denaro. Riporto quello che ho scritto questa mattina sul mio diario di fb, "che le parole di Papa Francesco di ieri diventino fiori di un giardino chiamato Molise al posto di campi infestati d'ipocrisia e di demagogia, cioè di sterpaglie morali e culturali che non fanno germogliare semi".
Ho parlato di ipocrisia e di demagogia, armi in mano al potere ed agli uomini che al potere aspirano. Un travaso di parole che scorrono ad ogni tragedia, in particolare quella che, non da oggi, vede come sfondo il Canale di Sicilia. Parole inutili visto che sono identiche a quelle che si coprono di ipocrisia e demagogia. Mi sono ricordato di una mia poesia scritta nel gennaio del 2012 che riporto volentieri.

Arriva un tempo

in cui ci si rassegna

al tempo che passa

come la grande quercia

al vento caldo dei sud

assetati e affamati

di libertà.

Disperati

che urlano la loro rabbia.

Sabbia solo sabbia

come quella rovente

del tempo che passa

che la notte raffredda

 

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