IL PAESE DEL VINO (rivisitato)
Non c'è, al mondo, un paese come
l'Italia che ti mette a disposizione un filare di vite come passamano e ti porta a scoprire ambienti e paesaggi unici;
monti e mari; dolci colline e pianure; castelli e città, note o meno note;
borghi e paesi, case in pietra e campanili, siti archeologici e vulcani. Non
c’è, al mondo, un paese così, dove un campanile, anche quello più isolato, ha
sempre una vite da guardare e tu puoi contare tante varietà, molte delle quali
straordinarie preziosità. Migliaia e migliaia le tipologie di vini, una parte
delle quali raccolte in 332 doc e 73
docg, non dimenticando le 118 Igt.
In pratica non c'è paese che si possa definire
, come il nostro, "Il Paese del Vino".
Un Paese già conosciuto dagli
antichi popoli, - dai coloni greci ai latini -, come l'"Enotria
Tellus", la terra del vino, a dimostrazione di una vocazione alla
vitivinicoltura che affonda le radici nella notte dei tempi.
Il Paese del vino: dai mille
metri e più delle vigne della Val d'Aosta a quelle, altrettanto alte,
dell'Etna; dalle vigne ondulate delle Langhe e del Monferrato a quelle che
abbracciano i colli del Friuli; da quelle spettacolari che strapiombano sul
mare a quelle che accompagnano l'Adriatico fino alla Terra dei Montepulciano e
dei Cerasuoli, in Abruzzo; della Tintilia, nel Molise; dei Rosati, nel Salento,
o il Tirreno fino alle Calabrie con il vino di Olimpia, il Cirò, e il dolce e
delicato Greco di Bianco, e poi la Sardegna, Pantelleria, l'Elba, Ischia, Capri
e altre piccole isole ancora.
Un filare/passamano lungo
migliaia e migliaia di chilometri, che sale, scende, si distende lungo le
piccole e grandi pianure, circonda antiche mura e si ferma per segnare antiche
tradizioni e raccogliere odori di una cucina dai mille delicati sapori che il
vino, o meglio, i vini esaltano.
Oggi il vino, cioè la bevanda
che, com'è scritto negli antichi testi sacri, riesce a rallegrare il cuore
degli uomini, è più un piacere che un alimento; un'occasione di incontro e di
dialogo; un testimone importante di un territorio e come tale un personaggio
che attira attenzioni, richiama gente, fa turismo, esalta una immagine e la
rende vincente.
Prima di essere una bevanda/alimento,
è, ancor più del passato, un prodotto culturale che stimola riflessioni e fa
discutere e, come tale, un prodotto unico che non trova uguali. Sta qui la sua
straordinaria capacità di rinnovarsi fino ad esprimere un’attualità ed una
modernità che lo fanno diventare mito e rito, oggetto di desiderio, di ricerca
e di incontro, nonché motivo ed occasione di eventi che si sviluppano ovunque
con un crescendo fino a qualche anno fa impensabile.
Avendo avuto la fortuna e
l’onore di dirigere l'Enoteca Italiana,
quella con sede a Siena, che, sin dagli anni '80, ha puntato senza riserve sui
valori culturali del vino, posso dire, con assoluta certezza, che essa ha saputo anticipare i tempi, nel momento in
cui ha trasformati questi fondamentali valori in nuove fortune per questa
eccellenza dell’agricoltura nazionale.
Con l’Enoteca il vino è diventato strategico per il turismo, la
ristorazione, lo sviluppo compatibile e sostenibile di importanti territori, i
flussi e gli scambi commerciali, l'occupazione, l'immagine del nostro Paese,
"il Paese del Vino", nel mondo. Strategico anche per un diverso
coinvolgimento dei consumatori, in particolare i giovani, che, qualche tempo
fa, stavano riscoprendo il vino proprio per le peculiarità che esso ha e per la
sua modernità.
Un rapporto che, a me, appare
interrotto, privando così i giovani di vivere con il vino quella sobrietà che
non possono trovare in altre bevande e nelle droghe sponsorizzate dal sistema
che ci tiene sull’orlo del baratro. Il bisogno della semplicità; della verità e
non della demagogia; della trasparenza e non dell’ipocrisia; della storia e della
cultura, cioè del rapporto con la propria realtà per sentire il fascino dell’identità.
Il vino, il cibo, le tradizioni,
la bellezza di un paesaggio, sono capaci di fare miracoli in questo senso
proprio perché esempi, testimoni di questo Paese straordinario, il Paese del Vino,
un territorio grande centinaia di migliaia di territori stupendi che, grazie al
filare di vite che fa da passamano, uno può visitare.
pasquale di lenapasqualedilena@gmail.com
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