AMARE LA PROPRIA TERRA
S. E. Mons. Gianfranco De Luca |
Sua eccellenza Mons. De Luca, vescovo
di Termoli – Larino, ha finalmente parlato per far conoscere, ai cittadini
larinesi e molisani, le ragioni che l’hanno convinto a mettere a disposizione
della Granarolo, per il suo progetto di una stalla di 12.000 manze, i 100
ettari dei terreni del Seminario di Larino.
Un numero - ben 12.000 manze che
vengono a fare la colonia a Larino - che ieri, dando la sua disponibilità, non
l’ha impressionato e neanche insospettito delle conseguenze che sarebbero
ricadute sul territorio, nel momento in cui andavano a cementificare i suoi 90
ettari di terra di Monte Arcano!
Bene hanno fatto il Comitato “No
Stalla, Si Molise bene comune” e quanti – tra i quali numerosi esperti - hanno
spiegato nei minimi particolari le ricadute, tutte negative, di questo progetto che ha come solo obiettivo
il profitto e la conquista da parte della Granarolo della leadership nel campo
della trasformazione e distribuzione del latte.
Un’azione di corretta informazione
che ha prodotto molti ripensamenti, perfino nei personaggi politici che avevano
sostenuto e promosso la calata nel Molise della stalla della Granarolo.
Se abbiamo interpretato correttamente
le parole del vescovo e il suo pensiero, c’è solo da ufficializzare il ritiro
della messa a disposizione dei terreni, un atto che costringerebbe la Granarolo
a rivedere i suoi piani e - noi ce lo auguriamo - a rinunciare definitivamente
alla realizzazione del progetto nel Molise.
Non ci sono più le condizioni per
andare avanti dopo l’abbandono della politica ed ora anche del vescovo S.E. De
Luca.
Una decisione positiva che potrebbe
dare slancio alla cooperativa Arcobaleno
e diventare così un punto di riferimento per l’agricoltura molisana, visto che
il suo percorso è iniziato sotto i migliori auspici con i primi risultati, come
racconta il Vescovo, all’insegna della qualità dei prodotti raccolti, in
particolare i ceci e l'olio.
La qualità, come dicono gli esperti,
trova la sua origine proprio in quel territorio che qualcuno pensa di
trasformare in una piattaforma di cemento e, come tale, definitivamente persa
per la produzione di alimenti di qualità e che, è utile ribadirlo, è anche
fonte di occupazione, sicuramente molto di più di quella che offre una stalla
industriale, che non ha niente a che
vedere con l’agricoltura e il Molise.
Il territorio che, non ci stanchiamo
di ribadirlo, è, con le sue fondamentali e importanti risorse, il solo grande
tesoro del Molise.
Il Comitato, alla luce anche di questa
dichiarazione, accolta positivamente ai fini dell’obiettivo finale, che è
quello di un “No” definitivo del Molise alla stalla di 12.000 manze, continua
nella sua azione d’informazione e di coinvolgimento dei cittadini larinesi e
molisani.
Comitato “No stalla, Sì Molise Bene Comune”
Finalmente un barlume di resipiscenza! Certo, però, che la decisione è stata molto sofferta, visti i tempi necessari a far prendere una decisione a S. Ecellenza! A voler essere un pò saccenti, si potrebbe far riferimento all'insegnamento di un tal San Francesco ed alle sue appassionate parole d'amore per la "santa madre terra", ma forse gli otto secoli trascorsi dalle dichiarazioni del frate di Assisi hanno appannato il loro senso. Ma se San Francesco è una figura superata dallo scorrere di così gran tempo, bastava prestare attenzione al monito del Cardinal Crescenzo Sepe, Arcivescovo di Napoli, che recentemente ha condannato con molta veemenza ogni tipo di inquinamento ambientale. Menomale che le vie del Signore sono infinite!!!!! Speriamo solo che l'incubo sia finito!
RispondiEliminanon sa, non sanno cos'è e cosa rappresenta il territorio.
EliminaMi raccomando la salute e fammi sapere.