ILL PROGETTO GRANMANZE VA AVANTI
Pasquale Di Lena: “Altro che territorio fuori
pericolo, il Gran manze è ancora un obiettivo”
“Il progetto Gran Manze va avanti”. Ne è certo Pasquale Di Lena che,
intervenuto nei giorni scorsi all’incontro periodico della R@p, ha portato
all’attenzione il fatto che “nel silenzio si continua a progettare la mega
stalla portando all’attenzione comune la presunta proposta occupazionale
derivante e dall’arrivo delle vacche”.
“Il problema – precisa Di Lena - non è la Granarolo ma la politica e le scelte della classe dirigente. Questo territorio è lo scrigno di tutti i nostri valori e noi, come identità, non possiamo dimenticarlo. Essere per il territorio è esprimere no alla stalla, all’autostrada, alla biomassa e a quanto lede la nostra realtà.
Questa è una
battaglia che di gioca su due partire grosse: l’accordo che la Granarolo ha
fatto con gli inglesi, che punta a fare dell’azienda emiliana leader del
mercato, e l’obiettivo a investire e perseguire ogni strada per realizzare il
suo progetto in vista dell’Expo 2015″.
Lo spreco, l’utilizzo e l’abuso che si fa del territorio è tema portante
della discussione ma non è possibile “che si valuti ancora lo sviluppo violento
che ha portato via i valori del dialogo. Oggi siamo tutti numeri, singoli ma
siamo chiamati a riconquistare i nostri rapporti e insieme portare avanti una
battaglia tesa a bloccare un progetto deleterio”.
È stato calcolato, inoltre, che occorrono quasi 400mila euro di spese di
antibiotici per mantenere questi animali, senza contare i tanti che moriranno
durante il trasporto (calcolati nella percentuale del 30%.).
“Non possiamo abbassare – incita Di Lena – la guardia perché ufficialmente
non c’è alcun passo indietro ma si sta lavorando tra cipe, ministero e così
via. La regione Molise resta ancora inespressa sul tema e il solo m5s si è
mosso politicamente (oltre i no e i Ni di alcuni comuni).
Il problema della
stalla è tutto molisano perché rode, demolisce e attacca sia la zootecnia che
il territorio. Il classico effetto supermercato che si mangia le piccole
botteghe”.
A quanto pare, il “No stalla” è ancora ‘sugli attenti’.
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