ILL PROGETTO GRANMANZE VA AVANTI


Pasquale Di Lena: “Altro che territorio fuori pericolo, il Gran manze è ancora un obiettivo”

Pubblicato in Lavoro ed economia | redazione@termolionline.it 14 gennaio, 2014 |

 Nella notizia di Termolionline

 
“Il progetto Gran Manze va avanti”. Ne è certo Pasquale Di Lena che, intervenuto nei giorni scorsi all’incontro periodico della R@p, ha portato all’attenzione il fatto che “nel silenzio si continua a progettare la mega stalla portando all’attenzione comune la presunta proposta occupazionale derivante e dall’arrivo delle vacche”.

“Il problema – precisa Di Lena -  non è la Granarolo ma la politica e le scelte della  classe dirigente. Questo territorio è lo scrigno di tutti i nostri valori e noi, come identità, non possiamo dimenticarlo. Essere per il territorio è esprimere no alla stalla, all’autostrada, alla biomassa e a quanto lede la nostra realtà.
 
Questa è una battaglia che di gioca su due partire grosse: l’accordo che la Granarolo ha fatto con gli inglesi, che punta a fare dell’azienda emiliana leader del mercato, e l’obiettivo a investire e perseguire ogni strada per realizzare il suo progetto in vista dell’Expo 2015″.

Lo spreco, l’utilizzo e l’abuso che si fa del territorio è tema portante della discussione ma non è possibile “che si valuti ancora lo sviluppo violento che ha portato via i valori del dialogo. Oggi siamo tutti numeri, singoli ma siamo chiamati a riconquistare i nostri rapporti e insieme portare avanti una battaglia tesa a bloccare un progetto deleterio”.

È stato calcolato, inoltre, che occorrono quasi 400mila euro di spese di antibiotici per mantenere questi animali, senza contare i tanti che moriranno durante il trasporto (calcolati nella percentuale del 30%.).

“Non possiamo abbassare – incita Di Lena – la guardia perché ufficialmente non c’è alcun passo indietro ma si sta lavorando tra cipe, ministero e così via. La regione Molise resta ancora inespressa sul tema e il solo m5s si è mosso politicamente (oltre i no e i Ni di alcuni comuni).
 
Il problema della stalla è tutto molisano perché rode, demolisce e attacca sia la zootecnia che il territorio. Il classico effetto supermercato che si mangia le piccole botteghe”.

A quanto pare, il “No stalla” è ancora ‘sugli attenti’.

 

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