CONTINUA LA PERDITA DI VIGNETO IN ITALIA
Come sempre mi avvalgo della elaborazione dei dati Inea del Corriere vinicolo per commentare
i dati riguardanti il vigneto Italia e il vino.
C’è da essere preoccupati della perdita di altri 9.000
ettari di vigneto che si va ad aggiungere a un calo di superficie dal 2.000 ad
oggi di quasi 140.000 ettari nonostante la crescita nel 20°6 e 2007.
Un perdita
netta del potenziale vitivinicolo che ci accomuna alla Francia (-100.000 ettari
negli ultimi dieci anni), la Spagna (-254.000 ettari), che, nonostante questo
ingente calo, resta il Paese più viticolo del mondo con i suoi 954.000 ettari. L’Italia
con 655.000 ettari di vigne è terza dietro la Francia (756.000)
Per quanto riguardo il calo di 9.081 ettari registrato lo
scorso anno c’è da dire che quasi la metà di questa perdita viene dalla Sicilia
con oltre 4.000 ettari in meno; il Piemonte (-2.500), l’Emilia e Romagna (-1993);
la la Sardegna (-1671,4) e la Basilicata (-999,2), con il Veneto che aumenta di
ben 1.417,7 ettari il suo potenziale viticolo, grazie al grande successo che
vive il suo Prosecco, seguito dal
Friuli Venezia Giulia (+825,5), Puglia (+673,4), Marche (+394,0), Campania
(+319), Umbria (+116,8) e le altre con qualche decina di ettari.
Il Molise è l'unica regione che
mantiene i suoi 5.612,8 ettari, né uno né uno in meno.
Personalmente ritengo un danno questo calo di superficie vitata in Italia perché non riesce ad arrestarsi e perché avviene nel momento in cui si vanno aprendo al vino nuovi mercati dalle enormi potenzialità.
Come sempre si paga la mancanza di programmazione e, insieme, di una strategia di marketing che riguarda soprattutto le Regioni, il Molise compreso.
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