“Un filo d’olio – amaro e piccante per il gusto e la
salute”, il tema che ha animato l'interessante
serata, quella di ieri sera a Petacciato, che ha visto l’olio
protagonista con un incontro organizzato dall’assessore Staniscia nella sala del
Consiglio comunale.
Petacciato, il comune
che il 17 dicembre del 1994, a Larino, ha dato il suo contributo alla
fondazione dell’Associazione Nazionale de "le Città dell’Olio",
presieduta da Enrico Lupi, che ha, nei suoi quasi venti anni di attività, dato
un significativo stimolo alla diffusione della cultura dell’olio e alla
crescita dell’immagine di questo prodotto, aprendo il suo impegno, con la
richiesta del riconoscimento del paesaggio olivicolo quale patrimonio
dell’umanità, all’intero bacino del Mediterraneo. Un’associazione oggi forte di
oltre 350 associati e presente in tutte le regioni olivicole italiane, che
associa ben ventinove istituzioni molisane e che vede la Provincia di
Campobasso impegnata con il suo assessore Rita Colaci, che è anche coordinatore
delle Città dell’Olio del Molise.
Un incontro salutato dal Sindaco di Petacciato, prof.
Gabriele La Palombara, che ha sottolineato il peso e l’importanza delle città
dell’olio chiedendo all’associazione di farsi carico di scrivere un progetto da
inserire nella programmazione regionale 2014-2020, soprattutto pensando alla
biodiversità e alla educazione del consumatore per far valere il peso e
l’importanza del paesaggio olivicolo e, soprattutto, della qualità dell’olio
extravergine per una sana e salutare alimentazione.
E a spiegare la qualità ci ha pensato un vero esperto
dell’olivo e dell’olio, Maurizio Corbo, che coordina questo comparto per conto
dell’Arsiam, il braccio operativo della Regione che molto ha dato in questi
anni all’olio; presiede uno dei primi panel test; organizza il Concorso “Goccia
d’Oro” e il Campionato regionale di potatura e diffonde con passione la cultura
legata all’olivo in una regione che all’olivo deve molto.
Una qualità espressa con i suoi caratteri di “amaro e Piccante”
che sono diventati i fili conduttori di una comunicazione promossa dall’Arsiam,
che ha ottenuto un grande successo con echi oltre i confini regionali.
Mentre a piegare la bontà dell’olio e il suo stretto legame
con la salute, attraverso una sana e corretta alimentazione, ci ha pensato un
altro straordinario e capace divulgatore, Marco Tagliaferri, dopo una vita
spesa nella direzione di un centro di prevenzione e cura del diabete e nella
comunicazione dei corretti stili alimentari anche attraverso l’organizzazione
di iniziative di successo, in particolare il concorso “inventa una favola a
tavola”, riservato ai bambini delle scuole dell’obbligo. Un concorso che
intende rilanciare e che ben si adatta all’altro concorso “Bimboil” delle Città
dell’Olio che ha dato lo spunto all’incontro di ieri sera.
Prima di spiegare le ragioni della salute e della malattia e
il valore della Dieta mediterranea con gli alimenti ben legati da “un filo
d’olio”, il dottor Tagliaferri, ha voluto porre l'accento sul ruolo fondamentale
che il nutrizionista può svolgere nel momento in cui entra a far parte della
comunicazione che vuole arrivare al consumatore e dare ad esso tutto il
significato e l’importanza che l’olio ha per la sua salute e il suo benessere.
Un incontro che ha saputo cogliere l’attenzione dei
presenti, tra i quali anche i partecipanti della “Scuola del Gusto” di
Sebastiano Di Maria, e che ha dato l’idea all’assessore della provincia di
campobasso coordinatore delle Città dell’Olio, Rita Colaci, di ripetere l’iniziativa
“Un Filo d’Olio – amaro e piccante per il gusto e la salute” in tutte le città
dell’olio del Molise per l’alto valore promozionale che esso ha. Nei Comuni già
città dell’olio per poi coinvolgere gli altri che lo chiedono, con i bravi protagonisti
di ieri sera e altri possibili da aggregare, realizzando, così, a una squadra
di divulgatori e comunicatori capaci la possibilità di diffondere ancor di più
la cultura dell’olio. Elemento fondamentale per cogliere i successi che servono
ai produttori e ai trasformatori a dare forza e continuità a una produzione
che, oltre all’olio, produce ambienti e paesaggi; racconta storie; stimola le
tradizioni, in primo luogo quelle culinarie e della buona tavola; alimenta gli
scambi commerciali e sviluppa quel turismo di nicchia di cui ha bisogno il
Molise.
Per noi, che abbiamo pensato al titolo e ai relatori
dell’incontro riservandoci il ruolo di coordinare il dibattito, il successo
della serata è motivo di soddisfazione e, anche, di considerazione, del
fondamentale ruolo che hanno da svolgere le città dell’olio per il futuro
dell’olivicoltura e l’olio del Molise.
Intanto un'altra iniziativa in programma venerdì 17 p.v.,
alle ore 17.30, a Portocannone per parlare di gusto e di salute e, con gli
olivi secolari che caratterizzano l’oliveto di questa città dell’olio, anche
del tempo e del territorio.
pasqualedilena@gmail.com
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grazie Nicola
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