appuntamento decisivo per la sostenibilità ambientale del vino


 

A Vinitaly 2013 una tavola rotonda promossa

da Unione Italiana Vini e Gambero Rosso 

Larino - la vigna di Angelo D'Uva

Unanime l’opinione dei relatori, docenti, ricercatori e rappresentanti di associazioni.
Occorre arrivare ad un protocollo unico di sostenibilità per il vino italiano
 per affrontare il mercato globale ed essere ancora più competitivi. 

Verona, 8 aprile 2013 – Vinitaly - La sostenibilità è ormai una scelta strategica per le imprese, un ulteriore valore aggiunto del vino italiano nel mondo, ma necessita di una norma comune nazionale per affrontare il mercato globale questo ha affermato Domenico Zonin, Presidente di Unione Italiana Vini, all’apertura di una tavola rotonda multidisciplinare sulla sostenibilità nel settore vitivinicolo promossa da Unione Italiana Vini e Gambero Rosso tenutasi in occasione del Vinitaly appena concluso a Verona.

Unione Italiana Vini - la più antica e rappresentativa Associazione d’imprese del settore vitivinicolo con circa 500 aziende associate che esprimono il 70% del valore dell’export vitivinicolo italiano - ha ritenuto la fiera internazionale del vino per eccellenza il contesto ideale per portare l’attenzione a questo argomento, sempre più attuale e urgente, in risposta alle pressanti richieste del comparto di fare di chiarezza.
 
E’ il tema su cui l’associazione sta puntando molto. Il mercato sta andando molto bene, cresciamo in esportazione grazie al miglioramento costante della qualità del vino italiano – ha continuato Domenico Zonin nella sua introduzioneserve ora creare un modello unico per la sostenibilità ma bisogna che le associazioni, le imprese, le istituzioni, i centri di ricerca e le università, operino insieme con voce univoca in questa direzione”.
 
Francesco Pavanello, Direttore Generale di UIV, ha aggiunto: “La missione di Unione Italiana Vini è TUTELARE e VALORIZZARE le imprese, i prodotti e i territori e coerentemente intende supportare le aziende nell’’evoluzione, sia culturale che organizzativa, verso la sostenibilità affinché il settore vitivinicolo italiano si presenti compatto, forte e competitivo sui mercati internazionali.”  

Il tavolo di confronto, che ha visto un pubblico attento e numeroso, ha coinvolto figure autorevoli provenienti dal mondo delle imprese, delle Università, della ricerca e delle associazioni, facendo emergere l’opinione unanime sulla necessità di una norma nazionale che indichi le linee guida in materia di sostenibilità.  

Unione Italiana Vini e il Gambero Rosso intendono affrontare la questione in maniera strutturata e permanente attraverso l’attivazione del Forum per la Sostenibilità Ambientale del Vino, luogo di confronto nazionale tra tutti i soggetti, pubblici e privati, che a vario titolo si stanno dedicando al tema. 

Michele Manelli, portavoce del Forum, ha sottolineato il sentiment degli operatori del settore: “Le imprese sono per la maggior parte disorientate su come gestire la sostenibilità e nel contempo il mercato sta manifestando un crescente interesse in merito. Motivo per cui va definito un linguaggio comune, semplificando qualsiasi comunicazione al pubblico, per aiutare chi è preposto a preparare le norme di riferimento”. 

Pensiero condiviso anche da Marco Sabellico, giornalista del Gambero Rosso, che aggiunge: “Il Gambero Rosso crede nella sinergia con UIV e intende raccontare l’Italia del vino attraverso i propri media, promuovendo un linguaggio che sia univoco e riconoscibile dal consumatore finale. La sostenibilità è un discorso tecnicamente approcciabile, tutto il mondo va in questa direzione. Bisogna ora dare una connotazione oggettiva a queste esigenze per arrivare alla definizione del concetto di sostenibilità affinché venga normato”. 

Un impegno che ha trovato risposta concreta in Tergeo, un progetto promosso da Unione Italiana Vini di raccolta, qualificazione e divulgazione di soluzioni innovative, tecnologiche e gestionali, per migliorare la sostenibilità dell’impresa vitivinicola. Tergeo, che ad oggi coinvolge 170 aziende su tutto il territorio nazionale, opera già da oltre un anno e mezzo con il supporto di un Comitato tecnico scientifico. 

“Il Comitato tecnico scientifico – ha poi illustrato Piero Attilio Bianco, che ne è il Presidente - consente di garantire alle imprese vitivinicole che quello che viene definito e applicato discende da un’attenta valutazione sia teorica sia pratica. Il Comitato, è infatti composto da imprese associate a UIV da una parte e dall’altra da ricercatori delle più importanti università e centri di ricerca impegnati in campo viticolo ed enologico.

E’ già stato redatto un manuale di sostenibilità del vigneto ed è in avanzata fase di realizzazione la matrice di valutazione tecnica della sostenibilità nel vigneto. 

Ulteriore contributo anche da parte di Michele Crivellaro di Valoritalia “Il contesto in cui si inserisce questa iniziativa è quello di una pluralità di approcci, non sempre supportati da una verifica di parte terza. E’ quindi importante la volontà di confrontarsi per arrivare ad un posizionamento condiviso e garantito del vino italiano sul tema della sostenibilità”. 

Ettore Capri - Centro di ricerca per lo sviluppo sostenibile in agricoltura (OPERA), Università Cattolica del Sacro Cuore, ha rimarcato la rivoluzione culturale che sta investendo il settore del vino. “E’ necessario sostenere la produttività imprenditoriale in questo percorso, da affrontare senza conflitti e pregiudizi di parte – ha ribadito nel suo intervento -  poiché rappresenta una nuova opportunità per le aziende di operare secondo il principio del miglioramento continuo e di aumentare la consapevolezza del valore del territorio e delle sue tradizioni. E' necessario però che tutte le azioni siano trasparenti e tracciabili per tutti nonché consistenti dal punto di vista scientifico e concettuale”.  

“Abbiamo bisogno di un Tergeo Europeo.” sostiene José Ramon Fernandez, Segretario Generale del CEEV – Comité Européen des Enterprises Vins - “Sono molti i Paesi europei che lavorano a progetti sulla sostenibilità nel mondo del vino, ma solo l’Italia si è posta l’obiettivo di arrivare ad una norma comune nazionale.” 

Secondo Francesco Pavanello Tergeo rappresenta oggi a livello europeo un esempio guida di aggregazione e condivisione di contenuti per innovare in materia di sostenibilità filiere complesse e frammentate quali quelle quella vitivinicola, e conclude “il prossimo SIMEI sarà il luogo ideale per accogliere contenuti ed essere piattaforma di dialogo e dibattito internazionale sul tema e dove saranno presentate le linee guida per un nuova norma italiana con l’obiettivo di favorire il confronto con paesi internazionali, sia europei che mondiali”.

 Ufficio Stampa UIV

 

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