A fontanòve
A FONTANÓVE
Tre canale d'accua fresche,
pe ogne canale na file
de conche, de tine
e de varile.
Cu calle e cu
fridde
iève sèmpe na
s'toreie de femmene
che, chiacchieranne e letecanne,
èspettavene u turne pe égne
i fije, u marite, a ciuccia pregne.
I carabbeniere, u precueratòre,
cóme
pure u carcere, u spedale
egnèvene èppène èrrevavene
chi femmene che sbettavene
pe l'abbuse d'autorità.
e quis’tu fatte fa piacere,
a Fontanóve córre cóme
èpprime,
però nesciune a pènze
è remas’te sòle.
Se z'avesse fa a file
cóme
èllòre,
uoje l'avess'a fa pure l'autorità.
Una poesia di tanti anni fa che ho inserito nel libro "U penziere" uscito nel 1988 per gli Editori del Grifo e che ho intenzione di ristampare per farlo uscire agli inizi del prossimo anno con la traduzione in inglese fatta da Luigi Bonaffini professore alla Columbia University di New York e la cura del professor Sebastiano Martelli dell'Univerdità di Salerno.
Le ragioni di questa ristampa sono molteplici: le continue richieste di copie, da tempo esaurite, che mi arrivano da più parti; la possibilità, con la traduzione in inglese, di raggiungere le nuove generazioni di molisani in Nord America; la salvaguardia e tutela del dialetto che è tanta parte di quella nostra identità che il mercato globale tenta di rubarci ogni giorno e, con essa, il valore della diversità che ci rende, questa sì, universali.
P.S.
Più che la luce di stamattina, a ispirare le foto è la tristezza di vedere questo monumento, e non solo, abbandonato, con qualche pezzo (foto 3) che comincia a mancare.
Le ragioni di questa ristampa sono molteplici: le continue richieste di copie, da tempo esaurite, che mi arrivano da più parti; la possibilità, con la traduzione in inglese, di raggiungere le nuove generazioni di molisani in Nord America; la salvaguardia e tutela del dialetto che è tanta parte di quella nostra identità che il mercato globale tenta di rubarci ogni giorno e, con essa, il valore della diversità che ci rende, questa sì, universali.
P.S.
Più che la luce di stamattina, a ispirare le foto è la tristezza di vedere questo monumento, e non solo, abbandonato, con qualche pezzo (foto 3) che comincia a mancare.
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