U’ BREDETTE E LU VEDRÒTTE A VILLA LIVIA
Pasquale Di Lena informa
Stesso piatto, stesso mare, stesse motivazioni, due identità
territoriali per due interpretazioni del brodetto di pesce, quello che un
tempo, considerati pesci di scarto,
appagava l’appetito dei marinai.
L’Adriatico con i suoi fondali e le sue buche, le sue
triglie e i suoi merluzzetti, le cianchette, le panocchie, le seppie, i
calamari, le gallinelle, la razza, lo scorfano, le tracine e, anche le vongole,
le cozze, i granchi, esalta i profumi ed i sapori di questo piatto che si trova
“da Trieste in giù”, come diceva una vecchia canzone, fino a Termoli, con nomi
di versi a seconda delle località: ( brodeto
a Trieste, broeto nel Veneto, con
quello “ciozoto”, che sta per zuppa
di pesce tra Caorle e Chioggia, il più noto; Brodet ad pès in Romagna; el brudet a Fano con altre patrie
illustri come Senigallia, Ancona, Porto Recanati e lu vrudette a S. Benedetto del Tronto; lu vedròtte a Giulianova ; lu
vredàtte a Vasto; u’ bredétte a
Termoli, dove la ricetta è stata registrata davanti ad un notaio con il nome “brodetto termolese di Tornola”. Un
piatto che tocca anche altri mari del mare Mediterraneo.
Ieri sera nel grande salone di Villa Livia, sotto la regia
di Massimo Mastrangelo, titolare, insieme con la moglie Daniela, anche dell’antica Trattoria Z’Bass in
Termoli, e nelle mani sapienti di Loredana Pietroniro e Raffaele Grilli di Slow food Abruzzo – Molise, il confronto tra u’ bredétte alla termolese, preparato
dagli chef di Villa Livia e lu vedròtte giuliese
(Giulianova), che hanno visto all’opera gli chef dell’Hotel Cristallo per una
sala piena di appassionati di cucina e del brodetto in particolare.
Un piatto povero, noto nella mitologia per essere stato
preparato (senza il pomodoro) da Venere per addolcire il marito irato per un
tradimento della stupenda dea dell’amore, che, solo di recente è stato adottato
anche dai ricchi, attratti dai suoi delicati profumi, inebrianti che sanno
stuzzicare l’appetito anche al peggiore degli inappetenti.
Il confronto, che non aveva in sé lo scontro di una gara con
un vincitore e uno sconfitto, ma solo il piacere di una degustazione attenta
per capire la differenza di sapori che c’era, ed era anche evidente, nel
momento in cui erano differenti gli ingredienti e le dimensioni dei pesci, con
la presenza di piccoli granchi nel brodetto
giuliese, a differenza di quello termolese.
Una serata splendida con ospiti d’eccezione come il noto presentatore
televisivo titolare anche dell’Agenzia Vedding planner in Italy, Enzo Miccio,
che questa sera presenterà, sempre a villa Livia, il suo libro “Cercando Grace”,
edito dalla Rizzoli.
Una serata allietata dalla voce stupenda di Iskra Menarini
che ha cantato, accompagnata dal bravissimo musicista Leo Ciavarella di origine
del Gargano, canzoni del suo amico Lucio Dalla, che manca a tutti quelli che lo
hanno seguito e applaudito nel corso di tanti anni.
Ora l’attesa del prossimo confronto, sempre grazie a Slow
food Abruzzo-Molise, che ci auguriamo
arrivi presto per mettere in memoria altri profumi ed altri delicati, incomparabili
sapori.
pasqualedilena@gmail.com
L'inebriante profumo si riversa nella stessa narrazione, rendendola densamente gustosa ed evocativa.
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