Agro Romano, la devastante variante di Alemanno al Prg: cemento su 2.300 ettari con bando housing
[ 24 maggio 2012 ] da Greenreport
Nella relazione del Dipartimento urbanistica del comune di Roma si legge che «Le aree selezionate andranno ad aggiungersi agli Ambiti di Riserva a trasformabilità vincolata già individuati dal Prg vigente».
Nell'ottobre del 2008, la giunta romana approvò l'invito pubblico per "l'individuazione di nuovi Ambiti di riserva a trasformabilità vincolata, finalizzati al reperimento di aree per l'attuazione del piano comunale di "housing sociale" e di altri interventi di interesse pubblico. Una Commissione composta dal direttore del dipartimento programmazione e attuazione urbanistica con funzione di presidente, dai direttori dei dipartimenti patrimonio, mobilità, ambiente e riqualificazione delle periferie e dal direttore dell'Ufficio extra-dipartimentale per le politiche abitative, a gennaio ha concluso i suoi lavori, rendendo note le valutazioni rispetto alle 334 proposte pervenute. Le norme del Prg vigente prevedono che la quota maggioritaria della edificabilità consentita negli ambiti di riserva, è destinata prioritariamente a: «Edilizia residenziale pubblica o con finalità sociali; compensazioni urbanistiche; incentivi per il rinnovo edilizio».
Gli ambientalisti denunciano: «Nuovo cemento per oltre 22 milioni di metri cubi (22.919.891 mc) tutti in agro, ossia una nuova città grande quattro volte Viterbo (190.465 nuove stanze/nuovi residenti insediati/insediabili), realizzati sulla Superficie Utile Lorda, ossia le aree edificabili, di 714 ettari (7.162.466 di metri quadri), quasi 4 volte Villa Pamphili. Sarebbero ben 2.381 ettari complessivi ad essere cancellati, ossia il 3,7% del territorio vincolato della Capitale, l'1,8% del totale della superficie comunale».
Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio, rilancia l'allarme: «Dopo il tentativo sull'acqua, Alemanno vorrebbe cedere ai privati anche l'Agro romano con l'orribile scusa dell'housing, l'attacco ai beni comuni, i beni di tutti noi cittadini è sempre più grave, va fermato. Dal bando per l'housing ci aspettavamo un disastro, non poteva essere altrimenti, ma i risultati che Alemanno vorrebbe approvare sono peggiori di qualsiasi incubo. Oltre 2.000 ettari di aree dell'agro romano sarebbero cementificati, aree bellissime e vincolate, adiacenti a pregiate aree protette dall'Appia Antica a Veio, alla Riserva del Litorale, alla Marcigliana e tanti altri parchi. La realtà rischia di superare l'immaginazione, l'Acer dei costruttori aveva chiesto l'1% del territorio e Alemanno ne elargisce quasi il 2%. Una brutta ipoteca sul futuro, visto che il non potrà mai vedere attuata prima delle elezioni l'assurda variante generale al Piano Regolatore scritta sulla base dei risultati di un bando, ma rischia di generare diritti edificatori che non ci toglieremmo più. Va fermata subito, la Giunta non può approvare questo scempio, l'Assemblea capitolina tanto meno. Rilanciamo un appello a tutte le forze e le parti sociali contro questa schifezza».
Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio, ha detto: «Ecco finalmente l'amara verità, dopo che il sindaco Alemanno ha sempre minimizzato sull'attacco all'agro denunciato da Legambiente, si svelano con chiarezza i numeri della cementificazione, con i quali il sindaco in campagna elettorale forse tenta di recuperare voti nel più brutto dei modi».
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