TEATRO NATURALE 28.08.24 Recuperare biodiversità: c'è un laboratorio a cielo aperto per l'Italia, il Molise La scelta della quantità al posto della qualità è tanta parte della crisi che vive l’agricoltura e, con essa, la natura con la perdita costante della biodiversità 0 I disastri stanno nella natura maltrattata e a dimostrarlo è la perdita continua della sua biodiversità animale e vegetale e la riduzione di minerali. La dimostrazione che il tipo di sviluppo neoliberista, nelle mani e nella mente delle banche e delle multinazionali, è sbagliato. Come sbagliata è l’idea di progresso, visto che la strada che l’umanità è costretta a percorrere, tracciata dall’intelligenza artificiale del dio denaro, è quella che porta direttamente nel baratro. I disastri, di uno sviluppo basato sulla depredazione e la distruzione delle risorse naturali e di un progresso che esprime solo consumismo, sono messi allo scoperto dalla situazione sempre più pesante del cli...
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La Biodiversità, valore e risorsa da preservare
foto di G. Cariello Uno scroscio d’acqua improvviso su Sepino - il luogo dell’Arcadia, Altilia , nel Molise, e dell’antica dogana posta sul tratturo Pescasseroli-Candela - ha reso impossibile l’incontro “ Una birra con la Scienza” davanti al bar di sedie e tavoli bagnati nella piccola deliziosa piazzetta animata da uno zampillo al centro e, in un angolo, la bella chiesa di santa Cristina. Il mio intervento su “” si è svolto, però, puntualmente in una sala della casa a fianco davanti a un pubblico molto attento. Un incontro presentato e coordinato dal dr. Vittorio De Cosmo , responsabile dell’Associazione “ Sepino nel cuore” , promotore della bella iniziativa che anima l’estate sepinese. Parlare di biodiversità vuol dire parlare di natura, cioè della possibilità di fissare il carbonio, avere acqua potabile, ossigeno, cibo. impollinazione, produzione di materie prime rinnovabili (legno e biomasse a uso energetico) e, anche, di godere un paesaggio, cioè la...
Siena, la protagonista dell’agroalimentare italiano
Tutto parte nel 1933 con la Mostra mercato dei Vini tipici d’Italia, prima e unica mostra nazionale, una biennale con 4 edizioni prima della guerra e tre nel dopoguerra con la denominazione Mostra mercato dei vini tipici e pregiati. Nel 1949 la costituzione dell’Ente omonimo su iniziativa degli senesi e, in contemporanea, la nascita, sempre a Siena, dell’Accademia italiana della vite e del vino con l’intento di dar vita a una realtà atta a promuovere il progresso vitivinicolo italiano. Nel 1950 il riconoscimento dell’Ente con DPR 296 e l’apertura, nel Bastione S. Filippo della Fortezza medicea, dell’Enoteca Italica Permanente di Siena, la prima, in Italia e nel mondo, a carattere pubblico. Pensata come Mostra permanente dei vini tipici e pregiati italiani, che, qualche anno dopo, con l’approvazione del Dpr 930 del 1963, diventeranno le eccellenze Doc e, dal 1980, anche Docg e Igt, a rappresentare l’origine della qualità, il territorio. Le eccellenze primarie dell’agroalimentare i...
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