HA PERSO LARINO
Prima di entrare nel merito di questa affermazione diciamo che alla fine i conti arrivano anche per i prepotenti e per chi pensa di poter far man bassa della democrazia e della nostra Costituzione.
Una democrazia che bisogna coltivare ogni giorno, come giustamente ha detto il nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Questo piccolo commento ci permette di passare meglio a una prima valutazione dei dati riguardanti la Provincia di Campobasso, con De Matteis che prende il posto di D’Ascanio, che vogliamo salutare e ringraziare per il buon governo di una realtà non facile, nonostante i ripetuti morsi ricevuti dai suoi compagni, che non accettano persone che hanno carattere e personalità.
Al vincitore va il nostro applauso e l’augurio di buon lavoro, che, nel caso della Provincia, vuol dire soprattutto attenzione a una buona programmazione dei servizi, dell’ambiente, della cultura.
Il nostro applauso a quanti, eletti o non eletti, si sono presentati con la loro faccia agli elettori, e la nostra speranza è che il loro impegno profuso in questa campagna elettorale diventi l’inizio di un impegno permanente per rilanciare la politica e dare ad essa il ruolo che le spetta, che è quello di governare per non lasciare alla finanza ed alla criminalità e, alla luce dei fatti di questi ultimi anni, anche alla stupidità ed alla volgarità, il ruolo di decidere le sorti degli italiani.
Ora il riscontro c’è e tutti quelli che si dovevano contare si sono contati e possono capire meglio come muoversi da qui alle prossime elezioni regionali. Un appuntamento, quello di novembre prossimo, importante per un Molise che vive una situazione pesante, grave. Ancor più per Larino, che ieri ha perso anche quel poco che gli restava per dire la sua e ciò grazie ai giochi dei grandi strateghi locali, a partire dal sindaco e dal vicesindaco, che non ci sembra abbiano dato quella mano promessa a Pascarella; dal segretario e vicesegretario del circolo del Pd che, vista l’abbondanza dei pretendenti alle poltrone, hanno permesso a ben quattro iscritti di contarsi senza proferire una parola. Ora si vanteranno del risultato del candidato ufficiale, Puchetti, che è risultato il più votato.
C’è da applaudire, e noi lo facciamo con piacere, al giovane rappresentante del SeL, Di Carlantonio, che ha ottenuto tanti consensi nonostante la sua scesa in campo all’improvviso. Un segnale positivo, volendo pensare che sono stati molti i giovani che l’hanno votato, soprattutto per il domani della sinistra, che ha registrato anche il risultato non positivo di Sorrentino, dei Comunisti Italiani.
Ora bisogna vederlo all’opera con il suo partito questo giovane Di Carlantonio per capire quali possibilità ha di essere il punto di riferimento di quella sinistra radicale che a Larino ha sempre avuto un ruolo importante.
Questo anche perché a Larino la destra non ha di che gioire nel momento in cui il centro sinistra le ha dato una sonora mazzata che fa ben sperare per il prossimo futuro. Soprattutto, se la sinistra
ha l’intelligenza e la forza di organizzarsi intorno a progetti e programmi, a partire dallo sforzo, che c’è da fare subito, di portare più elettori possibili a votare il 12 e il 13 giugno. Il dato che a Larino ha votato il 57, 32%, più della media provinciale, che è stata de 55,34%, fa capire che hanno perso quelli che hanno lavorato per la consegna della tessera elettorale e invitato a non andare a votare. Un buon segnale per noi che lavoriamo e crediamo nella partecipazione.
È con grande dispiacere che diciamo che ha perso, però, Larino, sordo com’è stato ai tanti detti popolari che, qualche volta, farebbe bene ascoltare “sparte palazze devènte cantòne” o “émmiezz’è tant’a galle ne fa maie iuorne”.
Larino Viva mercoledì, in occasione del suo incontro settimanale, discuterà una proposta, frutto del suo DNA e della necessità di evitare lo spettacolo di decine di candidati che non hanno portato alcun vantaggio alla nostra città, visto che nessuno di loro la va a rappresentare in Consiglio Provinciale.
La proposta sarà quella di lanciare una campagna per invitare tutte le forze politiche di Larino, di destra, di centro e di sinistra, che hanno a cuore la città e vogliono rilanciare la sua centralità, a sostenere le primarie, in modo da scegliere i candidati da mettere in lista per le prossime elezioni regionali ed evitare la dispersione di voti. Primarie che devono partire da subito e non arrivare all’ultimo momento in modo che questa scelta sia ponderata anche per una selezione della futura classe dirigente che oggi, purtroppo, non c’è.
Una democrazia che bisogna coltivare ogni giorno, come giustamente ha detto il nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Questo piccolo commento ci permette di passare meglio a una prima valutazione dei dati riguardanti la Provincia di Campobasso, con De Matteis che prende il posto di D’Ascanio, che vogliamo salutare e ringraziare per il buon governo di una realtà non facile, nonostante i ripetuti morsi ricevuti dai suoi compagni, che non accettano persone che hanno carattere e personalità.
Al vincitore va il nostro applauso e l’augurio di buon lavoro, che, nel caso della Provincia, vuol dire soprattutto attenzione a una buona programmazione dei servizi, dell’ambiente, della cultura.
Il nostro applauso a quanti, eletti o non eletti, si sono presentati con la loro faccia agli elettori, e la nostra speranza è che il loro impegno profuso in questa campagna elettorale diventi l’inizio di un impegno permanente per rilanciare la politica e dare ad essa il ruolo che le spetta, che è quello di governare per non lasciare alla finanza ed alla criminalità e, alla luce dei fatti di questi ultimi anni, anche alla stupidità ed alla volgarità, il ruolo di decidere le sorti degli italiani.
Ora il riscontro c’è e tutti quelli che si dovevano contare si sono contati e possono capire meglio come muoversi da qui alle prossime elezioni regionali. Un appuntamento, quello di novembre prossimo, importante per un Molise che vive una situazione pesante, grave. Ancor più per Larino, che ieri ha perso anche quel poco che gli restava per dire la sua e ciò grazie ai giochi dei grandi strateghi locali, a partire dal sindaco e dal vicesindaco, che non ci sembra abbiano dato quella mano promessa a Pascarella; dal segretario e vicesegretario del circolo del Pd che, vista l’abbondanza dei pretendenti alle poltrone, hanno permesso a ben quattro iscritti di contarsi senza proferire una parola. Ora si vanteranno del risultato del candidato ufficiale, Puchetti, che è risultato il più votato.
C’è da applaudire, e noi lo facciamo con piacere, al giovane rappresentante del SeL, Di Carlantonio, che ha ottenuto tanti consensi nonostante la sua scesa in campo all’improvviso. Un segnale positivo, volendo pensare che sono stati molti i giovani che l’hanno votato, soprattutto per il domani della sinistra, che ha registrato anche il risultato non positivo di Sorrentino, dei Comunisti Italiani.
Ora bisogna vederlo all’opera con il suo partito questo giovane Di Carlantonio per capire quali possibilità ha di essere il punto di riferimento di quella sinistra radicale che a Larino ha sempre avuto un ruolo importante.
Questo anche perché a Larino la destra non ha di che gioire nel momento in cui il centro sinistra le ha dato una sonora mazzata che fa ben sperare per il prossimo futuro. Soprattutto, se la sinistra
ha l’intelligenza e la forza di organizzarsi intorno a progetti e programmi, a partire dallo sforzo, che c’è da fare subito, di portare più elettori possibili a votare il 12 e il 13 giugno. Il dato che a Larino ha votato il 57, 32%, più della media provinciale, che è stata de 55,34%, fa capire che hanno perso quelli che hanno lavorato per la consegna della tessera elettorale e invitato a non andare a votare. Un buon segnale per noi che lavoriamo e crediamo nella partecipazione.
È con grande dispiacere che diciamo che ha perso, però, Larino, sordo com’è stato ai tanti detti popolari che, qualche volta, farebbe bene ascoltare “sparte palazze devènte cantòne” o “émmiezz’è tant’a galle ne fa maie iuorne”.
Larino Viva mercoledì, in occasione del suo incontro settimanale, discuterà una proposta, frutto del suo DNA e della necessità di evitare lo spettacolo di decine di candidati che non hanno portato alcun vantaggio alla nostra città, visto che nessuno di loro la va a rappresentare in Consiglio Provinciale.
La proposta sarà quella di lanciare una campagna per invitare tutte le forze politiche di Larino, di destra, di centro e di sinistra, che hanno a cuore la città e vogliono rilanciare la sua centralità, a sostenere le primarie, in modo da scegliere i candidati da mettere in lista per le prossime elezioni regionali ed evitare la dispersione di voti. Primarie che devono partire da subito e non arrivare all’ultimo momento in modo che questa scelta sia ponderata anche per una selezione della futura classe dirigente che oggi, purtroppo, non c’è.
Larino Viva
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