E’ MARCHIGIANO IL MIGLIORE POTATORE DI OLIVI D’ITALIA, MENTRE E’ MOLISANO DI LARINO IL MIGLIORE DEI GIOVANI.

Non sono io ma un Pasquale Di Lena che ha solo 16 anni e frequenta, come è stato per me tanti anni fa, l’Istituto Tecnico Agrario di Larino, il protagonista del recente Campionato Nazionale di Potatura, colui che ha tenuto alto, con il premio speciale riservato al più giovane, la grande tradizione larinese e molisana nel campo della potatura. Un palmarès di tutto rispetto con una serie di medaglie nel corso di questi anni, in particolare quelle del plurivincitore regionale, Giovanni Vizzarri, in un campo che è fondamentale per il successo di un oliveto, il reddito dell’olivicoltore e la qualità dell’olio. Il campionato Nazionale di potatura dell’olivo a vaso polifonico,che quest’anno si è svolto in Sardegna, ha incoronato vincitore, tra i 60 concorrenti di 14 regioni, il marchigiano Tiziano Oleandri. Il Molise si è fatto onore, come dicevamo, con la consegna del premio speciale al giovanissimo Pasquale Di Lena, che si era messo in luce con la conquista del 4° posto al recente Campionato regionale, che si è svolto a Guardialfiera agli inizi di Marzo. Anche allora il giovane Di Lena protagonista insieme con il fratello Alessandro, di soli 12 anni, che ha impressionato la giuria per la sua bravura, grazie alla passione trasmessa dal padre Antonio. Una famiglia con l’amore per l’agricoltura e, in particolare, per l’olivicoltura in una realtà, quella di Larino, segnata da questa coltivazione in ogni dove, con la storia di successi e di fama in questo campo grazie al supporto tecnico dell’ufficio olivicolo dell’Arsiam che ha sede proprio nella capitale dei Frentani e dell’Olio. Basta la storia e la cultura e, insieme, la ricca biodiversità espressa da questa pianta a fare di Larino non solo la culla delle Città dell’Olio, ma, anche, la capitale in Italia della biodiversità in campo olivicolo, con le sue tre varietà autoctone, la “Gentile”, la “Saligna” o “Saligna” e la “S. Pardo”, che è soprattutto oliva da mensa, tutte di Larino.

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