LA DITTATURA DEI RICCHI

Leggendo qua e la' n. 159 -


Addio a Padoa-Schioppa quello che ispirò la moneta unica e che, con Prodi, provò a raddrizzare la barca del deficit italiano, poi ripresa a sbandare nelle mani del governo Berlusconi e di quel Ministro, un tempo fallito e ultimamente osannato per una Italia che ha tenuto meglio degli altri, senza che quest’ultimo ringraziasse il gentiluomo che aveva il senso dello Stato e dava un grande valore alle tasse. Diversamente da Berlusconi, che ha il senso dei propri affari e una vera, immediata, sensazione di vomito per le tasse, e del suo Ministro Tremonti, che ha la capacità di ammosciare tante cose, non solo la erre.

Un saluto doveroso a quest’uomo che ha fatto quello che era suo dovere fare e, ripetiamo, a un gentiluomo che aveva scoperto i “bamboccioni”.

Parlando di Padoa-Schioppa non si può non ricordare la sua Bankitalia, che ha diffuso alcuni dati abbastanza significativi sulla situazione delle famiglie in Italia e degli squilibri sempre più marcati che segnano la realtà del nostro Paese. Sono dati del 2008 e, come tali, da correggere in difetto visto l’andamento del 2009 e del 2010 con il governo dell’amore e della pace.

Ebbene la metà della ricchezza dell’Italia è in mano al 10% di quegli italiani che si possono ritenere un po’ troppo ricchi, anzi straricchi. Di contro la metà delle famiglie detiene solo il 10% della ricchezza nazionale. Questi modesti possessori di beni si possono consolare con la notizia che, comunque, le famiglie italiane sono in media le più ricche al mondo, leggermente sopra la Francia e il regno Unito, e, in più, sono quelle che hanno meno debiti delle altre di altri Paesi.

Torna il concetto della formica che si contrappone alla cicala, una virtù tutta italiana e, lo diciamo noi, tutta meridionale, quella del risparmio, che, però, non frena lo scivolamento verso la povertà, in crescita. Il 41% dei debiti delle famiglie italiane è determinato dai mutui per la casa. Non tutti, purtroppo si chiamano Scajola o fanno parte della cricca, scherzosa ed allegra, scelta da Berlusconi, la gran parte si deve ritenere sfortunata per non aver ricevuto in omaggio appartamenti con vista sul Colosseo, senza saperlo.

Tra i pochi ricchi e i tanti poveri della realtà che viviamo; tra un piccolo reddito e un grande debito, c’è una linea d’ombra sul futuro dei lavoratori del settore privato e riguarda una riduzione della pensione sarà percepita a fine lavoro. Se oggi è pari al 70% dello stipendio, nel 2040,a parità di requisiti retributivi, sarà soltanto del 52%, cioè ben poco di quel poco di oggi.

Un insieme di dati e di riflessioni che abbiamo tirato fuori dagli articoli riportati da La Repubblica online, che dovrebbe far riflettere tutti e, invece, fa riflettere solo i giovani, che continuano a scioperare nonostante le minacce di una serie di ex picchiatori fascisti rinomati, come il sindaco di Roma, il Ministro La Russa o, meglio noto, La Rissa, che gode quando uno gli dà di fascista e nessuno si offende nel sapere che è parte di un consiglio dei ministri che, con Berlusconi, governa questa nostra Italia. Con l’aggiunta, per chiudere questa breve, ma significativa carrellata, il sempre sottovuoto spinto, Gasparri, capogruppo del Pdl al Senato, quello che ha il cervello chiuso a chiave, così magnificamente rappresentato da quella matita felice e graffiante che è Ro Marcenaro.


Intanto sette dei nove candidati dell’opposizione a Minsk, in Bielorussa, dove ieri è stato riconfermato per la quarta volta il dittatore Lucashenko, amico del presidente del nostro governo, sono stati, insieme a centinaia di manifestanti, arrestati. Chissà che godimento per i Gasparri, i La Russa, gli Alemanno e lo stesso Berlusconi, unico presidente di un Paese democratico che è andato a rendere omaggio a questo dittatore del paese ex repubblica sovietica. Chissà, se, dentro di loro, questi ex picchiatori, sperano di poter assaporare lo stesso clima, quanto prima, in Italia, con la benedizione del capo dei vescovi italiani, il cardinale Bagnasco.

Su queste cose, ci vogliamo scusare, c’è poco da scherzare, perché basta niente, una piccola scintilla per provocare l’incendio, ma, anche, per il fatto che sono poteri con i quali non si può scherzare.

Di fronte a questi dati ed a questi fatti, la notizia, ormai certa, del passaggio di Cassano al Milan è l’unica importante, quella che resta nella mente dei più, sia se tifosi che nemici del Milan, quelli che lo odiano e godono, com’è successo ieri, della sua sconfitta.

A voreie

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