ALLA MASSERIA ''LE PIANE'' FESTA PER LA TINTILIA DEI DI GIULIO E DI MOCCIA


C’eravamo anche noi a festeggiare la “Tintilia” delle Cantine dei Di Giulio “Borgo di Colloredo” di Campomarino e della Vigna di Elio Moccia della vecchia azienda di famiglia, la “Masseria Grande”, oggi ristrutturata e luogo di ospitalità. L’incontro della collina con la pianura, di due centri di origine albanese, Montecilfone e Campomarino, quest’ultima, la città del vino per eccellenza del Molise, con il suo vasto territorio di vigneti e la presenza di numerose aziende fra le più note.

Incontro stimolato dal disciplinare di produzione della Doc “Molise”, che riconosce al vitigno autoctono, “Tintilia”, per alcuni secoli patrimonio del Molise centrale, la sua collocazione ad un’altitudine superiore ai 200 metri di altitudine del vigneto. Tutto questo per dare al territorio interno del Molise la possibilità di rilanciare la viticoltura, ridotta a poca cosa a partire dagli anni ’60, quando a fare da padrone è la nascente grande vigna del Basso Molise e, soprattutto della fascia litoranea.


Una scelta saggia, oculata, essenziale per dare al vino “Tintilia” quel ruolo, che gli è stato dato dalla storia, cioè di grande testimone del Molise, ancor prima del vino molisano, con i suoi valori produttivi, paesaggistico-ambientali e le sue peculiarità organolettiche, che, in questo breve tempo vissuto da protagonista, riescono a convincere il consumatore più esigente.

Un testimone importante nel momento in cui riesce a mantenere integra la sua identità di vino rosso di grande spessore, che non può perdersi in tipologie che non lo riguardano e che servono solo ad alimentare confusioni che non fanno esprimere tutto il potenziale che questo grande vino immagine del Molise ha.

Non è il caso della “Tintilia” dei Di Giulio e Moccia, anzi questo vino, presentato alla vigilia della Festa di Immacolata, ha mostrato la sola strada da percorrere, l’incontro tra due territori, quello del Molise centrale e quello della fascia litoranea.

Una presentazione sobria, ricca di idee e, come tale, di riflessioni, che servono al vino per uscire dalla crisi di mercato che attanaglia tutto il vino italiano. Erano presenti, insieme ai sindaci dei due comuni, Montecilfone e Campomarino, l’Assessore all’Agricoltura della Regione Molise, Nicola Cavaliere, che, dopo essersi complimentato con i produttori per l’interessante risultato, ha spiegato l’impegno della sua struttura a rendere il vitigno patrimonio del solo Molise e la sua iniziativa a dare vita ad un’Enoteca regionale con una risposta che tarda ad arrivare dal Ministero; il Presidente dell’Unione delle Camere di Commercio del Molise, Paolo Di Laura Frattura, che, dopo aver parlato del significato della partecipazione al Vinitaly, ha sottolineato i successi dei vini molisani con l’acquisizione di premi prestigiosi, non ultimo proprio quello della “Tintilia del Molise” doc, oggetto di presentazione, vincitrice al Concorso più longevo, 38° anno, quello del Premio “Douja d’Or” di Asti di qualche mese fa.

A dirigere il dibattito è stato chiamato il giornalista Emanuele Barcone che, prima di dare la parola all’ultimo oratore, il ricercatore Angelo Presenza dell’Università di Chieti che ha parlato di turismo del vino, ha presentato un breve ma significativo curriculum della Tintilia.

Un pubblico attento, soprattutto di sommelier e ristoratori, dopo aver applaudito i relatori, i due comproprietari di questa nuova gemma dell’enologia molisana e, in particolare l’autore della bella etichetta ha auto modo di degustarlo ed esprimere il proprio parere.

A noi ha dato un’ottima impressione, sia per la parte olfattiva che per quella gustativa, ciò che ci ha portato ad esprimere l’augurio di ogni successo per questo vino e per la Tintilia in generale, che ci appartiene perché anch’esso parte della nostra identità, ma anche perché, ne siamo convinti, il successo della Tintilia è il successo dei vini molisani. Il solo che può ricompensare l’impegno e la passione dei produttori e dare al Molise l’immagine di una terra del vino e dell’olio, del tartufo e dei prodotti caseari, della cucina di terra e di mare ai massimi livelli e della ospitalità.

Per questo diciamo che l’incontro è stato non solo bello, piacevole, ma importante per il futuro di una filiera, quella vitivinicola, che è tanta parte dell’agricoltura molisana.

pasqualedilena@gmail.com

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