MALA TEMPORA CURRUNT
Se il buongiorno si vede dal mattino, i risultati delle prime cinquecento schede scrutinate (5%) del totale) danno in testa di un centinaio di voti e più il candidato Di Brino su Monaco.
Per noi che avevamo sperato in una vittoria di Monaco è una delusione.
I vènti, come gli esperti sanno, non anticipano le notizie, al massimo le portano. Questo per dire che non sono preveggenti ed, oltretutto, hanno il difetto di rimanere delusi come succede alla gran parte degli animali, uomini compresi.
La importanza del risultato è, comunque, dimostrata dalla presenza a Termoli di Michele Iorio, da mesi, preso com’è da mille e uno impegni, irraggiungibile per il sindaco e vicesindaco di Larino, che segue in diretta lo scrutinio seduto (lo vediamo da una foto riportata da un blog) al microbar.
Sicuramente appagato dai primi dati e, come tale, rassicurato del risultato sul quale ha speso molte energie proprio perché, come dicevamo, importante per lui e i suoi referenti di Roma, in primo luogo Berlusconi, che, proprio l’altro giorno, ha definito, in Francia, l’accordo con Sarkozy, sul nucleare.
Solo chi dorme o fa finta di non capire o, anche, solo chi è semplicemente tifoso, al pari della squadra del cuore, di Berlusconi, non sa che il nostro Presidente del Consiglio è uno che gioca con le bugie, tant’è che ha chiamato non a caso Bonaiuti per riparare alle possibili conseguenze negative. Il brav’uomo, dotato di una faccia di marmo, è lì, più che come sottosegretario, soprattutto per smentire quello su cui ha mentito il giorno prima il suo capo e, nella eventualità, per accusare la sinistra che non vuole le riforme.
Questo giochetto che costa agli italiani molti quattrini e tanta immagine a livello internazionale, viene chiamato arte della comunicazione. C’è da dire che è un’arte solo per chi possiede tutte le televisioni.
Un’arte che i tifosi del presidente trasformano normalmente in capacità e potere, ciò che lo rende un mito. Ma i miti, come la storia insegna, hanno il difetto di volare alto per poi cadere all’improvviso e, quasi sempre, sulla spinta di una rabbia soprattutto da parte di chi fino ad allora li avevano venerati.
I dati , a distanza di pochi minuti dall’inizio di questo nostro soffio, dicono che Termoli è, per volontà dei termolesi, nelle mani di Iorio e dei suoi più stretti collaboratori, Vitagliano e Del Torto in particolare, con Di Brino che andrà ad occupare la poltrona di sindaco di una città strategica per il Molise..
Non c’è da sperare molto per tutti quelli che credono in un Basso Molise libero da nucleare, chimica, rifiuti da bruciare e turbogas.
Di tutto questo, nessuno lo deve dimenticare, bisogna ringraziare il Pd molisano, cioè i Ruta, i D’Ambrosio, i Totaro (D’Alete era distratto a parlare con Pangia), le Occhionero e i Leva, che hanno prima fatto cadere Greco e poi messo sulla bici da corsa la Gatti per spaccare la sinistra.
Di una cosa si può essere certi: nessuno di quelli prima citati, ad eccezione della Gatti, che non crediamo si sia iscritta a dirigente del Pd molisano, si dimetterà. Non sia mai! C’è ancora molto da fare per arrivare all’azzeramento del Pd, e quando questo sta per accadere, se ne può essere sicuri, li vedrete tutti questi signori scappare da ogni parte per trovare la giusta collocazione per sopravvivere.
A voreie
Per noi che avevamo sperato in una vittoria di Monaco è una delusione.
I vènti, come gli esperti sanno, non anticipano le notizie, al massimo le portano. Questo per dire che non sono preveggenti ed, oltretutto, hanno il difetto di rimanere delusi come succede alla gran parte degli animali, uomini compresi.
La importanza del risultato è, comunque, dimostrata dalla presenza a Termoli di Michele Iorio, da mesi, preso com’è da mille e uno impegni, irraggiungibile per il sindaco e vicesindaco di Larino, che segue in diretta lo scrutinio seduto (lo vediamo da una foto riportata da un blog) al microbar.
Sicuramente appagato dai primi dati e, come tale, rassicurato del risultato sul quale ha speso molte energie proprio perché, come dicevamo, importante per lui e i suoi referenti di Roma, in primo luogo Berlusconi, che, proprio l’altro giorno, ha definito, in Francia, l’accordo con Sarkozy, sul nucleare.
Solo chi dorme o fa finta di non capire o, anche, solo chi è semplicemente tifoso, al pari della squadra del cuore, di Berlusconi, non sa che il nostro Presidente del Consiglio è uno che gioca con le bugie, tant’è che ha chiamato non a caso Bonaiuti per riparare alle possibili conseguenze negative. Il brav’uomo, dotato di una faccia di marmo, è lì, più che come sottosegretario, soprattutto per smentire quello su cui ha mentito il giorno prima il suo capo e, nella eventualità, per accusare la sinistra che non vuole le riforme.
Questo giochetto che costa agli italiani molti quattrini e tanta immagine a livello internazionale, viene chiamato arte della comunicazione. C’è da dire che è un’arte solo per chi possiede tutte le televisioni.
Un’arte che i tifosi del presidente trasformano normalmente in capacità e potere, ciò che lo rende un mito. Ma i miti, come la storia insegna, hanno il difetto di volare alto per poi cadere all’improvviso e, quasi sempre, sulla spinta di una rabbia soprattutto da parte di chi fino ad allora li avevano venerati.
I dati , a distanza di pochi minuti dall’inizio di questo nostro soffio, dicono che Termoli è, per volontà dei termolesi, nelle mani di Iorio e dei suoi più stretti collaboratori, Vitagliano e Del Torto in particolare, con Di Brino che andrà ad occupare la poltrona di sindaco di una città strategica per il Molise..
Non c’è da sperare molto per tutti quelli che credono in un Basso Molise libero da nucleare, chimica, rifiuti da bruciare e turbogas.
Di tutto questo, nessuno lo deve dimenticare, bisogna ringraziare il Pd molisano, cioè i Ruta, i D’Ambrosio, i Totaro (D’Alete era distratto a parlare con Pangia), le Occhionero e i Leva, che hanno prima fatto cadere Greco e poi messo sulla bici da corsa la Gatti per spaccare la sinistra.
Di una cosa si può essere certi: nessuno di quelli prima citati, ad eccezione della Gatti, che non crediamo si sia iscritta a dirigente del Pd molisano, si dimetterà. Non sia mai! C’è ancora molto da fare per arrivare all’azzeramento del Pd, e quando questo sta per accadere, se ne può essere sicuri, li vedrete tutti questi signori scappare da ogni parte per trovare la giusta collocazione per sopravvivere.
A voreie
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