FOLLIA

Le notizie di questi ultimi giorni sono all’insegna della totale follia per un Paese, l’Italia, oramai in balia delle onde, che noi venti cerchiamo di rendere meno alte possibili, per non farla naufragare.
Ci è voluto Annozero, la trasmissione di Santoro per sentire di nuovo parlare degli operai e vedere che esistono ancora. Esistono e come! Sono sui tetti dei capannoni, davanti ai cancelli, nelle strade e nelle piazze a mettere in luce le condizioni di abbandono a causa delle scelte dei padroni, tornati ad essere anche i padroni della politica in tutti i paesi che si danno l’aria di essere sviluppati, nonostante la crescente povertà che richiama quella dei paesi definiti arretrati. La sola differenza è che nei primi aumenta la povertà e le famiglie si sostituiscono allo stato sociale, per dividere le pensioni delle madri e dei padri di chi resta senza lavoro, mentre, nei secondi, aumentano quelli che muoiono di fame. Santoro, l’altra sera, ha provato ad aprire il capitolo multinazionali e profitti (questi sì i soli veri interessi dei padroni!), ma non c’è riuscito più di tanto, visto che tutti hanno fatto finta di non sentire, compreso il segretario del Pd Bersani che, non ci è piaciuto, quando ha voluto affermare, dopo un salto mortale sull’agricoltura, il primato della fabbrica anche là dove l’unica fabbrica è il territorio, la natura.
Che peccato non cogliere le questioni del nucleare, delle energie alternative disordinate che vanno ad arricchire i già ricchi ed a rubare l’unico vero patrimonio, che, soprattutto, il sud ha, il territorio, compreso il mare!
Come non capire che, dopo aver distrutto il territorio con le sue bellezze naturali e le sue bontà, i profitti enormi che ne ricavano se li portano nel nord o in altri paesi lontani, con il risultato di lasciare i derubati, cornuti e mazziati, grazie ad una classe dirigente senza cultura e senza identità e grazie ai partiti che ormai sono nelle mani del capitale. È la verità, altrimenti non ci sarebbe da registrare le cose strane che appaiono: da una parte quelli che sono al governo e che non perdono tempo - predicando lo sviluppo - di cementificare il nostro territorio e di distruggerlo per arricchire chi è già ricco, nonostante l’esempio quotidiano di frane, sprechi e paure; dall’altra una opposizione che chiude la stalla quando i buoi sono scappati, lasciando ai magistrati la difesa della Costituzione.
A noi non meravigliano le Gelmini, gli Schifani, gli Scajola, gli Alfano, i Sacconi, i Brunetta o i Maroni. Non meraviglia più neanche Berlusconi. Quello che meraviglia è un sobbalzo di dignità da parte di gente che vede e che sa. Nessuna ribellione da parte loro, nessun sussulto, ma un appiattimento sulle posizioni che preoccupa e, per ora, non lascia sperare in un domani migliore dell’oggi. Diventa difficile sperare nel futuro, soprattutto per le nuove generazioni, che, per ora, possono solo registrare sprechi e, con essi, cambiali pesanti da pagare, non oggi ma domani, se non si vuole arrivare all’impoverimento generale.
E così, mentre la destra continua a far fare il sottosegretario a Cosentino, che i giudici vogliono in galera, il Pd della Campania candida De Luca, inquisito, in modo da far dire che sono tutti uguali, cancellando così, anche il gesto naturale delle dimissioni dell’ormai ex sindaco di Bologna, questa volta caduto per colpa di una donna e non di un transessuale.
Ed ora solo un breve elenco delle cose lette sui giornali che rischiano di sparire e che le tv di Fede, di Minzolini, di Vespa e dei programmi stupidi del pomeriggio e della sera, si guardano bene dal riportare: Noemi debutterà, finalmente, in tv quale esempio da dare a tutte le ragazze che sgobbano sui libri o vanno a lavorare, ma che non hanno un papi; l’Omsa vuole chiudere a Faenza, lasciando in mezzo alla strada 360 dipendenti di cui 320 donne, per riaprire a Novara, dopo aver una fabbrica attiva da qualche tempo in Serbia; la Fiat, dopo aver incassato tanti altri soldi dallo Stato vuole chiudere qualche fabbrica per continuare a delocalizzare e, così, tante altre fabbriche in tutte le regioni italiane, con migliaia e migliaia di lavoratori presi dalla disperazione della perdita di lavoro.
Intanto Berlusconi dimostra il suo disprezzo per gli immigrati nel momento in cui li considera tutti criminali. Lunedì inizia la settimana del salva il povero Berlusconi dai processi, con Casini (il giornale della Cei gli ha fatto capire che sta esagerando andando con chiunque e da ogni parte, come una puttana qualsiasi da marciapiede, non da salotti), che approverà quello che Berlusconi vuole. Di sicuro pensa di salvare la propria coscienza quando dice che l’impedimento non deve valere anche per i ministri. Alla fine vuoi vedere che varrà anche per i parlamentari e anche per i dipendenti di Camera e Senato?. Sono capaci di tutto, anche di lamentarsi delle schifezze per non provare i sensi di colpa come quelli riferiti ai condoni, agli appalti, all’amianto, al nucleare. Non vale, anzi, per questa maggioranza è motivo di accelerare il processo, dopo la decisione delle Regioni, ad eccezione delle tre più marcate lega e pdl (Lombardia, Veneto e Friuli) di opporsi al ritorno in Italia del nucleare. Il senso dell’onnipotenza di questa maggioranza sta nella predica, minuto per minuto, dei suoi stonati altoparlanti, che essa è espressione del popolo e, quindi per il popolo può fare quello che vuole, anche quello di contraddire il popolo di altre istituzioni e punirlo.
Che tristezza! Una tristezza che viene assorbita dall’avanspettacolo della politica molisana.
Mentre Perna itr, già altre imprese tutte fallite, mette nei guai 4.000 famiglie di operai e piccoli imprenditori, Perna fratello, anch'egli già imprese fallite, riesce a subentrare ai soci privati nello zuccherificio ed a prendere in mano il Conservificio e la Cantina cooperativa di Guglionesi, senza che la Coldiretti, che ha gestito con i suoi uomini queste due strutture mangiasoldi fino a vomitare, abbia espresso una sola parola. Certo, che deve dire visto le condizioni in cui sono state ridotte! Oltretutto senza che la classe politica molisana abbia detto una sola parola su queste operazioni strane di cui si è vantato Iorio.
D’Ambrosio, il mitico D’Ambrosio, nato Dc, poi socialista, poi comunista, fino a qualche tempo presidente del Pd, braccio sinistro di Ruta e della nomenclatura contro di D’Ascanio, colui che si è adoperato, a più riprese, a far cadere Greco, per candidarsi sindaco della città, la sola che ha contrastato i poteri forti del nucleo industriale, ha lasciato, dopo pochi giorni che è stato rieletto dirigente, il Pd, per avventurarsi con una lista civica forte dei voti della famiglia della moglie nata Di Giandomenico. Nessuna sorpresa per chi conosce il percorso e il modo di fare politica di questo personaggio con il pallino per il sorriso e gli affari.
Ancora una volta, però, siamo rimasti sorpresi dalle dichiarazioni del presidente del nucleo industriale, quello dei fuochi di artificio, quando dice che non ha alcun interesse di candidarsi a sindaco, ma di continuare a presiedere il Consorzio. Per quanto ci riguarda non avevamo dubbi sulla sua scelta, sapendo il potere che gli dà la gestione di questo strumento, soprattutto se i D’Ambrosio o i Di Brino andranno a governare Termoli, e, altri uomini di destra, Montenero di Bisaccia.
Siamo già a Larino, ma ne parleremo domani.
A voreie dell’ 1.02.10

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