Al Sindaco di Larino
Caro Sindaco, cari colleghi,
vi invio i miei migliori auguri di Buon Anno all’insegna della buona salute e con l’auspicio di grandi risultati per la nostra città. La salute mia e vostra, come molti sanno, è strettamente rapportata alla salute del territorio, che ci appartiene al pari della identità di ognuno di noi.
Non avere a cuore la salvaguardia e la tutela del territorio vuol dire non avere a cuore la nostra salute e, ciò che è ancora più grave, sconfessare la nostra identità.
Quando abbiamo detto tutti insieme NO, senza se e senza ma, al nucleare, ci siamo preoccupati della nostra salute, di quella dei molisani e, anche, di quella di tutti gli italiani, compresi il Presidente del Consiglio, il suo Ministro Scajola, il suo governo, i suoi parlamentari e tutti i suoi sostenitori, che vogliono il nucleare e lo presentano, non come un atto di follia al servizio di grandi interessi, ma come la soluzione ai problemi energetici del nostro Paese. C’è di più, visto che nessuno lo vuole, hanno pensato bene di programmare la costruzione di una delle centrali previste nel Basso Molise, e, stante la crisi del Comune di Termoli, l’esultanza del presidente del Cosib, il ritorno in voce dell’ex sindaco e la immediata scesa in campo di chi, da tempo, si è autocandidato a sindaco della città marinara, c’è da credere che la sua installazione ci sarà.
Finalmente Greco, grazie al nobile gesto di quattro galantuomini della sua maggioranza, è stato fatto fuori!
Tutti sono soddisfatti, a partire dal potente presidente del Cosib, che ha anticipato i fuochi di fine anno; il Pd, vincente alle primarie; il suo autocandidato - per la destra, il centro o la sinistra non importa - importante è divertirsi e riuscire a confondere le idee all’elettore.
Nessuna meraviglia se uno pensa a ciò che sta succedendo altrove, in particolare in Puglia, a questo partito iformista.
Il Molise, quello che ha eletto il presidente Berlusconi, non ha voce per opporsi, visto che anche chi si deve opporre è d’accordo. Ora, però, c’è da capire come si opporrà il Presidente Iorio e tutti gli altri che lo hanno, in questi ultimi tempi, pappagallato (voi, e questo vi onora, siete la sola eccezione di indipendenza di giudizio e di libertà) con il No al nucleare nel Molise, invece Si al nucleare nel Paese.
Chissà cosa dirà il parlamentare europeo Patriciello che si occupa a Bruxelles di queste questioni così ricche di valore aggiunto da trasformare in paperoni, e subito, chiunque anche il peggiore dei morti di fame!
Sicuramente ne sa qualcosa il suo portavoce, capogruppo della maggioranza al consiglio comunale.
Per tutti l’importante è il risultato raggiunto, cioè quello di non avere ostacoli istituzionali lungo il percorso. E perché ciò avvenga, c’è solo da risolvere la questione Larino che ha deciso, senza interpellare nessuno, di dire No al nucleare. No, e basta.
Conoscendo il forte senso di coerenza di ognuno di voi sono convinto, visto il voto unanime del Consiglio comunale di Larino, che bisogna riporre le speranze nella assise che rappresenta il popolo di Larino. E così ci tocca continuare a dire No al nucleare, insieme a tutti i cittadini molisani, abruzzesi, pugliesi, campani e laziali, che circondano, per proteggerla, la farfalla Molise dalla ingordigia e dalla stupidità.
Soprattutto dai rischi che corre l’intero territorio dal Basso Molise, dopo l’insediamento della centrale (peggio sarebbe di un sito di scorie nucleari che nessuno, finora capisce, come si possono eliminare), di diventare la pattumiera dei governi Berlusconi e Iorio, con altre industrie chimiche, lungo la fascia litoranea, o deposito di eco balle, all’insegna della poca reattività dei molisani.
Viene da dire “ngòppe u cuotte l’accua vellite” a significare che i mali non arrivano mai da soli.
In un attimo, così la Regione che vanta la più alta espressione di ruralità e di biodiversità, di tradizioni e sorgenti di acqua dolce, si trasformerebbe in una terra di nessuno, una volta distrutto il suo territorio e la identità di noi larinesi e molisani.
Certo, un governo che ha avuto il coraggio di privatizzare l’acqua è capace di tutto, anche quello di scadenzare il nostro respiro nel momento in cui privatizzerà anche l’aria, con il solito miagolio delle opposizioni.
E tutto sarà realizzato facendo credere alla gente che, insieme alle centrali ed alle altre schifezze, arriveranno soldi per tutti.
Come per l’eolico ed il solare: per tutti quelli, però, che sono in moto per speculare, arricchendosi con il nostro territorio e con la nostra identità.
L’unanimità del Consiglio comunale della Città di Larino conta, vale.
Resta, come dicevo, l’unica speranza se si vogliono davvero difendere, promuovere e valorizzare le risorse del nostro territorio e i nostri beni, a partire dall’ospedale che ha la possibilità di rilanciarsi solo se lo vuoi tu, caro Sindaco, e la tua maggioranza.
Ecco il mio augurio per il nuovo anno è quello di vedere questa nostra città tornare a parlare al circondario, come un tempo, con il cuore e la ragione, per rilanciare la ricchezza della biodiversità e della ruralità, far crescere il valore della multiculturalità e fare del nostro passato e delle nostre tradizioni la piattaforma sulla quale innalzare il futuro del territorio che viviamo. Uno straordinario tesoro, quest’ultimo, da porre nelle mani delle nuove generazioni, per spenderlo e non sprecarlo, così come stiamo facendo noi.
Pasquale Di Lena
Larino, 02.01.10
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