NE’ BASSO NE’ ALTO MOLISE, CHE BELLO! W LE CENTRALI NUCLEARI
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Segnaliamo, leggendo qua e là, da l’unità di oggi, martedì 8 dicembre, il giorno della immacolata, la notizia, sotto riportata, fatta circolare dai Verdi, dei siti individuati dall’Enel, dove costruire le centrali nucleari. NON C’E’ IL MOLISE, Né BASSO e Né ALTO. Che bello non c’è! E tutti siamo pronti a tirare un sospiro di sollievo, sollevati appunto dal fatto che il Molise è stato escluso. Ma non è così. il Molise, ammesso che sia escluso anche dall’individuazione di siti per il deposito delle scorie, che è una maledizione peggiore di una centrale, ci rientra e come, in particolare con le nuove generazioni, che si troveranno a dover pagare non solo i rischi del nucleare e delle scorie, ma, anche, un debito di 20 miliardi di euro che, come sappiamo da esperienze vissute da questo Paese, può aumentare di due, tre e più volte, visto che i tecnici, come succede anche qui a Larino e nel Molise, vivono di fiducia e di speranza, nel senso che loro prevedono al ribasso per poi procedere, in corso d’opera, al rialzo. Non sappiamo se per una semplice questione di riscaldamento dei muscoli che hanno nel cervello, o, per il fatto che all’inizio non vogliono impressionare più di tanto, per poi procedere, a regime, con le dovute varianti, nel momento in cui tutti dormono e nessuno ha più niente da ridire. La casta dei tecnici è molto più attenta e più abile della casta dei politici, sanno addolcire la pillola e procedere con la sicurezza e tranquillità di chi sa che se c’è qualcosa che non va è il politico che pagherà.
Se poi c’è da accontentarlo con qualche regalo, nessun problema, anche perché serve in caso di difficoltà e nella necessità, come dire, di dover affrontare tutti i rischi che, in genere, danno sostegno ad un sistema che sta affossando il paese e, ancor più, la nostra Larino. Il tema diffuso delle tangenti che trova anche attraverso i tecnici la ragione di un suo pauroso sviluppo dopo tangentopoli, che, invece, di chiudere un percorso a perdere, l’ha solo reso più prezioso.
Se tutto questo succede per pochi spiccioli (si fa per dire) figuratevi per i 20 miliardi di euro come prima battuta. 20 miliardi di euro, cioè 20 mila miliardi di vecchie lire se riusciamo a reggere le cifre e il numero degli zeri che sostengono il due posto all’inizio.
Ecco il business delle centrali nucleari, dei rifiuti, delle grandi infrastrutture, delle centomila case e di altre schifezze varie che, nel frattempo, sono passate inosservate grazie al clamore dei “papi” e dei letti a tre piazze e di altre schifezze propinate a piene mani e ad alta risonanza di telegiornali. Siccome, però, tutte le possibili precauzioni prese non sono servite, come quella di mettere nelle tv e nei giornali solo uomini di Fede, cioè sicure perché non hanno altro pensiero che quello di fare bene il loro mestiere di leccaculi del padrone che li ha assunti, o, come nel caso del direttore del tg1, con scarsa o nulla materia grigia, e, quindi, incapaci di avere un sussulto, allora sono passati, vedi quello che vogliono approvare con la finanziaria, a togliere l’aria ai giornali e televisioni che danno fastidio.
92 testate a rischio di cancellazione; 2.000 giornalisti a casa disoccupati; 1500 tipografi senza più attività.
Così costringono gli italiani, stufi della situazione e desiderosi di far vivere a questo Paese un futuro migliore, a moltiplicarsi la prossima volta per dire no ai guai che sta combinando Berlusconi con il suo governo di improvvisatori.
Sta togliendo il futuro ai nostri giovani e i giovani l’hanno cominciato a capire al punto che, salvo qualche coglione, cominciano a ribellarsi alla situazione.
Ecco il significato del “No-B-day” che ha fatto rimboccare le maniche a destra ed anche a sinistra, no per analizzare le ragioni di tanta spontanea partecipazione, ma per vedere come stracciare questo significato e renderlo vuoto a perdere.
Gli italiani sono stufi anche di questi teatrino della politica che hanno un solo significato e cioè quello di coprire le sofferenze e le preoccupazioni di milioni di perone, giovani e donne in particolare, espresse da una realtà che precipita verso il degrado totale.
Prendete il problema dello sballo, dell’alcol e della droga. Guai a chi pensa che la colpa è dei giovani e non del degrado che stimola e porta il giovane a viverlo pienamente, illuso, com’è, da una società che la politica ha abbandonato, a tal punto da pagare un prezzo alto a chi ha i cordoni della borsa, la grande finanza e la criminalità.
Se queste riflessioni sparse qua e là, hanno un pizzico di verità, allora bisogna procedere nell’analisi e capire che fare per cambiare una situazione che punisce tutti, salvo i grandi speculatori.
Punisce il Paese e, ancor più, per la sua fragilità, il Molise.
Ecco perché, oggi più che mai, bisogna dire, con grande forza, No alle centrali nucleari; No a un Molise nelle mani delle grandi speculazioni e degli affaristi, non importa se di destra o di sinistra.
Una turbogas di sinistra non ci consola ma ci fa incazzare per la semplice ragione che essa ha una pericolosità maggiore di quella di destra perché il padrone che usa la sinistra si è comprato chi doveva contrastarla e l’ha fatto in modo subdolo, come sempre succede quando ci sono di mezzo montagne di denaro e fumi maleodoranti e pericolosi, nel caso non solo delle turbogas, ma, anche, delle centrali nucleari.
A Voreie
Segnaliamo, leggendo qua e là, da l’unità di oggi, martedì 8 dicembre, il giorno della immacolata, la notizia, sotto riportata, fatta circolare dai Verdi, dei siti individuati dall’Enel, dove costruire le centrali nucleari. NON C’E’ IL MOLISE, Né BASSO e Né ALTO. Che bello non c’è! E tutti siamo pronti a tirare un sospiro di sollievo, sollevati appunto dal fatto che il Molise è stato escluso. Ma non è così. il Molise, ammesso che sia escluso anche dall’individuazione di siti per il deposito delle scorie, che è una maledizione peggiore di una centrale, ci rientra e come, in particolare con le nuove generazioni, che si troveranno a dover pagare non solo i rischi del nucleare e delle scorie, ma, anche, un debito di 20 miliardi di euro che, come sappiamo da esperienze vissute da questo Paese, può aumentare di due, tre e più volte, visto che i tecnici, come succede anche qui a Larino e nel Molise, vivono di fiducia e di speranza, nel senso che loro prevedono al ribasso per poi procedere, in corso d’opera, al rialzo. Non sappiamo se per una semplice questione di riscaldamento dei muscoli che hanno nel cervello, o, per il fatto che all’inizio non vogliono impressionare più di tanto, per poi procedere, a regime, con le dovute varianti, nel momento in cui tutti dormono e nessuno ha più niente da ridire. La casta dei tecnici è molto più attenta e più abile della casta dei politici, sanno addolcire la pillola e procedere con la sicurezza e tranquillità di chi sa che se c’è qualcosa che non va è il politico che pagherà.
Se poi c’è da accontentarlo con qualche regalo, nessun problema, anche perché serve in caso di difficoltà e nella necessità, come dire, di dover affrontare tutti i rischi che, in genere, danno sostegno ad un sistema che sta affossando il paese e, ancor più, la nostra Larino. Il tema diffuso delle tangenti che trova anche attraverso i tecnici la ragione di un suo pauroso sviluppo dopo tangentopoli, che, invece, di chiudere un percorso a perdere, l’ha solo reso più prezioso.
Se tutto questo succede per pochi spiccioli (si fa per dire) figuratevi per i 20 miliardi di euro come prima battuta. 20 miliardi di euro, cioè 20 mila miliardi di vecchie lire se riusciamo a reggere le cifre e il numero degli zeri che sostengono il due posto all’inizio.
Ecco il business delle centrali nucleari, dei rifiuti, delle grandi infrastrutture, delle centomila case e di altre schifezze varie che, nel frattempo, sono passate inosservate grazie al clamore dei “papi” e dei letti a tre piazze e di altre schifezze propinate a piene mani e ad alta risonanza di telegiornali. Siccome, però, tutte le possibili precauzioni prese non sono servite, come quella di mettere nelle tv e nei giornali solo uomini di Fede, cioè sicure perché non hanno altro pensiero che quello di fare bene il loro mestiere di leccaculi del padrone che li ha assunti, o, come nel caso del direttore del tg1, con scarsa o nulla materia grigia, e, quindi, incapaci di avere un sussulto, allora sono passati, vedi quello che vogliono approvare con la finanziaria, a togliere l’aria ai giornali e televisioni che danno fastidio.
92 testate a rischio di cancellazione; 2.000 giornalisti a casa disoccupati; 1500 tipografi senza più attività.
Così costringono gli italiani, stufi della situazione e desiderosi di far vivere a questo Paese un futuro migliore, a moltiplicarsi la prossima volta per dire no ai guai che sta combinando Berlusconi con il suo governo di improvvisatori.
Sta togliendo il futuro ai nostri giovani e i giovani l’hanno cominciato a capire al punto che, salvo qualche coglione, cominciano a ribellarsi alla situazione.
Ecco il significato del “No-B-day” che ha fatto rimboccare le maniche a destra ed anche a sinistra, no per analizzare le ragioni di tanta spontanea partecipazione, ma per vedere come stracciare questo significato e renderlo vuoto a perdere.
Gli italiani sono stufi anche di questi teatrino della politica che hanno un solo significato e cioè quello di coprire le sofferenze e le preoccupazioni di milioni di perone, giovani e donne in particolare, espresse da una realtà che precipita verso il degrado totale.
Prendete il problema dello sballo, dell’alcol e della droga. Guai a chi pensa che la colpa è dei giovani e non del degrado che stimola e porta il giovane a viverlo pienamente, illuso, com’è, da una società che la politica ha abbandonato, a tal punto da pagare un prezzo alto a chi ha i cordoni della borsa, la grande finanza e la criminalità.
Se queste riflessioni sparse qua e là, hanno un pizzico di verità, allora bisogna procedere nell’analisi e capire che fare per cambiare una situazione che punisce tutti, salvo i grandi speculatori.
Punisce il Paese e, ancor più, per la sua fragilità, il Molise.
Ecco perché, oggi più che mai, bisogna dire, con grande forza, No alle centrali nucleari; No a un Molise nelle mani delle grandi speculazioni e degli affaristi, non importa se di destra o di sinistra.
Una turbogas di sinistra non ci consola ma ci fa incazzare per la semplice ragione che essa ha una pericolosità maggiore di quella di destra perché il padrone che usa la sinistra si è comprato chi doveva contrastarla e l’ha fatto in modo subdolo, come sempre succede quando ci sono di mezzo montagne di denaro e fumi maleodoranti e pericolosi, nel caso non solo delle turbogas, ma, anche, delle centrali nucleari.
A Voreie
«Ecco le località scelte per il nucleare»
I Verdi rivelano i siti in cui si vorrebbero costruire le nuove centrali nucleari in Italia, due sono nel Lazio a pochi chilometri da Roma: Montalto di Castro e Borgo Sabotino. Le altre localizzazioni, che sarebbero state individuate in uno studio inviato dall'Enel al governo, sono: Garigliano (Caserta), Trino Vercellese (Vercelli ), Caorso (Piacenza), Oristano, Palma (Agrigento ) e Monfalcone (Gorizia).Il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli, afferma: «Le aree sono idonee, secondo l'Enel, perchè vicine a zone costiere e ai fiumi, poichè come è noto le centrali necessitano di un gran quantitativo di acqua per funzionare. Chiamiamo alla mobilitazione democratica le popolazioni per dire no alle centrali nucleari».Bonelli conclude: «Noi Verdi avvieremo il presidio dei siti nucleari per dire no al nucleare e sì al solare. Il governo sta portando l'Italia in una pericolosa avventura che porterà alla militarizzazione dei territori e a far aumentare la bolletta elettrica degli italiani, perché i 20 miliardi di euro per la costruzione delle centrali li pagheranno gli italiani. Berlusconi in Italia ammazza le energie rinnovabili e finanzia la speculazione del costoso nucleare. Daremo nel paese dura battaglia».
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