A FURIA DI INVOCARE IL LUPO, IL LUPO E' ARRIVATO
Abbiamo saputo, soffiando un po’ qua e un po’ là, che uno dei punti all’odg del Consiglio comunale che si terrà domani riguarda la discussione del documento firmato dai consiglieri di opposizione, che va ad aggiornare quello a suo tempo presentato, e mai discusso, dell’assessore Urbano, presentato quando molti altri rappresentanti del centro destra molisano hanno coinvolto i consigli comunali per dire no al nucleare, quando tutti sapevano della imminente approvazione da parte del governo Berlusconi di un decreto legge a firma del Ministro Scajola, che avrebbe tolto ogni possibilità di decisione in merito alle Regioni, agli enti locali. Anche il nucleo industriale di Termoli ha preso una pari iniziativa approvando un ordine del giorno che si poneva gli stessi obiettivi di tutti gli altri.
L’iniziativa di Urbano a Larino, come tutti sanno, non si è concretizzata in una discussione e approvazione solo per mancanza di tempo da parte del Consiglio comunale, da qui una serie di rinvii, fino al momento in cui, a furia di gridare al lupo, il lupo è arrivato. Parliamo del decreto legge al quale Scajola, spiritoso com’è, ha voluto dare il titolo “sviluppo”.
Un atto che non permette più di far finta di non capire e impone una sola risposta: sì o no al nucleare quale risposta energetica. Dire sì vuol dire accettare non solo il nucleare, ma anche l’atto che esautora ogni potere sul proprio territorio, nel merito della installazione sia delle centrali nucleari che dei siti per il deposito delle scorie. Dire no, di contro, ha il significato di una disapprovazione della iniziativa del governo vuole dire che non si è d’accordo con l’approvazione di un decreto che contrasta con l’articolo 81 della Costituzione e che non si vuole il nucleare per i suoi rischi, già ampiamente e tragicamente mostrati; i suoi tempi lunghi e il problema non risolto delle scorie che, ad oggi, nessuno sa come fare ad eliminarle; i suoi costi enormi che hanno già preoccupato il sempre poco preoccupato ministro Tremonti.
Costi che vanno a pesare tutti sulle spalle delle nuove generazioni, che non possono non sentirsi tranquille visto che a queste cambiali ci sono da aggiungere quelle delle grandi opere, tra le quali brilla il Ponte sullo stretto, utile solo alle grandi imprese ed alla mafia; le cambiali emesse dalla crisi, che non sanno come risolvere.
Pensate solo all’indebitamento pauroso della sanità.
Noi che non pensiamo ad altro che a soffiare, non possiamo fare a meno di notare come l’eredità che il governo lascia alle nuove generazioni sia la questione di fondo da spiegare per rendere possibile una riflessione critica sulla situazione economico-finanziaria che vive il nostro Paese. E’ questo il compito che spetta alle forze di opposizione se vogliono davvero dare segnali forti della loro presenza e della loro azione che porti a frenare e poi a bloccare i processi preoccupanti come la perdita dei valori; l’attacco alla libertà di stampa; la sicurezza dei Maroni e della Lega; l’unità di questo Paese con le azioni di divisione e di scissione da parte della Lega (ora anche le gabbie salariali!), che un paventato partito del sud non fa altro che rafforzare.
Il silenzio della opposizione sulle questioni ambientali e sul nucleare fanno capire che, per ora, c’è poco da sperare in una inversione della situazione, che vede Berlusconi ed il suo partito delle libertà, succube della Lega. In pratica chi sta governando questo nostro Paese è la Lega con Tremonti, che, come si sa, con Bossi ha un feeling particolare. Una situazione per niente divertente che, grazie alle televisioni di Berlusconi, non arriva a preoccupare più di tanto e, neanche, a svegliare chi continua a dormire incapace di reagire e di far nascere dalle macerie del presente il sogno per futuro, quello dà la voglia di lottare e di sperare alle nuove generazioni.
Il tentativo in atto è quello di far passare il nucleare come una necessità, un’azione forte di ammodernamento del Paese. Una risorsa obsoleta non può essere in grado di svecchiare il Paese come pure un governo che lo frantuma giorno dopo giorno, con buona pace di quegli italiani che sono anche felici e contenti di tutto ciò, con il risultato di far sentire il Berlusconi sempre più onnipotente e perfino allegro, se non ci fosse il TG3 e Bossi da riverire.
Tornando al Consiglio comunale ed alla discussione sul nucleare, abbiamo capito, da alcune discussioni, che c’è da aspettarsi che qualcuno si accontenterà di gridare no al nucleare nel Molise e che qualche altro, viceversa, dirà che non serve dire no se poi la centrale la costruiscono ai confini della nostra Regione.
Sia il primo come il secondo, un po’ come il gioco delle parti, dicono questo solo per non dire no al nucleare che è l’unico grido che vale ed è giusto ascoltare in questa fase dove tutto è possibile cambiare. Dipende solo da voi.
U faùneie, 10 agosto 2009
L’iniziativa di Urbano a Larino, come tutti sanno, non si è concretizzata in una discussione e approvazione solo per mancanza di tempo da parte del Consiglio comunale, da qui una serie di rinvii, fino al momento in cui, a furia di gridare al lupo, il lupo è arrivato. Parliamo del decreto legge al quale Scajola, spiritoso com’è, ha voluto dare il titolo “sviluppo”.
Un atto che non permette più di far finta di non capire e impone una sola risposta: sì o no al nucleare quale risposta energetica. Dire sì vuol dire accettare non solo il nucleare, ma anche l’atto che esautora ogni potere sul proprio territorio, nel merito della installazione sia delle centrali nucleari che dei siti per il deposito delle scorie. Dire no, di contro, ha il significato di una disapprovazione della iniziativa del governo vuole dire che non si è d’accordo con l’approvazione di un decreto che contrasta con l’articolo 81 della Costituzione e che non si vuole il nucleare per i suoi rischi, già ampiamente e tragicamente mostrati; i suoi tempi lunghi e il problema non risolto delle scorie che, ad oggi, nessuno sa come fare ad eliminarle; i suoi costi enormi che hanno già preoccupato il sempre poco preoccupato ministro Tremonti.
Costi che vanno a pesare tutti sulle spalle delle nuove generazioni, che non possono non sentirsi tranquille visto che a queste cambiali ci sono da aggiungere quelle delle grandi opere, tra le quali brilla il Ponte sullo stretto, utile solo alle grandi imprese ed alla mafia; le cambiali emesse dalla crisi, che non sanno come risolvere.
Pensate solo all’indebitamento pauroso della sanità.
Noi che non pensiamo ad altro che a soffiare, non possiamo fare a meno di notare come l’eredità che il governo lascia alle nuove generazioni sia la questione di fondo da spiegare per rendere possibile una riflessione critica sulla situazione economico-finanziaria che vive il nostro Paese. E’ questo il compito che spetta alle forze di opposizione se vogliono davvero dare segnali forti della loro presenza e della loro azione che porti a frenare e poi a bloccare i processi preoccupanti come la perdita dei valori; l’attacco alla libertà di stampa; la sicurezza dei Maroni e della Lega; l’unità di questo Paese con le azioni di divisione e di scissione da parte della Lega (ora anche le gabbie salariali!), che un paventato partito del sud non fa altro che rafforzare.
Il silenzio della opposizione sulle questioni ambientali e sul nucleare fanno capire che, per ora, c’è poco da sperare in una inversione della situazione, che vede Berlusconi ed il suo partito delle libertà, succube della Lega. In pratica chi sta governando questo nostro Paese è la Lega con Tremonti, che, come si sa, con Bossi ha un feeling particolare. Una situazione per niente divertente che, grazie alle televisioni di Berlusconi, non arriva a preoccupare più di tanto e, neanche, a svegliare chi continua a dormire incapace di reagire e di far nascere dalle macerie del presente il sogno per futuro, quello dà la voglia di lottare e di sperare alle nuove generazioni.
Il tentativo in atto è quello di far passare il nucleare come una necessità, un’azione forte di ammodernamento del Paese. Una risorsa obsoleta non può essere in grado di svecchiare il Paese come pure un governo che lo frantuma giorno dopo giorno, con buona pace di quegli italiani che sono anche felici e contenti di tutto ciò, con il risultato di far sentire il Berlusconi sempre più onnipotente e perfino allegro, se non ci fosse il TG3 e Bossi da riverire.
Tornando al Consiglio comunale ed alla discussione sul nucleare, abbiamo capito, da alcune discussioni, che c’è da aspettarsi che qualcuno si accontenterà di gridare no al nucleare nel Molise e che qualche altro, viceversa, dirà che non serve dire no se poi la centrale la costruiscono ai confini della nostra Regione.
Sia il primo come il secondo, un po’ come il gioco delle parti, dicono questo solo per non dire no al nucleare che è l’unico grido che vale ed è giusto ascoltare in questa fase dove tutto è possibile cambiare. Dipende solo da voi.
U faùneie, 10 agosto 2009
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