IL MITO qua e là 73

Quando 4 mila persona sono tutti d’accordo e applaudono c’è qualcosa che non va per la democrazia di questo nostro amato Paese, nelle mani di uno che, non a caso, subito ne approfitta per dire che ha bisogno di avere, come capo del governo, più poteri nelle sue mani. In pratica, la possibilità di fare quello che vuole non solo di tutti noi, ma delle regole fissate dalla Costituzione, che sono alla base della vita democratica che ha fatto crescere questo Paese negli ultimi 60 anni.
Lo dice entusiasmando i 4 mila che lo trattano come un idolo, un mito, di cui non ne possono più fare a meno, visto che ormai è dentro di ognuno con le sue televisioni fatte di idiozie, banalità, schifezze, merda, tutto ciò che emana puzze insopportabili che servono per non correre il rischio che qualcuno dei 4 mila, e non solo, possa avere la tentazione di pensare.
Pensare è un optional che se lo possono permettere in pochi, visto che a pensare ci pensa lui e qualche altro, soprattutto in Parlamento. Tant’è che ai parlamentari, in vacanza ogni settimana a Roma, passano per il Parlamento, non per legiferare ma solo per approvare quello che lui e i pochi altri hanno pensato, vuole togliere anche il fastidio di votare perché vivano tranquilli e facciano cose che possano soddisfare loro, le loro famiglie, gli amici e qualche compare. Peccato che questa sua geniale idea di essere e diventare il centro benessere dei parlamentari, sia arrivata dopo il pagamento, abbastanza salato, del conto del voto palmare che ha sostituito quello fatto con il dito, visto che qualcuno, per necessità, era a costretto, a volte ad utilizzarli tutt’e dieci le dita, per colpa dei colleghi fannulloni ed assenti per una visita al bar, ricevere qualche supporter, parlare con qualche amico o amica, vivere il tempo di Roma che, non sempre, passa veloce come nella Padania.
C’è di che essere sempre più preoccupati e di trovare i modi per suscitare una ribellione. Bisogna, altrimenti c’è qualche generazione che deve pagare a prezzi alti il gusto della libertà e della democrazia, dopo gli sprechi ed guasti della crisi.
Una eredità pesante che nessun giovane merita.

Fra i 4 mila non c’era Fini, che, a proposito di giovani, ha lanciato un messaggio importante che, sicuramente solo qualche giornale, riuscirà a pubblicare, con le televisioni mute per non disturbare il manovratore. Un messaggio che dice “non votate mai chi promette posti di lavoro.. questo è un comportamento che ha la mentalità mafiosa”. Un messaggio che ci trova pienamente d’accordo, soprattutto a pensare che faccia faranno quelli che a Larino, nel Molise, nel sud, nel Centro, nel Nord e nelle isole piccole e grandi lo fanno per mestiere, a tal punto che si possono permettere di diventare consiglieri comunali, provinciali, regionali, assessori, parlamentari, anche europei, sottosegretari, ministri e non so cos’altro ancora. Immaginiamo, per un attimo, che Fini trovi il dovuto ascolto per queste sue parole coraggiose pronunciate, non a Larino, ma a Bagheria, in Sicilia, il mondo sarebbe un altro.
Facciamo il caso di Larino: il paese ritroverebbe subito la sua antica armonia, in mano a gente seria che, non solo non promette posti di lavoro, ma neanche racconta falsità e vive infamando la gente: una vita più serena; un confronto politico costruttivo una volta privo di veleno; ospedale che funziona; sanità che non ha da piangere debiti; Fruttagel che allarga la sua attività e offre nuova occupazione; giovani che esprimono la loro creatività e la trasformano in progetti, senza più la necessità di emigrare; la storia di questa nostra città che diventa una straordinaria opportunità turistica, insieme alla cultura; la nostra campagna un giardino che invita i giovani a coltivarla e a vivere il mondo con i prodotti di qualità; il nostro territorio e quello del circondario che vengono apprezzate come preziosità; la voglia di stare insieme per avere la forza di scacciare qualsiasi idea di insediamenti nocivi per la salute e l’immagine del nostro territorio; la possibilità di dare più ascolto e più sicurezza alle donne, alle persone anziane e ai diversamente abili.
Un mondo dove la politica riprende vigore e chi la pratica la rispetta come un bene e non come uno strumento per gestire con le menzogne e le promesse un potere che non gli appartiene per mancanza di una etica,e, quindi, indegno.
U faùneie

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