Post

Ripudia-la-guerra

Immagine
div class="separator" style="clear: both;"> È il dettato dell’art. 11 della Costituzione ed è anche il nome del Comitato da noi costituito, guidato dal Prof. Enzo Pennetta, per promuovere il Referendum contro la guerra e contro l’invio di armi ai Paesi coinvolti in conflitti. Siamo ormai vicini alla guerra nucleare e dobbiamo interrompere questo rischio. La guerra in Ucraina è già costata all’Italia 10 miliardi di euro. Sono soldi che sarebbero potuti essere stanziati per lavoro, pensioni, case, ospedali, istruzione e trasporti. Larga parte del popolo italiano è contraria alla guerra ed all’invio di armi, ma la propaganda di TV, giornali e media mainstream spinge in senso contrario. Governo e Parlamento non recepiscono questo sentimento maggioritario del Popolo italiano a cui noi, invece, vogliamo dare voce. Sii protagonista, firma e fai firmare per questo referendum, che è inattaccabile dal punto di vista giuridico, in quanto non finalizzato alla modifica de

CONCERTO PRIMO MAGGIO 2023

Immagine
da Fanpage.it ............................ Concertone, l’unica polemica viene da Carlo Rovelli: “Il Governo rischia di distruggerci la vita” Carlo Rovelli ha dato una scossa al Concertone, parlando di pace e criticando il Governo e il Ministro della Difesa Guido Crosetto. A cura di Redazione Spettacolo Il fisico Carlo Revelli ha letto un testo ai giovani presenti in Piazza San Giovanni per il Primo Maggio. Il fisico, studioso dei buchi bianchi e tra i maggiori divulgatori scientifici al mondo ha voluto parlare ai giovani di pace e di cambiare il mondo e lo ha fatto senza risparmiare qualche critica al Governo italiano: "Non è tutto meraviglioso e ci sono i problemi seri e solo voi potete affrontarli. C'è una catastrofe ecologica che sta arrivando e rischia di rovinarvi il futuro e nessuno prende le decisioni per fermarla perché a qualcuno dà fastidio, ci sono diseguaglianze che crescono, ma voglio dirvi che stiamo andando verso una guerra che cresce e invece di cercare so

Jovine, a 73 anni dalla sua morte

Immagine
di Vincenzo Di Sabato 30 aprile, attorno alla Casa di Jovine, a 73 anni dalla sua morte Oggi 30 aprile, 73° anniversario della morte di Francesco Jovine, sono a “Piedicastello” (ai piedi del Castello), a bearmi nel fiabesco borgo antico di Guardialfiera, sollevato nel vuoto, su una roccia poderosa. Ad infiltrarmi dentro un filare di scalee bianche, corrose dai passi e dagli anni; traversando piazzoli, androni e rasentando casupole abbrunite dove l’anima sogna il segreto del vissuto e respira nostalgia, sudore, mitezza e sensazioni di inalterata semplicità e operosità georgica. Qui, nel cuore di questo villaggio antico, nasce il 9 ottobre 1902 Francesco Jovine, il cantastorie dei cafoni. Viene nasce qui - nella casetta graziosa (ora decrepita) dei coniugi Angelo e Amalia Loreto - una delle creature più schiette del novecento letterario italiano. E qui cresce, gioca, apprende. Al tepore del camino, ascolta, Incuriosito l’affabulazione del babbo – uomo dolce e virile – che narra a lui, a

Un no che viene dal cuore agli oliveti superintensivi

Immagine
No allo spreco di suolo per oliveti superintensivi, con l’attacco alla biodiversità, al declino della popolazione di uccelli, l’uso e abuso di acqua e di prodotti chimici, la necessità di possenti macchine che solo grandi estensioni possono ammortizzare --------------------------------------------------------------------------- di Pasquale Di Lena - TEATRO NATURALE - Editoriale Se vi capita, cari lettori, di andare a trovare, con l’aiuto di Google, cosa s’intende per oliveti superintensivi e quali sono i pro e i contro di una forma di allevamento - nata qualche decennio fa in Spagna con l’adattamento di due o tre delle più note varietà diffuse nella penisola iberica – troverete, fatta salva qualche eccezione, solo note di esaltazione dell’oliveto superintensivo, soprattutto per la sua predisposizione ad accorciare i tempi di produzione e a dare una quantità di produzione superiore all’oliveto allevato nelle forme tradizionali. Una trasformazione radicale di una coltura, dopo se

Nuove povertà e diritti sociali

Immagine
di Umberto Berardo L’indigenza è la condizione umana di chi è privo delle risorse necessarie per la soddisfazione dei bisogni fondamentali. Essa toglie capacità, mezzi, opportunità e sicurezze che permettono di accedere a uno standard qualitativo accettabile di vita e perciò provoca l’esclusione sociale intesa anzitutto come privazione dei diritti umani fondamentali. La soglia di povertà,che può essere temporanea o duratura, stabilisce il livello di bisogno e si parla di quella assoluta o estrema quando il reddito inferiore a seicentonovantanove euro non consente le spese minime per beni e servizi di prima necessità, mentre l’altra, definita relativa,esprime la difficoltà nella fruizione degli standard di vita al di là della semplice sopravvivenza in rapporto al livello economico medio dello Stato in cui si vive. Dal 2017 i poveri in Italia sono saliti da 1,9 a circa 5,5 milioni di individui che rappresentano quasi il 10% della popolazione; se ad essi uniamogli 8 milioni in povert

Autonomia differenziata: “Non c’è più tempo. È qui ed ora che bisogna agire. Subito”

Immagine
di Marina Boscaino MicroMega -27 Aprile 2023---L'intervento di Boscaino all'assemblea del 22 aprile 2023 alla Casa internazionale delle Donne. Ci apprestiamo, il 25 aprile, a celebrare la Resistenza, che è alla base della Repubblica fondata sul lavoro e sui diritti civili politici e sociali, di cui la Costituzione prescrive l’unità, l’indivisibilità, il riconoscimento e la promozione delle autonomie locali. Il contrario, cioè, di quanto è scritto nel ddl Calderoli, contro cui occorre sviluppare un vasto movimento di mobilitazione dal Nord al Sud del paese. Ancora la Costituzione: “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”. E allora, in questi pochi minuti, provo a partire proprio da questo, dall’art. 49. A “determinare la politica nazionale”. Molti degli esponenti dei partiti che sono presenti o ci stanno ascoltando, rappresentano formazioni che nell’ottobre del 2017 a

Spese militari al record storico di 2.240 miliardi.

Immagine
da ReteAmbientalista Si tratta di un aumento di ben 127 miliardi in un anno, che supera di gran lunga i 100 miliardi annui che sarebbero necessari a mitigare gli effetti negativi del cambiamento climatico ma che gli Stati del mondo non riescono a destinare a tale scopo, per scelte politiche miopi e criminali. I fondi che potrebbero essere utilizzati per mitigare o invertire il dissesto climatico e per promuovere la trasformazione pacifica dei conflitti, il disarmo e le iniziative di giustizia globale, sono invece spesi per militarizzare un mondo già troppo militarizzato. Anzi, La guerra e i conflitti armati non portano solo morte e distruzione, ma essi stessi anche devastazione dell’ambiente e distruzione del clima-------------------------------------------- Proponiamo un trattato di pace dal basso. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Subito il cessate il fuoco. Subito stop all’invio