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FloReAle

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  Fuori dal coro   18/11/2021 Un gioco di parole per l'eccellenza dell'olio di oliva molisano La Casa del Vento decide di omaggiare il piccolo grande Molise olivicolo ma anche la sapiente arte ceramista padovana. Un connubbio creativo che parte dal nome per arrivare al gusto     FloReAle È il nome che Flora ha voluto dare all’olio delle prime olive raccolte a La Casa del Vento. È il progetto che va ad arricchire il percorso della piccola azienda iniziato nel 2001 su il “Monte” di Larino per dare immagine e visibilità a un territorio che, da millenni ha nell’olivo tanta parte della bellezza del suo paesaggio. Nel nome i protagonisti: Flo che sta per Flora, la passione per i suoi olivi; Re, l’olio, un protagonista della storia dell’umanità,del Mediterraneo, della cucina, della tavola e, con il suo fedele amico, il vino, della convivialità; Ale per Pasquale, che de La Casa del Vento è stato il fondatore. È la continuazione di un percorso che, in questi venti anni, con i profumi e

Tre medaglie d’oro al Concorso enologico internazionale “Berliner Wein Trophy” per la cantina Herero del Molise.

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Comunicato stampa C'è anche Larino con uno dei tre  premiati vini della Herero, il "Molise Rosso" DOC “Don Peppe” annata 2015, ottenuto da uve Montepulciano sulle colline che, insieme con gli olivi "Gentile di Larino", circondano l'antica capitale dei frentani, culla delle Città dell'Olio   Una conferma della qualità dei vini, un premio alla genuinità e alla “purezza” oltre che un riconoscimento a passione ed impegno lavorativo! “Prendersi cura della Terra ripaga in doni preziosi e ripaga il territorio tutto con una Eccellenza che fa parlare di Molise nel mondo, sicuramente un contributo valido e di estremo valore sinergico per le azioni di valorizzazione che si sono messe in campo in regione. Incuriosire con un prodotto, nel suo piccolo, contribuisce ad attrarre sul territorio e favorisce uno sviluppo endogeno”, dicono da cantina Herero che ha già ricevuto richieste di visita per il 2022. Al Concorso Enologico Internazionale “ Berliner Wein Trophy

Una rimodulazione iniqua di aliquote e scaglioni

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 di  Umberto Berardo   A leggere le dichiarazioni dei diversi partiti tenute dopo il tavolo tecnico convocato dal ministro Daniele Franco pare ci sia un accordo unanime delle forze di maggioranza sulla riforma fiscale prevista dal governo Draghi. La cosa non meraviglia affatto in un governo di unità nazionale dove sembra non esistere più alcuna forma di proposta alternativa rispetto a quelle di un presidente del consiglio unanimemente osannato. In un Paese normale un riordino dell’Irpef dovrebbe avere tre presupposti fondamentali legati all’equità, al rispetto della Costituzione e soprattutto ad un esecutivo espressione della volontà popolare. In questo accordo politico che potrebbe poi tradursi in emendamenti alla Legge di Bilancio non mi pare si possa individuare nessuna di tali condizioni preliminari. Il governo in carica non ha certo alla base una scelta democratica, ma è il chiaro risultato di una decisione verticistica ed oligarchica tenuta in una condizione di emergenz

Basso Molise laboratorio

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 di Pasquale Di Lena                          In questo tempo di raccolta delle olive e della loro trasformazione in olio ho riflettuto molto su la storia,                          la cultura e le tradizioni legate alla coltivazione di quella pianta sacra, l’olivo, la più diffusa nel Molise con i suoi 14mila ettari,                          dei quali ben 4mila abbandonati. Un enorme spreco, con gli olivi che aspettano, da chi governa, di essere considerati                          per poter dare il loro contributo alla necessità di un rilancio dell’olivicoltura nel Molise e nel Paese.                          Devono essere state queste riflessioni ricorrenti a portarmi a sognare l’intero territorio del Basso Molise, mare compreso, che esultava per l’approvazione del tanto atteso Piano di sviluppo regionale, con l’agricoltura bio, naturale, che tornava, con i suoi olivi, le sue viti, i suoi grani, i suoi   ortaggi e i suoi frutti, ad essere perno di un nuovo tipo di svilupp

Clima, debito e sindemia

Antonio   De   Lellis,       Nuova   Finanza   pubblica.   La   rubrica   settimanale   a   cura   di   Nuova   Finanza   pubblica   Esiste   un   rapporto   tra   epidemia,   debito   e   cambiamenti   climatici?   Il   rapporto   e   le   interconnessioni  sono   dovute   al   fatto   che   l’aumento   del   debito   pubblico   e   in   generale   il   peggioramento   dei   conti  pubblici   sono   stati   necessari   per   sostenere   i   lockdown   e   la   ripresa   delle   attività.   Ma   lo   stesso   sarà  necessario   per   attivare   politiche   di   contrasto   ai   cambiamenti   climatici.   Cosa   accadrà   ai   nostri   conti   pubblici   peggiorati   in   balia   della   finanza   speculativa?   Quali   scenari geopolitici   avremo   di   fronte?   E   possibile   neutralizzare   gli   effetti   della   finanza   ed   è   possibile   non dipendere   da   essa   o   non   lasciare   in   balia   del   mercato   i   paesi   più   indebitati   e   più   margi