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Agli amici de L’Olio di Flora.

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Larino Continua il ‘tempo sospeso’ imposto   dal Covid-19. Una dura prova per tutti, in particolare per chi ha pianto e sta piangendo le persone care. Alle tante vittime della pandemia il nostro pensiero e ai loro cari la nostra vicinanza . Una dura prova per chi   è in trincea negli ospedali, ha perso il lavoro o, come i nostri i amici ristoratori,   ha sospeso   più volte la propria attività. A tutti loro va la nostra solidarietà. È per rispetto di questo momento triste che quest'anno abbiamo deciso di non partecipare ai vari concorsi,   riservati all’olio evo. La vita, una corsa ad ostacoli, ci obbliga a correre, ma noi abbiamo pensato di stare fermi, anche perché ci basta la riconferma della fiducia che voi "Amici dell' Olio di Flora” ci avete dato.   Ci sono forme di affetto e di rispetto che rimangono tra le righe e vanno intese per ciò che esprimono: la certezza di una scelta e la delicatezza di un’attenzione. Due aspetti che ci spronano a fare meglio e ci per

Nuovo programma di sostegno al comparto olivicolo-oleario

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                                        Guardialfiera- la consegna della bandiera delle Città dell'Olio Posted by fidest press agency su giovedì, 18 febbraio 2021 “È il momento di unire le forze per sfruttare al meglio le risorse messe a disposizione dal Mipaaf in questo settore. In particolare, è necessario investire sul miglioramento dell’impatto ambientale dell’olivicoltura che vede finanziamenti per tutte le operazioni di mantenimento di oliveti ad alto valore ambientale e paesaggistico a rischio abbandono. È l’occasione per lanciare un Piano nazionale Recupero Oliveti Abbandonati , che oltre al dramma colturale e produttivo unisce il problema ambientale di erosione del suolo. Le Città dell’Olio da tempo sono impegnate in progetti che uniscono il fenomeno dell’abbandono olivicolo a politiche di agricoltura sociale. Bisogna unire le forze tra gli Enti locali che hanno la responsabilità di governo del territorio, e le associazioni di produttori affinché il patrimonio olivicolo i

Parchi eolici: strage di vacche in Francia. E in Italia?

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Le turbine eoliche possono uccidere. Uccidere ed arrecare danni ad esseri viventi, e più in generale all’ambiente. Lo farebbe pensare la vicenda che vede contrapposti da un lato due allevamenti della Loira, in Francia, e dall’altro la Abo Wind, titolare del parco eolico “Quatre Seigneurs“ (Quattro Signori) di Nozay, 43 chilometri a nord di Nantes, e la tedesca Kgal che quell’impianto realizzò. Da allora, nei due allevamenti sono stati registrati insoliti comportamenti nelle vacche al pascolo, una riduzione delle rese lattee delle bovine, problemi nella caseificazione e, via via nel tempo, la morte di ben quattrocento vacche. Davvero troppo per non suscitare comprensibili sospetti, perizie (oltre trenta, sui campi elettrici ed elettromagnetici, oltre agli accertamenti veterinari) e per non protrarre nel tempo tutte le azioni possibili, al fine di giungere a capo del problema. Lungi dal risolvere ancora la questione, però, le due aziende, palesemente danneggiate, sono riuscite ad ottener

101 anni e non li dimostra

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Caro Pasquale,  ti allego alla presente la storia di mio padre pubblicata ieri sulla pagina Facebook dell’Ambasciata Tedesca.  Saluti Giovanni Pollice Donato Pollice   “Sono   ancora   vivo   e   vegeto:   coltivo   ancora   il   mio   orto   dietro   casa   e,   ogni   anno,   affronto   in   macchina  il   lungo   vi aggio  fino  a   Capracotta ,   il   mio   paese   natale Qui,  a   1400   metri   d’altezza   in   provincia   di  Isernia,   sono   nato   il   3   ottobre   1920 .   A   otto   anni   mio   padre   mi   mandò   in   Puglia   per   fare   il   pastore. Furono  anni   difficili,   in   solitudine,   confinato   tra   le   campagne,   gli   animali   e   la   dura   terra   da   coltivare. Allo   scoppio   della   Seconda   Guerra   Mondiale   ero   già   sotto   le   armi,   arruolato   in   un   reparto   di   artiglieria  contraerea.     Inviato   in   Libia,  fui  fatto   prigioniero   dagli   americani   e   mandato,   come   internato   militare, a   lavorare

Se questo è un presidente

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  Il Guastafeste  WorNews SGOVERNATORI 3.0 – Il tris è servito. Dopo la gestione familistica di Michele Iorio e dopo l’imprenditore Frattura al piccolo Molise è “toccato” il terzo sGovernatore: il cantastorie Donato Toma. Ma anche la sua musica stona, soprattutto, con una sanità pubblica distrutta e sempre più ingabbiata. Un vero e proprio fallimento politico ed istituzionale. Perché non far gestire da Emergency di Gino Strada l’ospedale di Larino (chiuso e sbarrato dalla malapolitica)? È possibile farlo, caro commissario ad acta, o bisogna chiedere il permesso a qualcuno? Paolo De Chiara Feb 9, 2021 03:36 1260 0   Facebook     Twitter             Donato Toma con il suo sorriso smagliante. «L’ironia è la scala mobile per le difficoltà della vita. È l’ingrediente “magico” nei contesti adeguati: quando sei alla presenza di persone intelligenti. » Questi sono i contenuti che si trovano sulla pagina social dell’ attuale sGovernatore della Regione Molise . E lui, tomo tomo e cacchio cacchio