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La Casa del Vento

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dal Molise, antica terra di olio, il bio della cultivar autoctona “Gentile di  Larino” di Alessandro Ercolani - Oinos Viveredivino  V erdi colline e dolci declivi che scendono verso l’Adriatico, dominando su un paesaggio ancora la rgamente incontaminato, che conserva la sua ricca e diffusa ruralità. Da qui lo sguardo può spaziare in ogni direzione e raggiungere le cime innevate delle Mainarde e della Majella oppure, in mezzo al mare, le isole Tremiti. Su queste alture, in provincia di Campobasso, a Larino, anti ca capitale dei frentani, insistono gli ulivi de La Casa del Vento È la Frentania, antica regione compresa tra il fiume Pescara e il Fortore, segnata dai tratturi verdeggianti battuti dai pastori e dagli armenti che, nel loro andare e tornare, alla fine dell’estate, “lasciano gli stazzi e vanno verso il mare” per raggiungere le calde pianure della Puglia e poi ripartire alla fine della primavera per tornare a vivere

Antonio Vetere e la sua Fragneto Monforte

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Sono arrivato a Fragneto Monforte un giorno prima della presentazione dei due volumi firmati da Antonio Vetere, il mio amico Tonino, la “Grammatica Fragnetana”, che detta le regole del dialetto di questo piccolo centro, lontano 17 chilometri da Benevento, e”Pennellate” una raccolta di poesie in dialetto pubblicate qualche mese prima. Avevo appuntato sulla mia agenda una data sbagliata. Mi ero anticipato di un’ora per aver il tempo di rivedere le viuzze del paese che ha segnato nella mia memoria il ricordo del primo grande viaggio lontano da Larino.  Nel lontano 1946, quando, con una buona parte della mia famiglia, ho partecipato al fidanzamento del mio caro zio Tonino con la futura zia Antonietta, una bella ragazza di una Fragneto molto ospitale, conosciuta a Larino nel Pastificio Colagiovanni, che, negli anni a cavallo della guerra ha ospitato molta manodopera fragnetana.   Un pomeriggio grigio in un paese senza voci che non ricordavo se non in quel campanile colorato

I vini Tintilia "Herero.16" e "San Mercurio" premiano il Molise alla Douja d'Or 2019 di Asti

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Comunicato stampa Toro, 4 luglio 2019                                               Ancora un successo per le Tintilia di Toro. Il prestigioso riconoscimento nel “ Premio Douja d’Or 2019 ” del 47° Concorso Nazionale Vini DOC, DOCG e IGP - di Asti - affonda le proprie radici nel Comune di Toro dove la Cantina Herero conduce i propri vigneti di tintilia. A fregiarsi del bollino “Premio Douja d’Or 2019” - distinzione autorizzata dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali sono le Tintilie del Molise Doc “SAN MERCURIO” ed “HERERO.16”, rispettivamente annata 2014 e 2015. Si tratta di un risultato straordinario considerando che la cantina ha iniziato a vinificare nel 2014 e che entrambe provengono da terreni in agro del Comune di Toro. La Cantina Herero poco più di una settimana fa riceveva la premiazione con “Gran Medaglia d’Oro”, miglior vino rosso e secondo posto generale in graduatoria al Concorso Enologico Internazionale Città del Vino – “ Internatio

La Costituzione Italiana disegnata da Ro Marcenaro

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Pasqualedilenainforma Ro Marcenaro, il mio amico Ro, non smette mai di sorprendere con la sua grande creatività. Continua a lavorare nonostante l’età e, come sempre, si diverte a stare con la gente, soprattutto se sono bambini o giovani. Il suo ultimo lavoro, una mostra di disegni, da lui firmati, che illustrano tutti gli articoli della nostra Carta costituzionale e un libro che riporta questi disegni, lo tiene impegnato e lo ricompensa del suo impegno civile, una costante della sua vita. L’autore de “Il Manifesto comunista a fumetti”; del “Candido di Voltaire”, fumetto edito dalla Feltrinelli; de “Dov’è finito Bettino”, dichiarato, nell’anno che è uscito, il libro più divertente dell’anno; de “Il Barone di Munchausen”, che ha ricevuto il premio Andersen, la rivista del compianto Gualtiero Schiaffino, altro grande personaggio della satira.  Dopo la mostra fatta a Bologna nella prestigiosissima Salaborse alla presenza delle autorità regionali, della presidenza dell’Anpi,

Costruire un oliveto a misura di api

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TEATRO NATURALE - L'Arca olearia  28/06/2019 di Pasquale Di Lena In questa fase di urgente bisogno di sostenibilità e resilienza ai cambiamenti climatici, perdita di biodiversità animale e vegetale, agricoltura delle monocolture; furto di territorio e suolo fertile, l’oliveto de La Casa del Vento di Larino si circonda di piante mellifere per nutrire le api Mentre continua lo sterminio delle api da parte delle multinazionali dell’agrochimica, l’oliveto de La Casa del Vento di Larino, situato a 500 m.s.l.m. - la gobba che anticipa “il Monte” - questa primavera appena passata, ha completato il suo percorso di attenzione per l’insetto più prezioso, l’ape, sempre più minacciato dall’ agricoltura delle monoculture, agrofarmaci, pesticidi, e, solo ultimi, dai cambiamenti climatici. Dopo la siepe ombreggiata da due querce secolari, soprattutto di rovi e di pian

I luoghi delle relazioni umane e culturali

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di Umberto Berardo La relazione è una realtà ineludibile e costitutiva della condizione umana perché il nostro esistere è ontologicamente inscindibile da quello altrui; diversamente sentiamo solitudine, vuoto e necessità di apertura mentale verso altre esperienze di vita. L'uscire da se stessi e porsi in rapporto non ha ovviamente sempre connotazioni positive e capaci di fondare il bene come ci dimostra ampiamente il corso della civiltà umana. L'esperienza di relazione diventa significativa quando permette a ciascuno di affermarsi come persona nei propri diritti e di maturare atteggiamenti di rispetto per l'altro con grande apertura all'ascolto e al confronto. I luoghi d'incontro classici per conoscersi, esprimersi, annodare amicizie, far nascere amori e confrontarsi sono stati sempre tanti e molto diversi. Ci si poteva vedere in piazza, incontrarsi in una passeggiata, al bar, in una trattoria, in un qualsiasi luogo d'intrattenimento e lì