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Riflessioni sul quadro politico

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di Umberto Berardo Che nell'orizzonte politico possa continuare una chiara svolta a destra è inequivocabile se pensiamo, solo per fare qualche esempio, alle vittorie elettorali di Donald Trump negli Stati Uniti, di Viktor Orban in Ungheria o a quella recente di Jair Bolsonaro in Brasile. Le stesse Midterm elections 2018 negli USA, pur esprimendo la riconquista della Camera da parte dei Democratici, vedono una sostanziale tenuta al senato e nei governatorati dei Repubblicani appiattiti sulle posizioni di Trump. Per una visione più ampia del fenomeno occorre guardare con molta attenzione ai movimenti nazional-sovranisti come quelli di Pim Fortuyn e Geert Wilders in Olanda, di Marine Le Pen in Francia, di Heinz-Christian Strache in Austria e, appunto, di Viktor Orban in Ungheria e non ultimo di Matteo Salvini in Italia. La Lega da noi, secondo i sondaggi, oggi vedrebbe raddoppiare i consensi da parte non solo dell'elettorato tradizionale ma perfino ad opera di la

Ocm promozione, in 5 anni 90 milioni non spesi

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Ecco, virgolettata, la notizia letta sulla newsletter de Il Corriere vinicolo, pubblicata oggi "Sui 510 milioni di euro disponibili nel quinquennio di programmazione 2014/18, tra dotazione nazionale e regionale, per i piani di investimento sui Paesi terzi ne sono stati utilizzati a conti fatti 421. In saldo positivo ristrutturazione e investimenti. Castelletti: “Urgono azioni correttive, bene decisione Mipaaft di indire confronto con Regioni, Agea e filiera". Nel frattempo va in crisi e poi chiude l'Ente Mostra Vini -Enoteca Italiana di Siena, l'Ente con la sua struttura, impegnato sin dalla 1933, nella promozione e valorizzazione, prima dei Vini tipici e di pregio italiani e poi di quelli a denominazione di origine. A questi ultimi dedica l'organizzazione di oltre venti edizioni de "La Settimana dei Vini di Siena". Il momento di confronto tra studiosi, esperti e produttori di vini, italiani e del mondo, che ha contribuito,e non poco,a dare il

L'OLIO DI FLORA 2018 E' GIA' IN AUSTRIA

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E' già sulla tavola della famiglia Kreiner titolari della HERR HAUSE (la casa del Signore) un'antica bella dimora che si apre sulla piazza principale di quel borgo stupendo che è Strasurg, lungo il fiume Gruk, in Carinzia.  Il padrone di questa grande casa trasformata in albergo , bar, ristorante, Hans Kreiner, sin dalla prima uscita de L'Olio di flora sul mercato (2017), è un suo appassionato cultore a cui piace la  varietà "Gentile di Larino",e, ancor più,  perché biologico: Ogni anno, alla fine della raccolta, viene, con tutta la famiglia a degustarlo e, se di suo gradimento, a prenderselo e, così , cogliere l'occasione di salutare gli amici, conquistati in questi dieci anni e più, di gustare e degustare, insieme all'olio nuovo, le bontà del Molise e A

Quel che resta di un bosco dopo le ultime piogge

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Prendiamo spunto da questa foto di un bosco del Friuli ai confini con l'Austria, inviataci dai sigg. Sieglinde e Hans Kreiner, nostri amici della Carinzia, per dire, con il titolo "Quel che resta di un bosco", che la questione clima è una grande questione, la questione. Una questione creata soprattutto dai comportamenti e scelte sbagliate di noi esseri umani e che solo noi, rivoluzionando i nostri comportamenti, possiamo cambiare prima che diventi un fatto irreversibile.  Con capi di Stato come Trump, che sta risuscitando le miniere di carbone in America; come Salvini in Italia che se la prende con gli ambientalisti per non toccare la suscettibilità dei paperoni che promuovono l'inquinamento del clima, o, dell'ultimo arrivato, il neonazista Bolsonaro, nuovo governatore del Brasile che vuole accelerare la svendita dell'Amazzonia, il clima ha solo il tempo di peggiorare e rendere più alto e drammatico, la conta dei disastri e del numero dei morti.  Que

Un decreto mette in crisi il grano duro bio siciliano

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  da GrenPlanet - Inserito il 2 novembre, 2018 - 11:39 Monta la polemica dei coltivatori di grano duro bio siciliano, un settore in forte espansione negli ultimi anni, per un decreto firmato dal ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio. Al centro della diatriba un testo che aggiorna l’obbligo di rotazione delle culture a tre anni, già imposto da un decreto del governo Berlusconi nel 2009, e sostituisce le parole ‘cicli colturali’ a ‘colture principali'. Un dettaglio, ma solo in apparenza: perché con la precedente dicitura i coltivatori di grano bio siciliani riuscivano ad aggirare la tempistica, eseguendo due cicli di sulla (una leguminacea) in un anno, e perdendone così solo uno alla produzione del grano. Adesso, come sostengono Ettore Pottino, presidente di Confagricoltura Sicilia, e Giuseppe Li Rosi, dell’associazione culturale di agricoltori e di allevator

I Tre Bicchieri a un solo vino del Molise, la Tintilia Doc “Molise” 2016 della Di Majo Norante

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da  pasqualedilenainforma c.s.   “Solo una l’etichetta premiata per il Molise – recita, quasi con un segno di rammarico, nella sua presentazione, La Guida ”Vini d’Italia ” 2019 – ma di certo una delle migliori a livello nazionale”. Un giudizio che onora, non solo la storica azienda vitivinicola di Campomarino, fondata da Luigi Di Majo, Don Luigi, e, oggi, nelle mani del figlio Alessio, ma il grande vino molisano e fa dire che il Molise c’è tra i grandi territori che originano la qualità e la diversità espresse dalla vitivinicoltura italiana, oggi tra le più note al mondo. Due parole su “Vini d’Italia”, la guida del Gambero rosso, nata 32 anni fa, con l’edizione 2019 che ha visto 60 assaggiatori, sommeliers   impegnati a recensire 22mila vini di tutte le regioni italiane, prodotti da 2530 cantine. I “Tre Bicchieri” sono il riconoscimento di un’eccellenza, vini prodotti con un’attenzione particolare all’ambiente ed all’agricoltura biologica. Un applauso alla Di Ma

Brasile, vince il neofascista Bolsonaro.

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Greenpeace: «Scenario tragico e senza precedenti» Somiglia più a Duterte che a Trump. A rischio l’Amazzonia, gli indios e i trattati internazionali firmati dal Brasile [29 ottobre 2018] di Umberto Mazzantini E’ scioccante dirlo, ma il Brasile, il più grande ed economicamente importante Paese del Sud America, ha un presidente nazifascista: l’ultradestro Jair Bolsonaro ha vinto il secondo turno delle elezioni presidenziali con il 55,20% dei voti e Fernando Haddad, del Partido dos Trabalhadores si è fermato al 44,80%, la sua rincorsa è stata frenata dall’astensionismo dalle schede bianche di chi, pur avendo paura di Bolsonaro, ha avuto più schifo della corruzione e dello spostamento al centro  del PT. Mentre una parte dell’elettorato di Bolsonaro, pur non condividendone le idee, ha voluto dare una lezione proprio al PT. La cosa assurda in tutto questo è che tutti i sondagg