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Trattati di libero scambio, la quiete prima della tempesta

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TEATRO NATURALE - Le riflessioni di Pasquale Di Lena Dei due trattati tanto discussi dopo la loro scoperta casuale, il Ttip e il Ceta, non se ne sente più parlare. Immediatamente dopo l’approvazione da parte dell’Unione europea del Ceta, il 5 febbraio di quest’anno, è calato il sipario. Tutto tace. Non so dire se è “la quiete dopo la tempesta” di leopardiana memoria, visto che il Ceta è stato approvato ed è - anche se in attesa delle approvazioni definitive, che devono esprimere i parlamenti dei Paesi membri dell’Ue - in vigore. Oppure è la quiete che annuncia una tempesta ancora più forte, qual è – a mio parere – quella che porta alla definitiva approvazione del Ceta e, con essa, alla discussione di un identico trattato, il Ttip, con gli Stati Uniti d’America. Un trattato, per il momento, bloccato dal neo presidente Trump, che, nel rispetto delle sue dichiarazioni fatte durante la campagna elettorale, continua la sua battaglia contro i trattati e i globalismi. Uno dei suoi prim

SAN PARDO

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Con il botto e i primi fuochi d'artificio di un'ora fa il giorno dedicato al protettore di Larino ha preso il via. La grande festa, unica, che segna il ritmo della tradizione, valore e risorsa del territorio A FÈ’STE DE SAN P À RDE                                                        Cuànne ù mèse de màgge, e màgge è ù mèse chiù bbèlle, nu paèse mìie è fès’te. A ddòre du hiéne te éntre dénde nsiéme e cuìlle de càgge. A tèrra préne ze prépare e partorì, geraneie e ròse ngòppe i bàllec ú ne cà campàne che sòne e s’devall ú ne. A ggènte è tùtte chiù cuentènte, u sòle ze chemènze e fà sentì, u cìgne cànde e ze reschiàre, ze resèntene a bànde e i prìme spàre. Tènne chiù voje de càndà i campàne. Càvezùne c ú rte, càmìcia spendàte, uàjù che ze prepàrene a prìma chemeniòne àvete, èppène sbòcciàte, cù prìme penziére p’a mòre. E ògn ú ne i vé a uelìie du gelàte. Ze chemènze cù Pàleie pe Sàn Premeiàne pe fenì che Sàn Pàrde fès

BELLA NOTIZIA

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L'Olio di Flora è tra i finalisti del Concorso Oleario Internazionale "Aipo d'argento 2018" in s volgimento a Verona. Grazie alla deliziosa oliva autoctona, "Gentile di Larino", coltivata con metodo biologico a La Casa del Vento di Larino, sul Monte

Andrea Parodi - Non Potho Reposare - Ultimo Concerto ( testo tradotto )

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Trovo questa canzone che ho ascoltato per la prima volta in treno in uno dei miei primi viaggi nel mondo, quello in Germania, allora dell'Est, a Lipsia, per vivere come gruppo del Cipa Araat dell'Alleanza dei Contadini la Fiera agricola di quella città, che ho trovato bella. In treno, dicevo, era notte ed ero con il compagno, Pietro Tandeddu, nel corridoio appiccicato al finestrino a parlare dei problemi del mondo. Non ci conoscevamo e così, stanco, mi sono messo a parlare del mio Molise e della mia Larino. Quando ho finito Pietro si è presentato cantandomi "Non potho reposare", inno della sua terra magica, la Sardegna, e  stupenda canzone d'amore che ho sempre portato nel cuore al pari dell'altra, altrettanto bella, napoletanaa, "Era de magge".

una bella notizia sapere che "A fontanove" tornerà a scorrere di nuovo

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A FONTANOVE Dav'èvvève e tutt'u paèse Tre canale d'accua fresche, pe ogne canale na file de conche, de tine e de varile. Cu calle e cu fridde iève sempre na s’torie de fèmmene che, chiacchieranne e letecanne, espettavene u turne pe egne che nu penziere a case, i fiie, u marite, a ciuccia pregne. I carabbeniere, u precueratòre, u carcere, u spedale egnevene èppène èrrevavene chi fèmmene che sbettavene pe l'abbuse d'autorità. Mó l'accue è dend'i case, e quis’tu fatte fa piacere, a Fontanóve nen corre chiù, nesciune a pènze. Se contenuasse e córre e z'avesse fa a file, uoie l'avess’a fa pure l'autorità. LA FONTE NUOVA – Dava da bere a tutto il paese / tre bocche di acqua fresca, / per ogni bocca una fila / di conche, di tini e di barili. / Con il caldo e con il freddo / era sempre una storia di donne / che, chiacchierando e litigando, / aspettavano il turno per riempire / con un pensiero all

A Napoli la presentazione del libro di Luigi Di Majo “Don Luigi – Sfide e passioni”.  Si parlerà del Molise

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Domani, sabato20 maggio, la presentazione al Blu di Prussia, il circolo culturale di via Gaetano Filangieri, nel cuore di Napoli, non lontano dalla casa dove Di Majo è nato. Con l'autore interverranno il prof. Renato De Fusco, ordinario di Storia dell'architettura; il noto regista Mario Martone e Cristina Norante, autrice della Rai che ha firmato la presentazione. Un’autobiografia, il libro “Don Luigi – Sfide e passioni”, uscito a fine marzo per la Cosmo Iannone editore, che Di Majo trasforma in un racconto accattivante della sua vita caratterizzata da “sfide”, che diventano avventure, come quelle vissute, subito dopo laureato, in Brasile, prima come direttore di una grande azienda e poi come proprietario di una piccola fazenda . “Sfide” e, non solo, “Passioni” per la sua Napoli e per il piccolo paese dell’Alta Valle del Sele, Santomenna, quello dei suoi antenati che l’autore considera suo per averlo vissuto nei periodi belli dell’infanzia e per averlo ritrovato nei moment

Montefalco e il suo Sagrantino

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Si è appena conclusa la tappa a cronometro del 100° Giro d'Italia, la Foligno - Montefalco in provincia di Perugia, una bella occasione per me per ricordare il tempo dedicato alla bella cittadina, nota come "la ringhiera dell'Umbria", ed al suo prezioso vino, il Sagrantino. Siamo agli inizi degli anni '90, da poco nominato, quale membro del Comitato Nazionale vini a d.o., responsabile dell'Umbria vitivinicola. Due anni e un via vai da Siena a Montefalco per organizzare i passaggi necessari per il nuovo riconoscimento Docg (Denominazione di origine controllata e garantita) della Doc Sagrantino e la sua collocazione sul podio più alto insieme a poche decine, allora, di altri vini Docg. Un grande vino in mano a pochi piccoli produttori, ad eccezione della Cantina Arnaldo Caprai, con il figlio Marco alle costole sapendo del valore e del significato di questo importante riconoscimento. C'è da dire che dopo il giorno di festa per l'ottenuto