L’Appennino, l’altro giorno, era pieno di sole e noi a soffiare neve da mattina a sera. A sprazzi, tra una capatina di sole e di luna, come ad assecondare le incertezze del momento, che toccano il mondo e, soprattutto, la nostra Italia ed il nostro Molise. Sotto la neve pane, dicevano i nostri padri, ma, se sono veri i dati riguardanti il crollo delle semine di questo fondamentale cereale, dobbiamo dire che questo detto, che si è mostrato vero in tutta la sua saggezza, non ha più significato nel momento in cui la neve va a coprire non più il grano seminato all’inizio dell’autunno, ma la terra nuda, là dove non è stata coperta da qualche pala eolica o da qualche altra colata di cemento. Non parliamo di fanghi per non disturbare le inchieste in corso. Il mondo si sta distruggendo con le proprie mani e lo fa all’insegna del quattrino, che è diventato l’unica ragione di vita, rubando il posto all’amore che, quando è vero ed è sincero, cioè quando è grande, alla vita dà sapore al pari della