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“BECCHI E BASTONATI” O SE VOLETE “CORNUTI E MAZZIATI”

I pini, come le acacie e tutte le piante a rapido accrescimento, sono delicati e cedono, una volta superata una certa età, ai soffi di noi vènti, anche quando non siamo particolarmente violenti e incazzati con il mondo, come sempre più spesso ci capita. Ieri non lo eravamo e neanche l’altro giorno, quando Totaro, consigliere regionale e vice segretario del Partito Democratico, ha sentito il dovere di fare una dichiarazione, “a margine (recita il comunicato dato alla stampa) delle iniziative di protesta animate venerdì in Regione” dei comitati dei cittadini di Agnone, Larino e Venafro contro le penalizzazione inferte agli ospedali. Eravamo così tranquilli che ci è venuto spontaneo un sorriso e, subito dopo, un breve commento “ma questo dove era fino ad oggi?”, che ci ha fatto cambiare il buon umore che avevamo. Sono due anni e mezzo che anche i muri degli ospedali di Larino, Agnne e Venafro, oggetto delle malefatte di Iorio, sapevano, sulla base anche di denunce e di iniziative che, a n

L’OPPOSIZIONE

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RAGLI&BELATI di Zacc e Bélina Zacc - Ma D’Alema e Bersani con chi stanno? Bélina – contro la Fiom Zacc- cioè con gente come Marchionne, Sacconi, Angeletti, Bonanni, Mercegaglia. Mi viene da piangere. Bélina - anche agli operai ed alle loro famiglie.

"ACQUA E TERRA, LE RISORSE PER UN FUTURO MOLISE"

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VENERDI' 25 GIUGNO p.v., NELLA SALA CONSILIARE DEL COMUNE DI LARINO IN VIA CLUENZIO, INCONTRO PUBBLICO ORGANIZZATO DA LARINO VIVA E DAL Pdci SUL TEMA: "ACQUA E TERRA, LE RISORSE PER UN FUTURO MOLISE" con la partecipazione del prof. Pazzagli, Università del Molise; di Dino Campolieto, presidente C.I.A. Molise, Egidio Checcoli, Presidente Fruttagel, Pasquale Di lena, Larino Viva, Antonio De Lellis, Forum Acqua Pubblica, Alessandro Lategano, Movimento LaRinascita, Gianni Montesano, segretario regionale Pdci.

la lotta va affrontata sul fronte della politica- intervento di Nicolino Civitella

Ti ringrazio per avermi coinvolto nelle tue riflessioni. Di seguito puoi leggere il mo punto di vista. Fino agli anni ’60 da noi la produzione agricola era ancora in larga misura legata all’autoconsumo. Le rese cerealicole erano bassissime e la produzione della frutta, non essendo per l’appunto destinata al mercato, non solo andava in gran parte perduta, ma era di qualità strettamente naturale, perché nessuno pensava di ricorrere all’uso di fitofarmaci per evitare che, ad esempio, nelle mele o nelle ciliegie si formasse il verme, oppure si poneva il problema di far si che il frutto raggiungesse una certa pezzatura. Ecco, in quel tempo (e se vogliamo, in quel mondo, perché quello era un mondo dal profilo socio-economico e culturale ben definito) la produzione agricola era di natura biologica. Poi è arrivato il mercato anche da noi e gli effetti che il mercato ha provocato sono quelli che sappiamo. Per citarne alcuni : sul piano economico: necessità di migliorare le rese cerealicole, con

NOI CONTINUIAMO, PIU’ CONVINTI DI PRIMA, A DIRE NO AGLI OGM

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L’articolo apparso sull’ultimo numero di TN, a firma di Alfonso Pascale, un amico che, non da ora, ha tutta la nostra stima, è alla base di questa nostra riflessione. Pascale ci offre un resoconto del Forum su Agricoltura, Alimentare e Pesca del Partito Democratico, che riporta il punto di vista di questa forza politica di opposizione sugli Ogm, che è “del tutto diverso da quello di chi ancora si attarda a demonizzare gli OGM, attribuendo ad essi ogni sorta di nocumento per la salute e per l’ambiente” Ci viene da pensare ad una fuga in avanti improvvisa del PD e, se ci viene permesso di dirlo, improvvisata, visto che le argomentazioni sono quelle che hanno riempito, per anni, le pagine della stampa quotidiana e periodica, per dire, e far dire, una sola cosa, che il No agli Ogm è, in pratica, ideologico ed un pugno in faccia alla ricerca. Se è così, bisogna spiegare perché non lo è il Sì agli Ogm, tenendo conto che, nonostante l’appoggio di una parte della ricerca, non ancora vengono sp

IL RITORNO DI ENZO DI MARIA

Quando succede qualcosa che fa capire l’importanza di questa nostra Larino, come quella di mettere in luce uno dei pezzi importanti del suo patrimonio, qual è la Villa Zappone, torna in mente, anche a noi vènti, che abbiamo avuto il piacere di sfiorarlo sin da piccolo, quando abitava da Pietrantonio, Enzo Di Maria, l’architetto che sapeva diffondere la sua innata simpatia. Ci manca il profumo della sua intelligenza e della sua passione, il sapore della sua polemica, mai irriguardosa e scostante, ma delicata come una “pummarola” a base di olio “gentile e saligna” di Larino, aglio e foglie di basilico. “Pummarola” per condire spaghetti o, anche, “taccuezzelle” o “taccozze a melenare”, cioè, il più semplice dei piatti, il più ricco di sapori onesti e veri, il cuore dell’emozione. Il piatto che ti guarda negli occhi e si lascia guardare, che solo i poveri di spirito non riescono a gustare, ma solo a mangiare come qualsiasi altra cosa da ingoiare che capiti tra le mani. Ma Enzo Di Maria non

IL NOSTRO OMAGGIO A SARAMAGO

NE' RAGLI NE' BELATI...SOLO UNA GRAN TRISTEZZA di Zacc&Bélina Zacc- mi ha colpito molto la notizia della morte di Saramago, il grande scrittore, Nobel nel 1998, quello censurato dalla Casa Editrice Einaudi della Mondatori e, quindi, di Berlusconi, per aver detto che “l’Italia è, oggi, governata da un delinquente…..un bubbone, una malattia del paese…..un uomo senza morale, capace di tutto…..con le sue proteste, significative del suo modo proprietario di pensare il Paese”. Aveva parlato anche di Bush come “un cow boy che credeva di aver ereditato il mondo e lo aveva confuso con una mandria di buoi…….questo bugiardo compulsivo” Non ha risparmiato il PD e la sinistra che “non ha la più schifosa idea del mondo in cui vive. Della realtà che ci sta attorno” fermamente convinto che”Marx non aveva mai avuto tanta ragione come oggi…e che la democrazia non è una conquista garantita per l’eternità. Basta poco a perderla”. Un grande, che peccato che oggi sia morto! Bélina – Zacc, uno co