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Agricoltura Moderna - Ecco il progetto "Olivoteca d'Italia"

by pasquale di lena In Italia abbiamo 224 milioni di alberi di olivo. Patrimonio unico. Sui 12 miliardi di alberi che danno ambienti e paesaggi spettacolari a questo nostro Paese, sono 224 milioni gli alberi di olivo che ricoprono 1,1 milione di ettari di superficie coltivata a oliveto in Italia. Quattrocento sono levarietà autoctone. Un patrimonio enorme di biodiversità alla base del progetto “Olivoteca d’Italia”, che sta acquisendo negli ultimi giorni, grazie soprattutto agli organi d’informazione, una sua notorietà. Oltre cento di queste varietà, quindi più del il 25%, sono diffuse in Campania,mentre nel Molise sono 18 le varietà autoctone classificate, con la “Gentile di Larino” che domina su tutte le altre, in quanto a numero di piante coltivate (1 milione sui 3 milioni di quelle che coprono la superficie olivetata della Regione). Un patrimonio unico al mondo, se è vero che la Francia ne ha solo 53, seguita da Portogallo 24, Spagna 20, Croazia 16, Grecia 13, Magreb 39 (Nord africa

Bélina a Zacc: TU VU FA NAPULITANE

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Bélina- So che tu preferisci fare il Presidente della Repubblica perché sei un tifoso di Napolitano: vicino al popolo, serio, saggio, colto, a modo, persona gentile, affabile, umana, disinteressata, al disopra delle parti, Stato, vicino alla gente, per niente banale e meno che mai volgare. Uno che non sa raccontare le barzellette, non sa cantare, che non ha la capacità di provocare una regina e di farla sbottare per il troppo fastidio, come di chi ha intorno a sé un moscone. Uno che ha il rispetto delle regole e, soprattutto, della magistratura; non si lascia ricattare; pensa al bene comune e non agli affari; non sa cos’è la demagogia e nemmeno che cosa vuol dire approfittare dei disagi della gente per fare campagna elettorale. Un signore, un vero signore; una persona per bene che non ha né una radio, né una televisione e, neanche, un giornale. In pratica non è accompagnato né da un codazzo di giornalisti alla Giordano e né da portavoce alla Bocchino, Gasparri, Capezzone o quell’altro

D'ACCORDO CON LA PROPOSTA DI RIPARTIRE DALL'AGRICOLTURA PER RILANCIARE IL MOLISE E DARE AD ESSO UN FUTURO

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by Pasquale Di Lena Ecco perché non ha significato oggi l’adesione al Cosib, che, per sua natura, opera per sottrarre terreno fertile all’agricoltura. La situazione, per fortuna non compromessa, di Larino e di altri comuni del circondario, è una straordinaria opportunità per avviare un nuovo tipo di sviluppo che la crisi impone e per evitare i rischi che il territorio diventi la pattumiera dei rifiuti, materiali e. ancor più, culturali. Larino con il suo territorio e la ricerca perenne di una identità; l’area del cratere e lo stato di abbandono e di invecchiamento; i Comuni del Basso Molise, ancora caratterizzati da una forte ruralità, devono trovare il tempo e la voglia di fermarsi per fare una riflessione sul proprio futuro. E’ la crisi che, oggi, con la fine degli assistenzialismi e degli sprechi, lo impone insieme al bisogno di trovare nelle risorse che uno ha, la possibilità di investire, per assicurare alle nuove generazioni un futuro fatto di certezze e non di promesse e illu

RAGLI E BELATI di Zacc e Bélina

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PAROLE PAROLE PAROLE Zacc – le stesse promesse fatte nel Molise dopo il terremoto del 2002 e non mantenute, Bélina – lui sì che sa come prendere i voti. PROPRIETA’ INDIVISA Zacc – ha ragione Franceschini, non si decidono le nomine alla Rai a casa di Berlusconi Bélina – ma se ne è il padrone perché non può farlo? IL DNA DEL PIAZZISTA Zacc - Nella capatina che ha fatto ieri ha detto “non è nel mio dna cercare le responsabilità” Bélina - Per forza, sa che è solo pieno di bugie e di affarismi!

La Germania del vino ha il gusto e il colore del Riesling

In vista delle giornate romane previste per l'inizio di maggio, Pasquale Di Lena ci porta idealmente nel territorio della Renania-Palatinato con le sue aree di coltivazione di Pasquale Di Lena L’invito a partecipare alle “Giornate del Riesling”, in programma a Roma il 3 e il 4 maggio prossimi, presso il Goethe Institut in via Savoia 4, e dal 3 al 9 maggio in 7 rinomate enoteche di Roma, mi ha riportato alla memoria un lontano viaggio in quell’angolo molto particolare della Germania, attraversato dal Reno e segnato da vigne, poste su ripidi pendii, che danno le uve dorate, soprattutto del Riesling e, anche, del Silvaner. Il programma e tutti i dettagli si trovano sul sito: www.rieslingaroma.com, e qui: link esterno Un angolo reso bello dalla vigna e, per il clima mite, da alberi da frutta del mediterraneo, ma, anche e soprattutto, dalla ospitalità dei vignaioli sempre pronti a invitarti con il franco sorriso a entrare in casa per bere un bicchiere del loro Riesling. Il vino, orgogli

Leggendo qua e la' n. 79 - ALTRO CHE ADESIONE AL COSIB!

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BISOGNA FERMARE LA URBANIZZAZIONE PER SALVARE L’ AGRICOLTURA SE SI VUOLE ASSICURARE UN FUTURO AI GIOVANI Negli ultimi 25 anni all’agricoltura italiana, riporta una indagine di Agriturist (associazione della Confagricoltura), sono stati sottratti dall’urbanizzazione tre milioni e mezzo di ettari, edificando soprattutto sui terreni migliori, vicini alle città, alle principali vie di comunicazione, alle località turistiche.Un dato che deve portare a riflettere, visto che sono davvero seri i pericoli che attiva questo processo costante di urbanizzazione, per trovare il coraggio di bloccarlo perché non è più sostenibile.Basta guardare dall’alto del Monte Arone, la fine dei terreni che vanno oltre le Piane di Larino; pensare un attimo al territorio di Termoli o di Campobasso, ormai completamente urbanizzato da politiche speculative e da scelte scellerate, come quelle delle costruzioni in piccole aree e dello sviluppo di quartieri o di case a macchia di leopardo.Terreni sottratti al pomodo

Pasquale di Lena e l'ospedale:intervista pubblicata da Nuovo Molise a firma di Mignogna

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- Chiuse le feste di Pasqua si torna alla normalità con una primavera che arriva e se ne scappa, lasciando piogge che hanno caratterizzato i mesi passati. Mesi che hanno visto Larino impegnata nella difesa del suo ospedale e, dopo l’ultima manifestazione, del 14 marzo, cadere nel silenzio un dibattito che ha prodotto la perdita di pezzi dell’ospedale e la paura di una sua chiusura. Quale il tuo giudizio sulla situazione che vive il nostro ospedale?- Una grande preoccupazione per me, soprattutto per il tempo perso che rischia di pesare negativamente sul futuro del Vietri.Si pagheranno gli errori della amministrazione Giardino che si è guardata bene dal prendere iniziative affidandosi, prima alle promesse di Michele Iorio e, poi, quando ha preso atto che le cose stavano andando in una direzione del tutto opposta, quella della chiusura di reparti ( segno di una chiusura definitiva dell’ospedale), ha cavalcato la protesta organizzata dal comitato pro Vietri, nato poco prima di Natale. In p