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Pasquale di Lena e l'ospedale:intervista pubblicata da Nuovo Molise a firma di Mignogna

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- Chiuse le feste di Pasqua si torna alla normalità con una primavera che arriva e se ne scappa, lasciando piogge che hanno caratterizzato i mesi passati. Mesi che hanno visto Larino impegnata nella difesa del suo ospedale e, dopo l’ultima manifestazione, del 14 marzo, cadere nel silenzio un dibattito che ha prodotto la perdita di pezzi dell’ospedale e la paura di una sua chiusura. Quale il tuo giudizio sulla situazione che vive il nostro ospedale?- Una grande preoccupazione per me, soprattutto per il tempo perso che rischia di pesare negativamente sul futuro del Vietri.Si pagheranno gli errori della amministrazione Giardino che si è guardata bene dal prendere iniziative affidandosi, prima alle promesse di Michele Iorio e, poi, quando ha preso atto che le cose stavano andando in una direzione del tutto opposta, quella della chiusura di reparti ( segno di una chiusura definitiva dell’ospedale), ha cavalcato la protesta organizzata dal comitato pro Vietri, nato poco prima di Natale. In p

LA FEBBRE DELL'ORO

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E' IL MOMENTO DELL'UNITA' NAZIONALE

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LA STORIA DELL'ELETTRICITA', DONNA CAROLINA E LA SCOSSA

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Se Berardo Mastrogiuseppe non ci fosse, bisognerebbe inventarlo, ma visto che c’è, è giusto utilizzare il suo lavoro di ricercatore di quelle carte che normalmente vengono buttate nelle discariche da imprese che svuotano gli appartamenti da ristrutturare o bruciate dai discendenti che non hanno il tempo né la voglia di scoprire il proprio passato. È merito suo il recupero di un documento, a firma di Antonio Barretta, scritto agli inizi degli anni ’50, che va sotto il titolo “la mugnaia elettrica”. Il riferimento è a una donna eccezionale, Carolina Colagiovanni sposata Battista, vedova e madre di 11 figli (cinque maschi e sei femmine) , che all’età di 62 anni, ancora si occupava del mulino, azionato da una macchina a vapore, avuto in eredità dopo la morte del marito nel 1876, punto di riferimento dei proprietari e dei contadini del circondario.Donna Carolina, racconta il cronista, era una donna piccola e ossuta, austera e autoritaria, come tutte le donne che si trovano a svolgere gli i

QUANDO LARINO (3). IL BISOGNO DI UNA NUOVA SCOSSA

Ci siamo stancati di portare pioggia e freddo. Promettiamo che ci comporteremo meglio da ora in poi. Come si sa noi vento fastidioso, siamo anche dispettoso. Vogliamo riprendere il discorso dell’altro giorno, quando abbiamo parlato di Donna Carolina Battista, la donna che ha portato a luce a Larino e che aveva paura della scossa. Il racconto che abbiamo fatto è stato possibile grazie a un documento che riserva una chicca in premessa, che merita di essere ripreso perché di profonda attualità. È firmato da Antonio Barretta, giornalista del Corriere delle Sera, che qualcuno sostiene essere di Larino. Scritto agli inizi degli anni ’50 del secolo scorso, comincia così “la scienza, la tecnica, la grande industria, le nuove fonti di energia, sono questi i termini del mondo moderno. Ma al centro di tutto questo è sempre l’uomo con i suoi sentimenti, il suo spirito animatore………una donna, una donna modesta e senza erudizione, può avere nel suo spirito un’energia che è superiore a quella elettric

FOCACCIA BLUES

Sta per uscire il film “Focaccia blues”, il documento fiction “made in Puglia”, che racconta la storia vera di un panettiere, Luca Digesù, di Altamura, che, qualche anno fa, non si è messo paura della calata nel piccolo delizioso centro della Murgia, in provincia di Bari, del colosso della distribuzione dei pasti, Mc Donald’s. Ha sfidato questa potentissima multinazionale del fast food con l’unica arma in suo possesso, l’arte del pane e della focaccia o, se volete, della pizza lievitata e infornata con pomodoro, oli extravergine e profumato origano. Ha vinto costringendo il colosso della ripetitività e della totale mancanza di fantasia a chiudere, cioè a ritirare, come si diceva qualche anno fa, armi e bagagli e ripartire da Altamura con la coda in mezzo alle gambe.La vittoria del fornaio è la vittoria del territorio e della identità che esso esprime nelle persone che hanno il rispetto delle proprie origini con i valori della storia, cultura e tradizioni.Chi ama la propria terra ha den

Un'olivoteca per l'Italia da agrinotizie del 10.04.09

Un'olivoteca per l'Italia All'insegna della biodiversità, raccoglierà 400 varietà autoctone provenienti da tutto il territorio nazionale Si chiamerà 'Olivoteca d'Italia' l'azienda che raccoglierà le 400 varietà autoctone di olivo diffuse su tutto il territorio nazionale: un vero e proprio "scrigno delle meraviglie", che raccoglie, custodisce, organizza e presenta l'olivo, con tutte le sue diversità di aspetto, di linguaggio e di caratteri, senza dimenticare il frutto delle sue olive, l'olio. Presentata ufficialmente a Trieste con il rappresentante dell' Associazione delle Città dell'Olio e il presidente della CIA , Giuseppe Politi, l'iniziativa ha come obiettivo principale quello di raccogliere in un luogo, ancora da decidere, il patrimonio della biodivesità olivicola, che dà al nostro Paese uno dei tanti primati nel campo dell'agroalimentare. Si tratta, nelle intenzioni del suo creatore Pasquale Di Lena , fondatore e presi