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Intervista ad Alessio Di Majo

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di Pasquale Di Lena Di Majo Norante, filosofia bio All'estero il 70% della produzione Pubblicato il 22 maggio 2018 | 11:01 L ’azienda vinicola Di Majo Norante di Campomarino (Cb) è da sempre legata al biologico. Lo è per certificazione, ma anche per vocazione perché praticava questa coltivazione anche prima dell’entrata in vigore delle leggi. A capo dell’ azienda c’è Alessio Di Majo , che con orgoglio e voglia di far conoscere la propria realtà e il proprio lavoro quotidiano racconta dei suoi vini. Alessio Di Majo Da quando è iniziata l'avventura del biologico della Di Majo Norante? La Di Majo Norante è entrata nel sistema del controllo biologico certificato il 19 ottobre 1996, ma già da prima conduceva i propri vigneti con tecniche biologiche senza l'uso di prodotti della chimica sintetica, secondo una filosofia di sostenibilità ambientale. Quindi possiamo dire che ...

Crisi della politica in Italia: cause e prospettive

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di Umberto Berardo   Che la politica viva oggi in Italia una crisi profonda e persistente da più di un ventennio è un assunto difficilmente contestabile.  Il debito pubblico così elevato, la grave crisi economica, finanziaria ed occupazionale, la povertà assoluta di circa cinque milioni di abitanti, lo stato delle diseguaglianze crescenti, le forme d'immigrazione irrazionali e non governate, l'insicurezza esistenziale e l'incertezza del futuro, l'incapacità palese di elaborare una legge elettorale in grado allo stesso tempo di garantire rappresentanza e governabilità sono lo specchio di una pratica dell'amministrazione dello Stato che evidentemente fa acqua da tutte le parti. L'inadeguatezza dei partiti nell'individuare e studiare i problemi della collettività   portandoli a soluzione, ma anche la corruzione dilagante dall'epoca di Mani Pulite, l'estensione di privilegi inaccettabili agli eletti, il trasformismo dilagante orientato unicamente...

IL CIBO è ARTE

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iL CIBO è ARTE e lo dimostra questa tela firmata da Matilde Di Liello, una ragazzina, all’apparenza timida, molto brava. È l’opera che ha vinto e che a me piace molto, ma non posso non ricordare le altre oggetto del concorso indetto dal Rotary club di Larino e dalla sua presidente, Teresa Mancini. Una qualità sorprendente come ha più volte sottolineato il presidente della giuria, Domenico Fratianni , il grande artista molisano. Lui è rimasto colpito dai tratti, io dai contenuti nella gran parte emozioni per la natura e il cibo che la rappresenta in ogni sua espressione di memoria, acqua e la sua Fontana, melograno, mela o ciliegie; tavola, vino ( tutto è solo vino nell’era delle bevande zuccherate), ortaggi, frutti. Nella terra dell’olivo non c’era l’olio . Unica pecca. Torno all’opera di Matilde, una pagnotta di pane croccante con la sua crosta incisa è evidente e sullo sfondo le lingue di fuoco di un focolare. Il pane che richiama la terra, non più sacra per l’uomo tutto preso d...