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Gli anni di Antonio

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La dedica mia e di Flora ai 90 di Antonio di Nucci, casaro in Agnone, padre di Franco titolare del caseificio più conosciuto del Molise, in Italia e nel mondo. Ieri, domenica, un pullmino pieno di tutt'i Di Nucci, le tre figlie con i rispettivi mariti e i due figli con le rispettive mogli, più i sei nipoti, per scoprire il litorale, gli oliveti secolari di Portocannone e i suoi fantastici patriarchi di 8 secoli; per ritrovare il casone di Ramitelli nell'agro di Campomarino, ieri a bosco oggi territorio dell'Azienda vinicola più famosa, la Di Majo Norante, con i suoi vigneti e i suoi giardini coltivati. Il luogo che era rimasto nella sua memoria da quando, a tre anni, aveva svernato dopo aver percorso, con i suoi genitori, i tratturi e i bracci con partenza da Capracotta, il suo paese di nascita e di residenza prima del trasferimento negli anni '50 ad Agnone.  L'Incontro con Di Majo, famoso "Don Luigi", e poi da "Marina", il ristorante d...

FARE PRESTO, L’OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA NON PUO’ RESTARE A GUARDARE

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Leggo su Olimerca il rischio che corre il nostro olio extravergine di oliva con l’entrata in campo degli “oli designer”, cioè “progettati” in modo tale da riprodurre pari pario i benefici apportati alla salute dell’olio extravergine di oliva a un costo nettamente inferiore. Questi “oli designer” sono destinati a invadere e condizionare il mercato globale, a scapito del consumatore che non ha in cambio i benefici che solo l’olio extravergine di oliva può dare.   C i dobbiamo chiedere cosa può pensare un consumatore dell’offerta di un olio di mais o di colza e di oliva insieme (vedi etichetta e contro etichetta della bottiglia di plastica) a un prezzo irrisorio o, anche la scritta “colosterol free” e di altre indicazione che esaltano il prodotto. Soprattutto un consumatore non dell’area del Mediterranea ma di cultura anglosassone. Un campanello d’allarme per il mondo dell’olio extravergine di oliva, proprio nel momento in cui si stanno aprendo nuove strade per...

LA FURIA DELLA FARFALLA

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Riporto l'articolo pubblicato su la Nuova Rivista Letteraria, fondata da Stefano Tassinari, interamente dedicata alle lotte per il territorio con contributi di grande attualità e stupende foto di autori importanti italiani e stranieri. Il semestrale di letteratura sociale riparte da uno e riparte da un No. NO ALLE GRANDI OPERE, dannose, inutili e imposte. NO A SBLOCCA ITALIA. Sono onorato della opportunità di far parte del collettivo di vecchi e nuovi collaboratori della bellissima Rivista e di questo devo ringraziare il mio amico Giuseppe Ciarallo, poeta, scrittore e giornalista che vive a Milano. Saluto tutt'i miei nuovi amici e spero di vivere insieme altre collaborazioni. Colgo questa occasione per ringraziare tutti quelli che hanno sentito sulla loro pelle "La furia della farfalla" ed hanno dato quanto era nelle loro possibilità per scongiurare il pericolo di una stalla di 12.000 manze nel Molise. Ha vinto il Territorio, ha vinto il Molise! Grazie a tutti quel...

COME SEMPRE HANNO VINTO TUTTI, ANCHE IL PARTITO DI RENZI IL GIOCHERELLONE!

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Giuseppe Ciarallo, Peppino per gli amici che lo conoscono sin da bambino, è un larinese dentro (figlio di madre larinese e padre di Guglionesi), anche se nato a Milano dove vive e lavora, che torna spesso a Larino, nella sua casa in via dei Fori. Poeta, giornalista e scrittore sempre più affermato, merita, con questo suo commento, raccoglie la mia piena condivisione.   Giuseppe Ciarallo Trovo ci sia un’ingenuità commovente nei commenti di chi ancora s’indigna per l’arroganza e la falsità dei nostri politici, nella loro capacità di mentire quand ... o rivendicano una vittoria anche laddove palesemente c’è stata una sconfitta. Ma non stanno mentendo! Siamo noi che non abbiamo capito che ciò che dicono è vero: hanno vinto tutti. Ha vinto il PD di Renzi che ha conquistato cinque regioni su sette (il fatto che abbia lasciato per strada più di duemilioni di voti poco importa), ha vinto la destra berlusconiana che si è i...

UN MARE DI GIOVANI A LANCIANO PER DIRE NO ALLE TRIVELLAZIONI

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Un mare di giovani, un mare d’acqua (pioggia), un mare di abruzzesi con un po’ di molisani e marchigiani, un coro ininterrotto “No Ombrina, a noi piace il nostro mare”, ma, anche, un mare di emozioni vedere il centro di Lanciano, la bella città frentana, vivere una manifestazione imponente, straordinaria, intensa e forte di passione per la difesa del proprio territorio contro lo strapotere dei petrolieri, accontentati da Renzi con Sblocca Italia. Un mare di striscioni, cartelli, bandiere, fasce tricolori, gonfaloni a significare la voglia di partecipare per contare e decidere il destino di un mare, L’Adriatico, e, anche del territorio che lo affianca con le sue dolci colline, dal Friuli alla Puglia, con l’Abruzzo il più esposto con “Ombrina”, la piattaforma antistante il porto di Ortona. Un mare di gente che scorreva tra due ali di folla fermi a guardare, leggere, ascoltare, fotografare e commentare, con l’eco del messaggio della Conferenza episcopale Abruzzo e Molise, gui...

Una pagina bella da gustare del mio amico Alfonso Pascale

Gusto riflessivo per salvaguardare il futuro 23 maggio 2015 alle ore 21.12 Il ritorno all’invenzione delle tradizioni porta con sé una trasformazione del gusto da intendere come la dimensione corporea, sensoriale e cognitiva dell’individuo capace di scegliere modalità, luoghi e prodotti di consumo nella mutevolezza dell’agire quotidiano; di associare le sensazioni concesse dall’esperienza della relazione con un alimento o una bevanda alle motivazioni ideali che possono indurre a sostenere determinati progetti imprenditoriali socialmente responsabili. Tutte le precedenti culture, ad esempio le prime grandi civiltà del mondo, come Roma o la Cina antica, vivevano essenzialmente rivolte al passato. Per gli antichi tutto accade secondo necessità. “Per i Greci – scrive Michel Foucault – quel che abbiamo dinanzi agli occhi non è il nostro avvenire, bensì il nostro passato, vale a dire che si entra nell’avvenire con lo sguardo rivolto al passato”. Per spiegare la prosperità o la cad...

San Pardo e la sua stalla

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Giorni fa ho riportato sul mio profilo di fb foto dei carri di San Pardo in allenamento verso la salita del Monte. In allenamento i buoi e anche i giovani, cioè i grandi protagonisti della Festa che rappresenta l'identità di un territorio, l'anima della nostra città. A tal proposito, cogliendo il clima della preparazione della festa, riporto un articolo da me scritto due o tre anni fa e pubblicato su Larinoviva, con la speranza che venga preso in considerazione da chi ha, oggi, nelle mani il domani di questa festa e, con essa, quello della nostra Larino.   SAN PARDO, LA FESTA, LARINO, IL MOLISE Premessa Tanti anni fa ho inviato una mia nota a Il Ponte , che parlava di una stalla cooperativa da realizzare in qualche parte del territorio della mia città per avere nel futuro sempre assicurata la presenza dei buoi e delle vacche. Animali deliziosi da considerare i veri grandi protagonisti della festa per eccellenza della transumanza (un tempo fiera del trac, cioè ...