Noi vènti lo conosciamo, ma, non riusciamo a spiegare le ragioni per le quali, con questo suo ripetuto richiamo al bisogno di nucleare, vuole per forza apparire persona sgradevole priva di buon senso. Lo vuole piazzare, non importa se mediante una centrale o un deposito di scorie, nel suo Comune, S. Croce di Magliano, un tempo espressione alta delle lotte bracciantili e memoria dei tristi avvenimenti di Melanico, sfociati, alla fine dell’800, in una dura repressione del governo di allora, che ha provocato morti, feriti e prodotto anni di galera ai braccianti che lottavano per un pezzo di pane e il lavoro. Un paese che, fino a poco più di un decennio fa, ha rappresentato, grazie anche ai suoi figli migliori, un baluardo di democrazia e un punto di riferimento per le masse lavoratrici e gli intellettuali del Molise. Una grande e interessante storia, questa, presto svanita, dimenticata, anzi, maltrattata, soprattutto da questo suo sindaco di professione farmacista, che, ci dicono, è fiss