Oggi dommenica 24 Novembre

Oggi, domenica 24 Novembre, è Santa Flora, il nome della mia dolcissima Flora, mia moglie, e dell’olio de La Casa del Vento, L’Olio di Flora. Auguri. E' anche il giorno che ricorda la morte, 19 anni fa, del caro e amato zio Mario.
Ho appena finito di seguire la trasmissione di questa mattina “Mi manda Rai 3”. Una straordinaria lezione di marketing la polemica con le donne che nella Bari vecchia, in strada producono orecchiette e, se uno le vuole assaggiare la casa è aperta e si può accomodare. Bontà, gentilezza, ospitalità, racconto, storia, cultura, tradizione e altri valori, infangati dalla mancata ricevuta che vuol dire evasione delle tasse. Siamo di fronte al classico caso che “U cane mócceche u sgàrrate” (il cane morde chi ha il vestito strappato). In pratica il povero. Nel caso specifico donne che lavorano per guadagnare quattro centesimi e raccontano questa loro tradizione con il sorriso, riuscendo a coinvolgere soprattutto i turisti che visitano la parte più bella del capoluogo pugliese, che fa pensare a un altro rione, la “Vucciria” di Palermo. Non solo a Bari anche nel mondo, grazie alla Regione Puglia e agli altri enti promozionali della terra che a nord è segnata dal Gargano e dalla pianura del grano duro e, a sud, seguendo un immenso filare di oliveti - molti patriarchi stupendi - dal tacco dello stivale di questa nostra stupenda Italia, sempre più nelle mani di insipienti incantati dal dio denaro che vuole la quantità delle multinazionali e il falso dell’intelligenza artificiale, il cibo che hanno già chiamato “carne coltivata”, ovvero cibo, ma senza spiegare che è coltivata, sì, ma non dal contadino bensì da un bravo tecnico di laboratorio che sa usare macchine speciali.
Insipienti rappresentanti, ai vari livelli, del Bel Paese che urlano i successi dell’agroalimentare italiano, quello osannato in ogni parte del mondo, senza rendersi conto che rischia di sparire nel momento in cui non fanno nulla per bloccare lo spreco della fonte di questo cibo, il territorio segnato da mille e mille colline, piccole e grandi pianure, catene di monti e di montagne, e, rappresentato da 6500 testimoni, un migliaio di prodotti Dop e Igp e, oltre, 5.500 prodotti tradizionali, i cosiddetti tipici. Insipienti ridotti tali dal pensiero fisso per il denaro o il potere, e, in non pochi casi, per l’uno e per l’altro. Anche le donne della Bari vecchia che producono e fanno vedere l’arte di ricavare orecchiette - una bontà del nostro patrimonio agroalimentare - da una farina impastata, e, una volta, cucinate, della grande cucina italiana, pensano al denaro e non, in mancanza di tempo, al potere, ma per vedere come sbarcare il lnario, mettere insieme il necessario per vivere una vita dignitosa con tutta la propria famiglia. Un modo per non chiedere elemosina, non andare a rubare o fare altre sciocchezze pur di mangiare, che, con i tempi che corrono, vuol dire vivere nella propria terra, non emigrare, non sentirsi schiava, ma protagonista insieme con la famiglia. Diversamente da chi accumula soldi e li finalizza in azioni, lingotti d’oro, opere d’arte, un cumulo di immobili e di discariche del territorio divorato e male utilizzato. Resta della visione di questa trasmissione il solo piacere – quello citato all’inizio di questo nostro commento – di avere assistito a una lezione di marketing e questo grazie alle mamme e alle nonne della Bari vecchia. Di avere, ancora una volta, riflettuto sull’arte del sistema neoliberista che ha tutto e tutti nelle mani e, in aggiunta la capacità di fare tutto senza apparire e, in questo modo, evitare di essere citato per non messo in discussione, e, così, continuare la sua missione. Quella di utilizzare l’uomo per depredare e distruggere la terra e, se non si cambia strada, portare tutti a cadere in un baratro, cioè coinvolgerci nella sua folle impresa, l’implosione. Chiudo con un invito agli autori della trasmissione “Mi manda Rai 3”, che hanno dedicato due puntate alle “Orecchiette esentasse” di programmarne una terza per spiegare a loro stessi e agli italiani che le abili orechiettare meriterebbero tutte un grosso premio per la promozione che hanno fatto e, lo spero, continueranno a fare della bontà della nostra cucina spiegando la storia, la cultura, l’ambiente, il paesaggio, le tradizioni, cioè i valori e le risorse di un territorio generoso qual è quello pugliese e, nel caso specifico, barese. Un territorio che è tanta parte del Paese che più di ogni altro racconta la Dieta Mediterranea, uno stile di vita ch, più di altri, è esempio nel mondo. E proprio perché tale è odiato e, sempre più, combattuto dalle multinazionali, le armi potenti della globalizzazione che, insieme alle banche, rappresentano il neoliberista, il sistema che non ha il senso del limite e del finito e, come tale, completamente disinteressato dei rischi che corre l’umanità con il furto della terra, ovvero della natura e della biodiversità.

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