L’ADRIATICO, il mio piccolo grande mare
Le strade uniscono i luoghi per diventare incontro di genti e di culture che i territori esprimono, come le vie del mare, piatte in tempo di bonaccia o increspate dai venti di libeccio o di maestrale, bora o grecale. Luoghi dove si stringono le mani, si intrecciano i sorrisi, si raccontano avventure, si sogna l’amore e si vivono le passioni, le speranze. Luoghi dove si scambiano le merci, gli odori, i sapori e si canta alla luna, alle stelle, al sole mentre vola un aquilone. Luoghi dove tutto cambia, tutto rimane, come le orme dei passi che portano lontano, sponde da dove salpare e sponde sulle quali approdare. Da qui riprendere fiato, ringraziare il dio o il fato e poi ripartire dissodando il campo dove lasciar cadere il seme di grano, piantare un olivo, una vite ed aspettare di sentire il profumo del pane ancora caldo, dell’olio appena franto e del vino tranquillo, dopo il tumulto della fermentazione. Ascoltare il suono della parola sconosciuta e provare a comunicare con l...