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La ricetta Greenpeace? Tagliare gli aiuti alle produzioni intensive

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da Qualeformaggio Il futuro alimentare del pianeta ha una sola strada percorribile: quella delle produzioni estensive, da erba e da fieno. In sostanza, solo adottando una “dieta sana” potremo garantirci un “pianeta sano”. Ad affermarlo sono i vertici di Greenpeace Italia, che nei giorni scorsi hanno lanciato una campagna mediatica che si prefigge “l’obiettivo ambizioso, necessario e impellente di ridurre la produzione e il consumo e di carne e di prodotti lattiero-caseari del 50%, a livello globale, entro il 2050”. Beninteso, le produzioni verso cui l’associazione ambientalista punta il dito sono quelle intensive, che hanno saccheggiato al pianeta risorse, hanno inciso in maniera estremamente negativa sull’ambiente e hanno spinto milioni di contadini in condizioni di forte disagio economico e, nei casi più gravi, nello stato di povertà (e verso il suicidio, ndr). Favorire carni e latti dell’erba e del fieno Meno carne e meno prodotti lattiero-casea

Difesa e Tutela del Territorio

Comunicato stampa di Carmelina Colantuono Il Mio Impegno per un Molise che vuol vivere  Esiste o non esiste ? Questo è il dilemma ! Se sia più nobile essere cittadini del Mondo o, essere Molisani? I Molisani sono cittadini del Mondo, il Mondo in un Molise Vero, pieno di grandi peculiarità e di sensibilità oltre ogni logica personale. Voglia, da qui assumere , in poche parole, un viaggio a tutela del territorio, delle identità , della gente. Un viaggio tra territori bellissimi che all’apparenza si presentano forti, invulnerabili, trasparenti ma, in realtà, intaccati dalla mano violenta di uomini che del territorio pensano di farne speculazione e “ Morte “. Da qui la visita in quel di Sassinoro dove fra non molto, anche grazie all’arroganza politica ed all’insensibilità all’ascolto, verrà installato un mega impianto per il trattamento della frazione umida di circa 22 mila tonnellate annue di rifiuti. Una solidarietà basata su quei valori che mi vedono attiva ogni giorno e non
ADDIO TONINO, MIO CARO E INDEMENTICATO AMICO Ho appena letto la notizia della morte di una persona   a me cara, Ruggero D’Addona, meglio noto come “Tonino”, vice prefetto per lunghi anni di Campobasso e mio prezioso insostituibile collaboratore nell’anno   !999-2000, quando ho avuto l’onore di essere Assessore con quattro deleghe (lavori pubblici, Trasporti, Ambiente e Protezione civile). Quattro assessorati pesanti, difficili, che, grazie a Tonino e a tutti gli altri collaboratori, interni ed esterni alla Regione, ho avuto la forza di affrontare con non poche preoccupazioni. Tonino, un professionista   stimato e rispettato da tutti, davvero capace, persona seria, corretta, dai grandi valori, in primo luogo l’onestà, mi ha fatto vivere con grande serenità quell’esperienza che ha prodotto, grazie a lui, leggi importanti come quella della Protezione civile, dell’Ambito Territoriale, dell’Azienda regionale per l’Ambiente e altre ancora. L’ho rivisto due anni fa nella sua bell

E’ tempo di cambiare

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di Pasquale Di Lena  Oinos - vivere divino (numero speciale per il prossimo Vinitally) In Anteprima La situazione che vive il globo e, col globo, il nostro Paese, tutti noi, uomini e donne; le piante; gli animali; la natura; il territorio di tanti piccoli e grandi territori, è davvero allarmante, visto che non c’è niente che dà segnali di miglioramento, ma solo peggioramento.  L’aumento di quattro volte, nel corso di mezzo secolo, dell’estrazione di materie prime dall’ambiente,   88,6 miliardi di tonnellate di fronte ai 22 miliardi di tonnellate del 1970, con ben 19 milioni di morti premature l’anno. Se non si rispettano gli impegni presi a Parigi dalla quasi totalità dei governi di tutti i paesi del mondo, ci sarà un aumento crescente delle temperature, con i relativi processi di desertificazione, con l’Italia che vedrà 1/5 della sua superficie agricola colpita. Sempre l’Italia paga il prezzo più alto con la perdita del 33% della superficie agricola totale per colpa dell

Una melassa indistinta

di Umberto Berardo   Un elettore chiamato all'espressione del voto per il rinnovo del Consiglio regionale del Molise ha evidentemente necessità di avere un quadro chiaro di quanto le liste partecipanti ed i candidati esprimono sul piano strutturale, organizzativo, programmatico come su quello del senso etico, della preparazione culturale, della responsabilità e della competenza nelle funzioni politiche ed amministrative. Ci sono ambiti che sul piano della coerenza ideale o quantomeno sulla prospettiva di una struttura sociale immaginata non lasciano trasparire se non indicazioni parziali, generiche o del tutto vaghe per non definirle oscure. Il passaggio costante e ripetuto poi di taluni da un campo politico all'altro la dice lunga sull'arrivismo trasformistico che appare l'unico ispiratore di talune candidature che in tal modo si qualificano da sole. Ovviamente quella che molti chiamano appunto la transumanza in politica è imputabile non solo ai soggetti

Il voto alle regionali: una riflessione di carattere generale Posted by fidest press agency su mercoledì, 4 aprile 2018 Si vota il 22 aprile prossimo. Sono interessati il Friuli, il Molise e la Valle d’Aosta. Sono tre regioni che hanno un basso numero di abitanti ma il loro voto è significativo in quanto sono le prime dopo le politiche del 4 marzo. Si vuole verificare la tenuta del centro destra e delle sue componenti, la capacità dei pentastellati di mantenere le proprie posizioni in ambito regionale e se la crisi del Pd continua ad erodere consensi. Ogni partito, in questo caso, cerca di non “compromettersi” troppo a livello nazionale con il proporre alleanze o intese che possono diventare poco chiare agli elettori e pregiudicare la stessa formazione di un governo. Proprio per questo motivo si pensa di posticipare un’eventuale affidamento dell’incarico, per la formazione dell’esecutivo, dopo il 22 aprile prossimo. Però, poi, a giugno si vota ancora alle amministrative e la storia non finisce qui se vi aggiungiamo, il prossimo anno, le elezioni europee. Se poi, a prescindere da tutti questi “tatticismi”, vogliamo valutare una linea di tendenza, che sta mostrando chiari segni di una presa di coscienza collettiva, dobbiamo riconoscere, in tale contesto, un calo non solo fisiologico dei partiti tradizionali. Una propensione, per altro, verificabile anche all’estero. In altri termini ciò che ha rappresentato per tutto il XX secolo una forte identità ideologica dei partiti da quello comunista alla destra, dal centrismo di taglio democristiano e agli stessi movimenti estremisti, sembra aver esaurito o di molto ridotta la sua carica “passionale”. Al loro posto si stanno affermando nuove identità che in un certo senso tendono a dividersi in due parti ben distinte che potremmo chiamare il partito dell’essere e quello dell’avere. O per meglio dire di chi dispone delle risorse per vivere agiatamente e chi ha poche disponibilità e vivacchia. I primi sono una minoranza e i secondi una maggioranza. Questi ultimi hanno, purtroppo, il difetto di non essersi del tutto resi conto che in democrazia valgono i numeri che la stessa minoranza non ha. Ma nonostante questa défaillance chi ha sa di poter contare sul “dio denaro” e degli effetti distorsivi che provoca nei semplici di cuore e negli ingenui di turno. Ora, a nostro avviso, sta andando a maturazione una nuova e più genuina consapevolezza e in questa “terra di mezzo” sono inevitabili molti scontri: da quello generazionale all’invadenza dei media, dalla disinformazione all’esasperazione sociale e identitaria. Non vorremmo che alla fine subentri la stanchezza e si ritorna al vecchio metodo di fare politica o si scateni una rivolta popolare. (Riccardo Alfonso)

Posted by fidest press agency su mercoledì, 4 aprile 2018 Si vota il 22 aprile prossimo. Sono interessati il Friuli, il Molise e la Valle d’Aosta. Sono tre regioni che hanno un basso numero di abitanti ma il loro voto è significativo in quanto sono le prime dopo le politiche del 4 marzo. Si vuole verificare la tenuta del centro destra e delle sue componenti, la capacità dei pentastellati di mantenere le proprie posizioni in ambito regionale e se la crisi del Pd continua ad erodere consensi. Ogni partito, in questo caso, cerca di non “compromettersi” troppo a livello nazionale con il proporre alleanze o intese che possono diventare poco chiare agli elettori e pregiudicare la stessa formazione di un governo. Proprio per questo motivo si pensa di posticipare un’eventuale affidamento dell’incarico, per la formazione dell’esecutivo, dopo il 22 aprile prossimo. Però, poi, a giugno si vota ancora alle amministrative e la storia non finisce qui se vi aggiungiamo, il prossimo

Il degrado di suolo, biodiversità e natura mette a rischio il benessere di 3,2 miliardi di persone

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da GreenReport  [27 marzo 2018] Entro il 2050 sarà il principale driver della perdita di specie e della migrazione di milioni di persone   «Il peggioramento del degrado dei suoli causato dalle attività umane sta minando il benessere dei due quinti dell’umanità, determinando l’estinzione delle specie e intensificando il cambiamento climatico. È anche un importante contributo alla migrazione umana di massa e all’aumento dei conflitti»., E’ quanto si legge dalla prima valutazione globale del degrado e del ripristino del territorio, realizzata dall’Intergovernmental science-policy platform on biodiversity and ecosystem services (Ipbes), in collaborazione conUnesco,  United nations devlopmen programme (Undp) e Fao, e approvata dai 129 menbvri dell’Ipbes durante la loro sesta sessione plenaria che si è tenuta a Medellin, in Colombia. Dal rapporto, che si basa su più di 3.000 fonti scientifiche e al quale hanno lavorato 100 esperti provenienti