L'addio a Giancarlo Bini, il ristoratore maremmano, enologo e oleologo, mio amico.




Pochi minuti fa, l’amico Rossano Pazzagli, mi ha trasmesso la triste notizia della morte del mio caro amico e maestro, suo compaesano con il ristorante Eno - Oliteca Ombrone di Suvereto, Giancarlo Bini, il ristoratore maremmano che il mondo dell’enogastronomia italiana ha conosciuto e frequentato, il primo grande cantore dell’olio extravergine di oliva (il suo libro "L’olivo, albero degli dei”, quando di olivo e di olio ne parlavano lui e qualche altro) e grande promotore del vino, soprattutto di quelli toscani e della sua Maremma. Quinta generazione (tutto inizia i primi dell’800) di una famiglia di ristoratori con uno dei figli, Riccardo, responsabile del Ristorante “De’ Bini”, aperto due anni fa a Milano. 
Ho conosciuto Giancarlo un bel po’ di anni fa ed ho avuto la fortuna, grazie all’Enoteca Italiana di Siena, di frequentarlo tutte le volte che c’era una seduta della commissione di assaggio ufficiale, che decideva dell’entrata dei vini e la possibilità di essere parte dell’esposizione e  della lista dei vini  della struttura dell’Ente Mostra. 
Fondatore della prima delegazione Ais, Associazione italiana sommelier, in Toscana e una delle prime in Toscana. Ricordo il suo applauso  e il volto della gioia alla notizia del riconoscimento di socio onorario dell’Ais.
Un caro amico che da anni mi onorava del suo giudizio dopo l’assaggio de L’Olio di Flora ed al quale io ci tenevo in modo particolare.
L’amico che porterò nel mio cuore  con il suo parlare schietto e pieno di sana ironia, la voglia di sana e allegra compagnia.    

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